28C: Inter-Fiorentina 2-0
Dopo quella di Marassi sul Genoa, un’altra pesantissima vittoria a San Siro sulla Fiorentina ricaccia a margine di sicurezza, 7 punti, la competitiva Juventus, e a distanza siderale un’ altra squadra, della quale per ordine di Galliani gli interisti non possono più nominare. Io invece sono molto democratico: chi insegue continui pure a sparare sull’Inter a volontà, tanto le pallottole, soprattutto quelle di merda, si schivano salendo in classifica. L’Inter di questi tempi gioca male e contro la Fiorentina pure peggio, ma non mi aspettavo nemmeno il risultato pieno dopo Manchester. La doppietta di Ibrahimovic, un gol per tempo, ha comunque portato il risultato, quello che conta. Vorrei vedere se si giocasse da dio e non arrivassero i punti: purtroppo l’uno e l’altro, soprattutto ultimamente non si possono avere. Solite recriminazioni sulla direzione di Orsato, che manco mi filo, anche perché ho capito che chi rosica non riconosce nemmeno lo scudetto del 1910 e francamente nemmeno mi dispiace. Chi vince sta sui coglioni e l’Inter simpatica a tutti è finita da un pezzo: simpatico può essere il Chievo, l’Inter dev’essere vincente e quindi antipatica a chi è sempre dietro. Giustamente si è chiesto conto in sala-stampa a Prandelli circa gli incredibili errori sotto-porta di Mutu e il tecnico viola ha annuito, ripensando ad ogni volta che la Fiorentina ha avuto l’occasione di far male ma si è infranta sul solito grande Julio Cesar o sui cartelloni pubblicitari. Mourinho nel finale ha inscenato un altro show per un trattamento un po’ maschio sul ‘piccolo’ Santon, ma Prandelli l’ha vista come scusa per ridare fiato all’Inter prima del raddoppio al fulmicotone di Ibra, in un momento in cui l’Inter annaspava. Può essere. Sta di fatto che Orsato ha cacciato Mourinho e in sala stampa si è ripresentato Beppe Baresi. Oltre a Samuel, diffidato e ammonito, anche Mourinho vedrà Inter-Reggina dalla tribuna. Banale dire che i gol di Ibra li avremmo voluti a Manchester: anch’io vorrei vivere in una villa a Beverly Hills con Uma Thurman! Note di merito per Cambiasso, solito highlander e per il capitano Zanetti, che ha disputato la 634.a partita con la maglia dell’Inter eguagliando Giacinto Facchetti. Ora insegue Bergomi che sta addirittura a 758! Gli servirebbero tre stagioni ma chissà. Voglio chiudere con un messaggio distensivo per i rivali: coraggio Juve e coraggio all’altra squadra innominabile per il secondo posto! E’ una bella sfida anche questa ed è capitato in passato spesso anche a me di lottare per il podio più che per il primo posto, ma non l’ho mai vissuta come una malattia grave. Spero ci si riveda tutti in Champions, dico davvero, per provare l’anno prossimo ad interrompere l’egemonia inglese. Dite che tanto l’Inter uscirà agli ottavi per sempre? Può essere, ma lasciatemi l’effetto-sorpresa. Chissà che diranno i beceri della mia parte per aver scelto un finale così distensivo. Vedete, io sono cresciuto nell’epoca in cui ci si poneva la domanda vitale su chi avrebbe vinto tra l’America e la Russia: ha vinto l’America, grazie al cielo, ma i russi di oggi sembran tutti americani e questo non l’avrei mai detto. Come non avrei mai detto di poter vedere con i miei occhi l’estate scorsa i turisti giapponesi accolti con sorrisi a pianoforte al Memorial della Marina Statunitense a Pearl Harbor nelle Hawaii. Eppure le corazzate sul fondale ce le hanno spedite i loro nonni. Il mondo è strano e chissà mai che l’Inter non arrivi in fondo in Champions prima che un metorite colpisca la Terra.
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