38C: Inter-Atalanta 4-3
Non sarebbe stato simpatico, per usare l’aggettivo preferito dal presidente Moratti, salutare il campionato con una sconfitta, proprio con l’Atalanta che all’ultima d’andata aveva schiaffeggiato senza pietà l’Inter. C’era da ricevere l’ennesima Coppa da Campioni d’Italia, alta 45cm e pesante 5 kg, sollevata da capitan Zanetti a fine partita davanti a San Siro sfolgorante di nerazzurro. Così Inter e Atalanta hanno offerto un 4-3 spettacolare in una gara facile per l’arbitro Rocchi. Bellissimo l’inizio con i nerazzurri bergamaschi disposti su due file ad applaudire l’ingresso in campo dei Campioni d’Italia, a loro volta disposti su due file per congedare dal calcio Luis Figo. Poi Inter subito in gol con Muntari a chiudere un’azione ispirata da Figo, capitano d’eccezione per la sua ultima fatica. Ma l’Atalanta non ha fatto certo lo sparring-partner cogliendo subito il pareggio con Doni. Poi Inter ancora avanti con Ibra su assist di Cambiasso e Atalanta di nuovo al pareggio con un gran tiro di controbalzo di Cigarini prima del riposo. Ad inizio ripresa, Atalanta in vantaggio con una gran punizione di Doni, prima che Cambiasso e Ibrahimovic, con un colpo di tacco che ha mandato in delirio San Siro, ribaltassero nuovamente il risultato nel giro di un minuto ad un quarto d’ora dal finale. E’ stata insomma un’altra giornata di festa, con l’addio al calcio di Luis Figo, celebrato assai più degnamente di quello di Paolo Maldini sette giorni fa. Mourinho, che dopo il rinnovo del contratto all’Inter ormai fa anche il coreografo, ha studiato con cura l’uscita di scena del Pallone d’Oro 2000, sostituendolo poco prima del riposo con Davide Santon, ad indicare metaforicamente l’abbraccio tra l’Inter di oggi e di domani, con i 36 anni di Figo che hanno lasciato il posto ai 18 di Santon. L’Inter chiude con 84 punti, uno in meno rispetto all’Inter di Mancini di un anno fa e con dieci punti di vantaggio su Milan e Juve, ma il ritardo dei cugini nell’ultimo triennio è addirittura di 59 punti! Resta straordinario il gol di tacco di Ibra, il miglior suggello possibile al primo titolo di capocannoniere della Serie A in carriera. Ibra chiude a 25 reti, precedendo di una lunghezza il bolognese Di Vaio e il neo-interista Milito. Insomma, sulla carta, l’Inter ha già in forza per la prossima stagione il capocannoniere e il vicecapocannoniere dle torneo. Sulla carta perché Ibra continua a ‘chiamare’ il Barcellona ad un offerta irrifiutabile per l’Inter, ma al momento i soldi non si vedono. Ibra ripete di non sapere se l’anno prossimo giocherà con Milito, ma intanto ha chiesto di poter raggiungere il ritiro dell’Inter direttamente in California a luglio. Sia ben chiaro: con 70-80 milioni Ibra è libero di scegliersi il futuro. Se c’è chi è disposto a spenderli, faccia un fischio. Dipendesse da me, non resterebbe deluso. Come dico sempre, giocatori e allenatori passano, resta l’Inter e, come hanno dimostrato le migliori squadre europee, si può continuare a vincere anche senza Ibra.
Caro Gian Luca, ho messo a confronto i numeri degli ultimi 2 campionati dell’Inter e mi sembra che l’ultimo anno di Mancini sia stato leggermente meglio dell’anno di Mourinho: innanzitutto Mancini ha fatto 1 punto in più (85-84) e una sconfitta in meno (3-4). Ma ecco altre curiosità: con Mourinho si è segnato 1 gol in più (70-69), ma difesa migliore per Mancini (26-32 gol subiti). Pareggio nel numero di vittorie consecutive(8) e nel numero di giornate senza vittorie(3). Mourinho ha battuto almeno 1 volta tutte le squadre tranne una (Cagliari), Mancini tutte meno due (Udinese, Juventus). Mancini però è stato primo in classifica una giornata in più (34-33). Pareggio nel numero di partite in cui l’Inter ha segnato per prima (29), mentre Mancini si è trovato in svantaggio in 8 partite contro le 9 di Mourinho. Contro le ultime 10 in classifica, Mancini ha subito 11 reti, mentre Mourinho ben 21. Di conseguenza contro le prime 10 non c’è grande divario, visto che con Mancini si sono subite 15 reti contro le 11 con Mourinho. Inoltre Mancini ha fatto le prime 25 giornate senza perdere, mentre Mourinho è arrivato al massimo a 13 gare consecutive senza sconfitte (2 volte). Entrambi hanno realizzato una striscia di 8 vittorie consecutive, decisiva per i rispettivi scudetti. In sostanza Mourinho prevale solo per 1 gol realizzato e per aver battuto 18 avversari su 19, mentre Mancini ne ha superati 17 su 19. Riguardo a Mourinho bisogna riconoscere che ha lasciato l’Inter imbattuta in casa come non succedeva da 16 anni, mandandola a segno per 23 partite consecutive, cosa che in campionato non succedeva dal 1949/50. In negativo c’è che in trasferta con Mourinho 4 volte ci si è trovati sotto e non si è mai rimontato, subendo addirittura 21 reti su 32 dalle ultime 10 in classifica, 10 solo da Chievo (4) e Atalanta (6). A tal proposito non si smentisce nemmeno l’Inter di Mancini, la cui bestia nera resta il Siena con 4 gol segnati alla difesa nerazzurra.