10C: Reggina-Inter 2-3
Meglio non pensare a cosa sarebbe successo se Cordoba con un guizzo nell’extratime non avesse impedito all’Inter di Mourinho il terzo pareggio consecutivo. C’è gente che non aspetta altro. E non mi riferisco ai rivali, le cui critiche all’Inter nemmeno vanno considerate, perché dichiaratamente di parte, ma ai peggiori anti-interisti, che sono poi gli interisti stessi, pronti a sputare sentenze su Mourinho, le stesse sentenze che sputavano su Mancini, prima disprezzato senza alcuna valida ragione e ora inutilmente rimpianto. Nove volte su dieci le stesse fatue mail dagli stessi mittenti, giusto per far sapere che esistono. Lo so, qualche problema nella metabolizzazione del calcio dello Special One c’è, mica sono cieco: a centrocampo Vieira e Zanetti soverchiati dagli avversari sono a disagio e l’Inter pare vincere le partite quando la butta sulla vigoria fisica e sul casino, quando dimentica giocoforza schemi e consegne dell’allenatore e si butta all’assalto all’arma bianca. A Reggio sembrava chiusa dopo nemmeno mezz’ora, con i gol di Maicon e Vieira, ispirati da Ibrahimovic e da Quaresma. Il colpevole rilassamento ha però concesso a Cozza e a Brienza di rimettere in pari la gara già nei primi dieci minuti della rirpesa. A quel punto ecco la partita senza schemi, con occasioni sprecate da una parte e dall’altra fino al colpo di bilairdo di Cordoba nel finale. Per il resto pali, traverse e qualche durezza di troppo, con De Marco che non ha comunque perso il controllo della situazione. Stavolta credo che Balotelli sia piaciuto a Mourinho, mentre Amantino Mancini non è piaciuto a nessuno ed è più di Quaresma la delusione di quest’avvio di stagione. Crespo si è mangiato un gol già fatto ma è tornato a far parte del gruppo, mentre l’ennesimo infortuno serio toglie di mezzo Chivu. Coppia centrale difensiva da reinventare per Mourinho. Il successo in extremis consente all’Inter di non perdere terreno in classifica, ma di questi tempi guardarla ha poco senso. Figuraccia del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti che ha accusato Mourinho di aver offeso un ragazzo disabile lanciandogli una monetina. In realtà era un crocifisso. Chieda prima la prossima volta. Chissà dove penserà di essere capitato Mourinho: a Catania gli vorrebbero riempire la bocca di cemento e a Reggio Calabria hanno subito frainteso lun gesto di gran cuore. So già che per aver ricordato questi episodi mi beccherò del razzista, ma il razzismo è spesso in chi lo vede negli altri. Ne avrei parlato anche se fosse accaduto a Bolzano e ad Aosta.
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