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Pubblicato su Il Giorno, domenica 7 ottobre 2018

L’Europa parla italiano
Non succedeva da 13 anni che tutte le italiane di Champions vincessero nella fase a gironi. E se aggiungiamo il Milan in Europa League il bilancio è inaspettatamente positivo. All’appello è mancata solo la Lazio, per la gioia dell’impiegato delle poste romanista Tiberio che sta ancora celebrando  “i quattro würstel – come li chiama lui – di Francoforte”.
“Dipende però con chi si vince – la mette in baruffa l’assicuratore interista Walter – un conto è andare a vincere in casa del PSV che resta una delle sette squadre che hanno fatto il Triplete come solo noi in Italia, un altro è sgambare come la Juve con gli Young Boys, che come dice il loro nome sono degli imberbi svizzeri o giocare in quella coppetta di Serie B, ovvero Casa Milan!”
Insomma, il bauscia interista mena fendenti a destra e a manca, inorgoglito dalle cinque vittorie consecutive nerazzurre tra Campionato e Coppe. E i rivali diretti ovviamente reagiscono male, a cominciare dal tassista milanista Gianni che, ad onta dei brillanti risultati nerazzurri in Champions, continua ad augurarsi di ritrovare l’Inter in Europa League “perché poi i derby in Europa li vinciamo sempre noi” – rammenta.
Per non parlare del carrozziere juventino Ignazio che al suono della parola Triplete come sempre va in bestia: “Voglio proprio vedere quanta strada farete tutti quanti in Europa – digrigna i denti minaccioso.
”La vera grande impresa l’ha fatta il mio Napoli col Liverpool. Ho pianto di gioia” racconta e ancora non ha smesso, a giudicare dai solchi che gli rigano il viso fieramente partenopeo.
A turbare il clima fin troppo festaiolo irrompe però l’anzianissimo pensionato Ambrogio: “A sentirvi sembra che abbiate vinto tutte le Coppe – sghignazza – ma poi quando il gioco si fa duro, qui i duri smettono di giocare!”

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