Il Giorno – Bar dello Sport 159

Pubblicato su Il Giorno, sabato 9 febbraio 2019

Crisi Inter, stagione finita?
Come ogni anno, a metà stagione, l’Inter cola a picco avvitandosi in una crisi tanto profonda quanto incomprensibile. L’assicuratore interista Walter è in silenzio-stampa, ma tutti sanno come la pensa: fosse per lui bisognerebbe cacciarli tutti, dal primo all’ultimo, partendo ovviamente dall’allenatore fino all’autista del pullman nerazzurro. Non potendo contare sul diretto interessato, chiuso in un inviolabile mutismo, i rivali di tifo del Bar dello Sport dicono la loro sull’incredibile capacità interista di rovinarsi ogni volta con le proprie mani, anche se c’è chi gode come un riccio, ovvero l’acerrimo rivale di sempre, il carrozziere juventino Ignazio: “L’Inter è come quello che cade dalle scale senza mai trovare il pianerottolo – ride a crepapelle – la sua classifica a metà stagione non conta, perché fosse anche prima, già si sa che si farà male da sola!”
Gli altri, più riflessivi, provano invece ad azzardare qualche spiegazione. Se per l’impiegato delle poste romanista Tiberio “l’Inter resta il più grande mistero agonistico dello sport mondiale”, l’idraulico napoletano Gennaro la mette sul melodrammatico: “Una squadra è come una famiglia – filosofeggia – quando si rompe qualcosa, si rimettono insieme i cocci e si va avanti tutti insieme. Solo all’Inter si rompe tutto e basta!”
Il tassista milanista Gianni entra invece nel cuore della crisi: “Ogni volta tutto inizia mettendo in discussione l’allenatore di turno e facendo capire alla squadra che tanto l’anno prossimo ce ne sarà un altro – analizza – e da lì è un’ecatombe! Anche ne provassero mille di tecnici, non gliene andrebbe bene uno!”
E l’anzianissimo pensionato Ambrogio, memoria storica del Bar dello Sport, per una volta concorda: “In effetti anche avessero Dio in panchina, dopo due partite storte, gli interisti gli rinfaccerebbero che sbaglia i cambi!”

 

 

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