Il derby a pranzo

Inter-Milan, il derby di ritorno, si giochera’ alla vigilia di Pasqua e per di piu’ alle 12.30, ossia all’ora di pranzo, quando pero’ sara’ prima serata in Estremo Oriente. E’ un evento di portata storica che ha gia’ mandato di traverso, visto l’orario, la prossima stracittadina ai tifosi milanesi. Ma proprio qui sta il punto: dobbiamo smetterla di pensare da tifosi milanesi o, comunque italiani. Ormai siamo cittadini del mondo ed in certi casi tocca a noi doverci adeguare agli orari altrui, soprattutto di quelli pronti a rilanciare la nostra Serie A a suon di investimenti miliardari.
Eppure il derby di Manchester a settembre dello scorso anno e’ stato disputato alle 12.30 inglesi proprio per il prime-time televisivo cinese. E da allora gli incontri di Premier per fare ancora più affari in Oriente sono diventati un’abitudine, con buona pace degli inglesi e del loro the alle 5. Per la verita’ anche le nostre istituzioni calcistiche si erano gia’ date una mossa, visto che quest’anno le big con maggiore audience televisiva, ovvero Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli hanno gia’ occupato per 13 volte il cosiddetto ‘slot di mezzogiorno’. Ora pero’ col derby della Madonnina l’asticella si alza definitivamente anche per il valore politico dell’incontro tra l’Inter di Suning e il Milan che nei programmi avrebbe gia’ dovuto essere a sua volta cinese da piu’ di un anno. Spiace per i tifosi nostalgici, ma non c’e’ altra strada per far tornare il nostro calcio ricco di diritti televisivi e di campioni. Dobbiamo smetterla una volta per tutte di essere i soliti provinciali: quelli che guai a giocare il sabato pomeriggio, quelli che guai se non c’e’ la Champions League perche’ l’Europa League la viviamo ancora come ‘diminutio’ con risultati agghiaccianti per il ranking internazionale dei nostri club.
Finalmente anche la Serie A, al pari di Premier League e Bundesliga, entra nel nuovo millennio ed e’ pronta a mettersi in competizione con i maggiori campionati esteri per assicurarsi la grande fetta dei diritti televisivi mondiali, gran parte dei quali vengono proprio dall’Estremo Oriente. E adesso, caduto uno degli ultimi tabu’, prepariamoci a giocare prestissimo anche a Natale o a Santo Stefano o comunque in orari i cui in altri tempi mai avremmo pensato al pallone. E anche il mio amico pensionato Ambrogio, di herreriana memoria, che a mezzogiorno e’ sempre stato abituato al pranzo in famiglia, magari presto si consolera’ con una campagna acquisti da mille e una notte. Grazie ai diritti-tv dalla Cina.

13 Commenti su Il derby a pranzo

  1. Clap, clap, clap. Editoriale perfetto, letto d’un fiato insieme al caffè di metà pomeriggio.
    Da sempre “quièn tiene dinero, tiene tambièn razòn…”. O così, o continuiamo a fare i poveracci e rimanere un calcio di seconda categoria come ormai siamo diventati. Speriamo di riprenderci, almeno per lo spettacolo.
    Ciao, R.

  2. matteo rivoli // 14 marzo 2017 a 16:45 //

    Si dice che non sopravvive né il più forte né il più intelligente ma chi si adatta per primo al cambiamento perciò si è capito che le cose stanno per cambiare perché bisogna correre dietro al profitto che arriva da dove c’è un forte bacino di utenza ed il mercato asiatico lo è. Quindi facciamocene una ragione e andiamo avanti, i nostalgici tanto si adatteranno come hanno sempre fatto.

  3. Antonio // 14 marzo 2017 a 19:56 //

    Personalmente accolgo questa variazione di orario con “felice nostalgia”. Nostalgia di quando ero ragazzino e i derby, come tutte le partite, si giocavano al pomeriggio e in primavera spesso alla luce del sole…oltretutto come dici tu questa è la strada che porta a maggiori introiti e quindi a grandi acquisti. Giusto andare avanti così.

  4. mi metterò ai fornelli un’ora prima sperando che la pasta asciutta che cucinerò con salsetta al ragù non mi si metta sullo stomaco. Tutte le ore sono buone per vincere.

