E se Moratti tornasse Presidente?
Nando Orsi dirige l’Inter in panchina domani a Genova, come farà sabato prossimo a Roma proprio con la Lazio. Roberto Mancini sconta due turni di squalifica per le frasi irriguardose rivolte a Rosetti. Non è la prima volta che Mancini guarda le partite dalla tribuna: era già accaduto un anno fa dopo Inter-Lazio con Trefoloni e non sarà l’ultima, dice qualche maligno, anche se i colpi di mano del passato dovrebbero aver dimostrato quanto sia folle mettere in discussione la conduzione tecnica a stagione in corso. Moratti ha ribadito che una grande fiducia implica un’eguale responsabilità, e ha intenzione si arrivare in fondo con Mancini, come dimostra l’accerchiamento a Cassano, richiesto dal tecnico per gennaio. Nel calcio però sono i risultati a ispirare idee e strategie. Mancini ha un contratto fino al 2007 ed è in rapporti umani eccellenti con il Patron, al punto che secondo indiscrezioni avrebbe già concordato un’uscita di scena morbida a fine stagione se l’Inter dovesse fallire gli obiettivi. A quel punto, Tronchetti Provera, pur non avendo né voglia né tempo di fare il Presidente dell’Inter, potrebbe spingere con tutto il suo peso verso una nuova radicale rifondazione. Nell’ordine del giorno della prossima Assemblea dei Soci in programma il 14 novembre, c’è un punto che potrebbe diventare la chiave per interpretare il futuro: la nomina del Presidente. La voragine nel bilancio non preoccupa: sarà colmata con l’ingresso di denaro fresco proveniente da un’operazione di leasing del marchio Inter e dal patrimonio personale di Moratti, eventualmente esponendosi pure per le quote lasciate dai piccoli azionisti dissidenti. Ma la nomina di un nuovo Presidente, che sarebbe poi lo stesso Moratti di nuovo in prima linea, anzichè la conferma di Giacinto Facchetti, anticiperebbe secondo alcuni rumours, la delega totale della gestione societaria dal 1 luglio prossimo ad un personaggio che, almeno giornalisticamente, gravita da tempo attorno al Pianeta Inter: Luciano Moggi, che, vincendo diffidenze e resistenze, potrebbe essere davvero l’ultima carta da giocare, dopo averne pescate tante da un mazzo senza jolly. Ma questa è solo un’ipotesi e l’Inter, da sempre, è la squadra delle ipotesi più che delle certezze. In passato, sono bastati a volte fugaci incontri o risultati inattesi a modificare radicalmente le strategie societarie, come nell’estate ’98, quando Moriero era già stato venduto al Middlesborough con tanto di contratti firmati, ma un fugace incontro con Moratti mandò in fumo un affare da decine di miliardi. Potrei fare molti altri esempi, ma mi è venuto in mente questo, solo perché un grande collega me lo ha appena ricordato. Quindi, non sono per un nulla sicuro dello scenario Moratti-Moggi, ma è una possibilità da non trascurare se si dovesse pensare già ora a un dopo-Mancini.
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