Bar dello Sport – Il Giorno 88

Pubblicato su Il Giorno, sabato 16 settembre 2017

Ma quanti sono a gufare l’Inter…
Umori contrastanti al Bar dello Sport dopo la due giorni europea delle nostre squadre.
Chi ne è uscito con le ossa rotte, come il carrozziere juventino Ignazio, preso a sberle dal Barcellona, o come l’idraulico partenopeo Gennaro, piagnucolante dopo la sorprendente sconfitta del Napoli, superato di misura dal non irresistibile Shakhtar Donetsk. E anche l’impiegato delle Poste Tiberio ha poco da ridere dopo aver salvato la pelle con l’Atletico Madrid all’Olimpico.
Così l’unico che si avventura in discorsi sulle Coppe è il tassista rossonero Gianni dopo la cinquina al modesto Austria Vienna in Europa League, ma viene prontamente subissato di fischi dall’intera platea, manco fosse un arbitro di provincia, per via del poker calato dalla Lazio nell’ultima di campionato. A guardarlo in faccia, il rossonero in effetti ha già perso qualche certezza stagionale e non può certo essere un mezzo allenamento nell’Europa di seconda fascia a rasserenarlo.
Ma come lupi assetati di sangue, il branco ora punta l’assicuratore nerazzurro Walter, perché Spalletti non ha ancora perso una gara ufficiale e i rivali ora gufano tremendamente l’Inter.
Il Walter però sa bene che al Bar dello Sport la miglior difesa è l’attacco e quindi si muove per primo: “Inutile che mi guardiate con quegli occhiacci, falliti – assalta – noi interisti arriveremo al derby coi cugini di campagna a punteggio pieno, perché quest’anno la musica è cambiata e ve ne accorgete preso, se già non l’avete capito!”
La stoccata finale tocca come sempre, all’anzianissimo pensionato Ambrogio, memoria storica del Bar dello Sport che, come sua abitudine, la tocca piano: “Ogni anno c’è qualcuno di voi che mi viene a raccontare che la musica è cambiata – sghignazza –  ma io sento sempre le solita marcia funebre!”

 

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