  5. gabriella // 15 marzo 2017 a 05:18 //

    Concordo , ma ritengo che l ‘ orario migliore rimangano le 15 , in modo di prendere anche il mercato americano .

  6. antonio rossi // 15 marzo 2017 a 11:47 //

    Caro Gianluca, penso che per chi voglia vedere la partita da casa sia una bella occasione per godersi lo spettacolo, magari con un aperipranzo, in compagnia e poi dedicarsi ad altro.
    Mi sembra una soluzione interessante

  7. Silvio da Torino // 15 marzo 2017 a 23:19 //

    Io la mia Inter la guardo a tutte le ore e sono molto felice che questi cinesi, sembra, stiano facendo sul serio. Sono stufo di questa egemonia della Juventus usando tutti i metodi possibili. La nostra Inter deve tornare competitiva e noi tifosi dobbiamo volare alto, non restare legati alle tradizioni di una volta. E parla uno che ha 63 anni quest’anno. Forza Suning e Forza Inter.

  8. Evidentemente non sei mai stata in America, dove del calcio, tantomeno quello italiano non frega nulla a nessuno, a parte qualche anziano emigrato in Canada che sta scomparendo per lasciare il posto agli eredi di terza e quarta generazione che di italiano conservano solo il cognome ma seguono da anni gli sport americani. Il calcio maschile è davvero di nicchia rispetto ai loro sport tradizionali: football, baseball, basket e hockey. Dico maschile, perché paradossalmente ha più consensi quello femminile, soprattutto a livello universitario. Le nostre squadre da anni in tournée negli USA ci vanno più per ragioni di sponsor e spesso non si vedono nemmeno le gare in diretta tv ma solo gli highlights in differita.
    GLR

  9. Io spero che spariscano le partite in notturna a Milano. D’inverno a San Siro alle 10 di sera si gela e può essere davvero sgradevole, per non parlare del fare tardi e della difficoltà, se alla domenica, di portare i bambini, che al lunedì mattina devono andare a scuola. Capisco che il calcio dipende dagli introiti delle televisioni, che per questo dettano legge: ma di sicuro questo è uno dei motivi principali per cui allo stadio io non vado più

  10. claudio Milan // 17 marzo 2017 a 17:06 //

    Il calcio ormai è soprattutto show business. Messi Ronaldo ecc sono personaggi di tale mediaticità che fenomeni come Pelè o Maradona manco potevano sognarsi. Meglio così? Premi UEFA CL e diritti TV sono stati la ROVINA del ‘gioco’. Ricavi gonfiati (a vantaggio di Real,Barca,UK) e per cosa? per riversarli pari pari in ingaggi ai pedatori odierni? Balotelli guadagnerà in carriera molto più di Maradona. Quanti debiti hanno Real e Barca malgrado i ricavi? E i tifosi trattati come POLLI in batteria..

  11. vitienko // 17 marzo 2017 a 21:05 //

    personalmente odio le partite alle 12.30 perché mi piace vedere la partita dopo pranzo o dopo cena sfumacchiando di brutto per la tensione, ma d’altra parte se questo serve per aumentare la visione e quindi gli introiti mi adatterò. amala

  12. Francesco CANNIZZARO // 18 marzo 2017 a 00:15 //

    C’è chi preferisce mangiare il pane allungando una mano piuttosto che fare tre passi per arrivare al panettone.
    Ripeto da mesi che Suning è un incredibile e insperato colpo di fortuna. Siamo di fronte allo spettacolo del mare aperto e
    ci secca vedere un granchio morto sulla battigia.

  13. Cristiano Marzorati // 1 aprile 2017 a 13:56 //

    Premesso che l’orario ideale per giocare le partite di campionato resta le 15 della domenica pomeriggio, pur non condividendone le ragioni (esclusivamente economiche), l’idea della Stracittadina a mezzogiorno non mi dispiace affatto. Sicuramente è meglio così, con tutto il pomeriggio davanti per assaporare la vittoria o leccarsi le ferite della sconfitta, piuttosto che tornare a casa a tarda sera, in tempo solo per una notte comunque insonne a causa dell’adrenalina residua o della delusione.

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