13C: Inter-Juventus 1-0
Vittoria meritata e senza eccessive recriminazioni. Lo ha detto Claudio Ranieri, allenatore della Juventus e gran signore, a differenza di quei quattro poveracci che, da una parte e dall’altra, cercano sempre di svergognare Inter-Juventus al minimo episodio. Con tutto quello che è successo un eventuale rigore in Inter-Juventus dev’essere una cosa seria, altro che la mano involontaria di Chiellini in area bianconera o il contatto tra Muntari e Marchionni in area nerazzurra: bravo Rizzoli nel dirigere una gara mai facile per l’ambiente. Ormai i frustrati, nerazzurri o bianconeri, che recriminano sempre sull’arbitro si contano sulle dita di una mano e, fortunatamente, nemmeno fanno più notizia. L’inter ha meritato la vittoria semplicemente perché ha fatto di più della Juventus. A tratti non ha fatto meglio, ma ha certamente fatto di più. Il gollonzo trovato da Muntari nella ripresa ha tagliato le gambe ai bianconeri nel loro momento migliore, ma il calcio è così: a volte la condanna è una semplice distrazione. Intorno alla mezz’ora della ripresa, Molinaro e Le Grottaglie si scontrano per chiudere su Adriano, con Ibra che sul rimpallo prova un tiro sbilenco: Muntari che nemmeno se l’aspetta è sulla traiettoria e ‘ciabatta’ in gol con i bianconeri immobili. Per il resto due errori di Ibra lanciato e rete, qualche respinta di Manninger e una grande parata di Julio Cesar su colpo di testa di Del Piero. Con la quarta vittoria consecutiva, Mourinho è in brodo di giuggiole, anche perché la sorprendente scelta dell’ultim’ora, Adriano dal primo minuto, si è rivelata azzeccata. Più che un’idea tattica, con Adriano Mourinho ha giocato di psicologia: l’ha tenuto a lungo in naftalina prima di ributtarlo nella mischia, cercando si sfruttarne la rabbia in partita, foss’anche contro di lui. Ho conosciuto diversi allenatori che utilizzavano questo metodo con certi calciatori: li caricavano facendosi odiare con l’obiettivo che rispondessero in campo. Anche questa può essere una strada: Adriano fuori rosa per qualche partita ad ogni sgarro, finché non si rimette in riga. In riga si è rimessa invece l’Inter che ha ora un rendimento altissimo. In casa la squadra vince quasi sempre di misura e con impressionante regolarità, mentre gli avversari raramente arrivano in zona-tiro. Materazzi al fianco di Samuel è stato semplicemente perfetto. Ora avanti così, con buona pace dell’Ammiraglio Cobolli Gigli, che aveva portato la sfida sulla pura marina militare con l’Inter portaerei affondata dalla corazzata Juventus. Come ho già scritto, la storia più che di portaerei trabocca di corazzate colate a picco: la Bismarck, la Roma, l’Arizona a Pearl Harbor, la Giulio Cesare a Sebastopoli e, data la mia passione per la storia, a tratti superiore al quella per il calcio, potrei continuare a lungo. Cobolli aveva pure vaticinato il 2-1 per i bianconeri, ma ha indovinato solo il gol interista. Mai parlare prima. Forse gli interisti, che hanno mantenuto un profilo basso per tutta la vigilia, l’hanno finalmente capito.
Caro Gian Luca, grandissima prestazione in campo, ma voglio evidenziare il perfetto comportamento della curva bianconera. Lo ammetto, sono rimasto allibito! Anche la nostra curva è stata impeccabile. Pochi sfottò ‘decenti’, senza volgarità esagerate, poco tifo contro e coreografia con sciarpe all’inglese. Mi duole constatare che nessuno abbia segnalato in quale clima ottimale si sia svolta la partita. Sarà che all’interno non ci sono più le forze dell’ordine? Io non amo particolarmente il tifo organizzato e le curve, ma finalmente una partita ben giocata anche dai tifosi. A presto, Luca
Caro Gian Luca, riassumo di seguito le ossessioni dell’ultima travagliata settimana del tifoso milanista medio, dedotti spulciando i giornali e facendo zapping in TV: 1. Bergomi telecronista delle partite del Milan su Sky; 2. lo stadio di San Siro intitolato a Giuseppe Meazza; 3. il piazzale del suddetto stadio intestato ad Angelo Moratti; 4. l’appellativo “derby d’Italia” per indicare Inter-Juve; 5.giocare il posticipo serale della domenica (quando l’Inter ha magari già vinto); 6. pareggiare una partita subendo un rigore contro dubbio (dopo averne vinte quattro con lo stesso sistema…); Concludo citando quello che è ormai diventato “un classico” di noi interisti: ma come li abbiamo ridotti?!? Ciao,
Gian Luca, sembra quasi obbligatorio fare paragoni non sempre imparziali tra l’Inter di quest’anno e le ultime, ma vorrei segnalarti una statistica da cui si evince che Mourinho ha ottenuto un migliore rendimento rispetto agli anni precedenti. Considerando le gare ufficiali fino a fine novembre tra Supercoppa, Campionato, Champions e Coppa Italia si evince che finora l’Inter si è trovata in svantaggio solo per 84 minuti (1 col Catania, 53 col Milan, 30 con l’Anorthosis) e questo è sicuramente un netto miglioramento rispetto agli anni scorsi nello stesso periodo. Una squadra che raramente si trova in svantaggio dà più fiducia per il futuro di una nota per le rimonte, non sei d’accordo? Intanto eccoti nel dettaglio i minuti di svantaggio negli ultimi anni, da agosto a novembre: 2008 – 84 minuti 2007 – 143 minuti 2006 – 161 minuti 2005 – 372 minuti 2004 – 331 minuti 2003 – 251 minuti 2002 – 244 minuti 2001 – 129 minuti 2000 – 243 minuti 1999 – 97 minuti (ma non giocava in europa) 1998 – 327 minuti 1997 – 188 minuti 1996 – 209 minuti
Caro Gian Luca, oltre a segnalare l’importante prestazione dell’Inter con la Juventus, vorrei evidenziare una cosa che mi ha molto sorpreso, e cioè la grande maturità dell’intero ambiente interista nella settimana che ha preceduto la gara, è stato mantenuto un profilo basso, nessuno si è lasciato andare in previsioni o affermazioni varie come per esempio quella rilasciata da Camoranesi secondo cui l’Inter è solo Ibra mentre gli altri sono dei numeri. Per quanto riguarda la gara, la superiorità dell’Inter è stata lampante anche se il punteggio finale può trarre in inganno qualcuno, per la prima volta, a mio modesto parere, si è vista la mano del nuovo allenatore, non tanto a livello tattico quanto a livello di preparazione della partita, infatti ho visto una grande determinazione in ogni singolo giocatore che nelle partite scorse non avevo ancora riscontrato pur avendole vinte lo stesso. In precedenti mail ho mosso delle critiche nei confronti di Mourinho, però ho anche scritto che ritenendolo una persona molto intelligente non avevo dubbi sul fatto che avrebbe preso degli accorgimenti tattici, anche perché, per ora, ad essere poco adatto non è il suo 4-3-3, ma gli interpreti principali di questo schema e cioè Mancini e Quaresma. Concludo con una nota personale, con Samuel dietro è un’altra musica! Cordiali saluti, Giampiero