19C: Inter-Parma 3-2
Un’Inter non bella, come a Siena sette giorni fa, ha rimontato e battuto il Parma chiudendo il girone d’andata a 49 punti, due in meno rispetto al giro di boa di un anno fa. I malefici della lunga sosta continuano a farsi sentire anche sulla squadra di Mancini che, dopo il vantaggio con Cambiasso, si è fatta raggiungere da Cigarini e poi superare da Gasbarroni su punizione con Julio Cesar a farfalle, prima che un rigore contestato dall’arbitro Gervasoni, ma segnalato dal guardalinee Lanciano, consentisse a Ibrahimovic di ristabilire la parità. In pieno recupero, l’assist di Cruz per Ibrahimovic che ha segnato il gol della vittoria, 13° centro personale e titolo di capocannoniere della serie A con Trezeguet. Contestatissimo il tocco di mano di Couto nei pressi della linea di porta: le immagini non smorzano definitivamente il dibattito tra chi ha visto solo il tocco di testa e chi ha visto il movimento improvviso del polso, con il portoghese che ha molto onestamente ha ammesso il rimbalzo sulla mano, quello che ha indotto il guardalinee Lanciano e non l’arbitro Gervasoni alla concessione della massima punizione, non tanto per la volontarietà, quanto per l’interruzione di un’azione da gol. Tra le altre contestazioni alla direzione di Gervasoni da parte dell’allenatore Di Carlo, ci sono la mancata concessione di un calcio rigore al Parma per un contatto tra Cordoba e Corradi e l’impunibilità dell’intervento iniziale di Materazzi che ha azzoppato Coly. E poi chissà cos’altro, visto che l’Inter vince troppo per chi non era più abituato! In effetti ci sono diversi modi per guardare una partita, come di scriverne un editoriale: da tifoso interista becero scriverei alcune cose, mentre da interista sportivo ne scriverei altre. Nel primo caso scriverei che con la mole di lavoro che hanno avuto sette (dico sette, ndr) procure da Calciopoli a causa delle nefandezze più o meno svelate di Fiorentina, Juventus, Lazio e Milan in rigoroso ordine alfabetico, si dovrebbe provare una certa vergogna nell’accusare l’Inter di essere come la Juve. Poi come se Juve fosse una parola, un concetto negativo di per sé, l’antonomasia del furto calcistico quando invece la Juventus finita sotto processo non rappresenta certo un secolo di storia bianconera ma solo un frammento temporale e temporaneo della gloriosa società bianconera! E potrei scrivere che mi fa morir da ridere che chi è stato, metaforicamente s’intende, accusato di strage oggi accusi altri di rapine, sempre metaforicamente per carità. Ma invece, siccome un po’ mi conoscete, scelgo il profilo dell’interista sportivo, anche se alcuni rivali proprio non se lo meriterebbero, e allora vi dico che quello che sta accadendo all’Inter non è poi così diverso, se ci pensate bene, da quello che accade alle capoliste del nostro calcio da che si tira calci ad un pallone! La sudditanza nei confronti del più forte esiste in tutti gli ambienti e da sempre, come ben ricordava il compianto avvocato Prisco quando piantava la sua Smart in doppia fila davanti al Tribunale contando sulla complicità del parcheggiatore, negata regolarmente all’uomo qualunque! La sudditanza è una cosa, le inchieste sportive con risvolti penali un’altra, e credo lo capisca anche un aspirante concorrente del Grande Fratello, giusto per fare un esempio non da premio Nobel per la Scienza. Il Parma, scrivo sempre da interista sportivo, avrebbe certamente meritato il pareggio e io, francamente, me l’aspettavo pure, ma non avevo fatto i conti con Ibrahimovic, inguardabile per 87 minuti e fuoriclasse inarrivabile negli ultimi tre! In ogni caso, da almeno due mesi attendo che l’Inter perda una partita, perché lo impone la legge dei grandi numeri e invece… Magari accadrà domenica a Udine, facendo però al tempo stesso un torto a juventini e milanisti all’inseguimento di un piazzamento in Champions League. Tornando al calcio giocato, va sottolineato che l’assenza di Samuel di sente e che l’attuale Materazzi non dà a Cordoba la tranquillità a cui eravamo abituati e non a caso l’Inter ha preso quattro gol in due partite, con qualche responsabilità anche di Julio Cesar, ma può succedere. Bellissimo infine l’abbraccio stile wrestling con cui Ibrahimovic dopo il gol della vittoria ha schienato Mancini: in fondo 200 panchine in serie A meritavano pure un festeggiamento un po’ particolare!
Caro GLR, con il Parma dovevamo perdere. Ci sta, non si può sempre vincere. Ma c’è una costante che si verifica ogni qual volta facciamo figuracce: la coppia centrale Cordoba-Materazzi. Non voglio criticare Matrix che è diventato un campione grazie a Mancini, ma Ramiro sì: a mio modesto parere, è ormai da panchina e quando gioca deve giocare come esterno destro. Ultima cosa: basta Burdisso a centrocampo !!! Onore al Parma che avrebbe meritato di vincere, non di pareggiare…
Inter Channel lancia la trasmissione Inter Nos: titolo uguale al programma che fai tu su Radio Lombardia da anni! E’ incredibile…l’Inter non ‘ruba’ solo le partite, ma anche i titoli delle trasmissioni!
Stefano
Caro Stefano, apprezzo l’ironia, ma i nomi e le frasi comuni sono di tutti: Inter Nos è una locuzione latina che per chi ha fatto il classico non rimanda certamente alla squadra di calcio e che è nel linguaggio di ognuno di noi. Io me l’ero scelta fin dal secolo scorso come titolo di una rubrica prima su Tuttosport poi su Il Giorno. Dal 2003 Inter Nos è effettivamente il titolo di un programma che conduco su Radio Lombardia tutti i lunedì dalle 10 alle 11 con telefono aperto al pubblico nerazzurro e non solo. Trovo comunque azzeccato e mi fa molto piacere che Inter Channel in qualche modo usi la locuzione Inter Nos per un suo programma di interviste. In fondo con la parola Inter si possono creare decine di combinazioni fantastiche per titoli di trasmissioni: pensate solo a Inter-mezzo, Inter-regno, Inter-azione e via all’infinito! Titolo perfetto insomma, anche perché l’Inter non ha sempre brillato per l’originalità delle sue idee di marketing o per la loro opportunità: per estensione, visto che siamo alla viglia di un confronto tra Inter e Juventus in Coppa Italia, non dimenticherò mai la ‘genialata’ di confezionare una videocassetta per uno strapompato 3-0 nerazzurro al Delle Alpi contro la Juventus di Lippi che quella sera di novembre ’96 schierava parecchie riserve. Un’operazione commerciale ridicola che ha fatto giustamente scompisciare dalle risa i nostri rivali sportivi e che nemmeno una squadra svizzera di serie C avrebbe fatto! Grazie al cielo, da qualche tempo le cose sono cambiati, battere la Juventus per l’Inter non è più un’impresa da mandare ai posteri e si fanno giustamente DVD per cose davvero serie come gli scudetti e spero quanto prima per la Champions League. Ma, in ogni caso, e non rimanga inter nos, l’Inter sul campo non ha mai ‘rubato’!
GLR