Inter Nos 10

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 11 gennaio 2015

Prima Lukas Podolski, poi Xherdan Shaqiri e, stando agli esperti potrebbe non finire qui il mercato di riparazione dell’Inter. Sistemato l’attacco, ora si guarda al centrocampo. La volontà è quella di procedere addirittura ad un paio di innesti nella terra di mezzo da scegliere in una rosa che comprende il brasiliano con passaporto italiano Lucas Pezzini Leiva del Liverpool, il franco-maliano Lassana Diarra in contenzioso legale con la Lokomotiv Mosca e l’italo-brasiliano Thiago Motta, disponibile ad un clamoroso ritorno dal PSG. Certo, bisognerebbe ritoccare anche la difesa, ma potendo operare solo con dei ‘pagherò’ bisogna fare delle scelte.
Si è fatto comunque già molto, anzi moltissimo e il colpo Shaqiri, prelevato dal leggendario Bayern, sulla carta è straordinario. Insomma all’inter sta cambiando tutto, per la gioia dei tifosi. Anzi è già cambiato tutto. Ma cosa è successo? Per Mazzarri ad agosto non c’erano nemmeno 500.000 euro per Bonaventura ed ora con Mancini come mai sono spuntati ‘pagherò’ da milioni di euro? Eppure non è difficile capire che, al di là della rinnovata vicinanza di Moratti, Erick Thohir deve essersi accorto che un investimento può essere fruttifero nel medio-lungo termine solo se ha basi solide. Insomma investendo prima, facilmente si può ripianare meglio.
E fanno tenerezza i non interisti preoccupati per i paletti dell’Uefa attorno all’Inter, soprattutto dopo il colpaccio Shaqiri, col quale, la battuta sull’assonanza della cantante vien da sola, l’Inter ha mostrato di voler davvero cambiar musica. Se proprio vogliam fare due conti l’Inter l’obbligo di riscatto a giugno ce l’ha solo per Medel e Shaqiri. Sono 8 milioni il primo e 5 il secondo dei 15-16 rateizzati in tre anni. Nessuno ricorda però che l’Inter incasserà 11 milioni dall’obbligo di riscatto di Alvarez se il Sunderland dovesse salvarsi. Podolski è in prestito oneroso secco.
In ogni caso, come ha spiegato Bolingbroke, l’Uefa monitora ogni passo finanziario della società e non a caso i suoi ispettori sono stati a lungo nella sede nerazzurra. Se si fanno certe spese, dilazionate in più bilanci, è presumibile che siano già state individuate le coperture, magari anche a fronte di qualche cessione eccellente a fine campionato. E a proposito di cessioni, Osvaldo, tradito ancora una volta dal suo carattere in Juve-Inter, è ormai fuori rosa: è un colpo al cuore per tutti, ma stavolta è doveroso fidarsi ciecamente Mancini, del suo carisma e della sua credibilità. Non è un caso se certi giocatori sono tornati a scegliere l’Inter solo dopo i colloqui con il Mancio, come hanno raccontato Posoldki e Shaqiri, tra l’altro quest’ultimo già vincitore di un Triplete col Bayern.
Ora l’Inter ha l’obbligo morale di puntare seriamente al terzo posto, ammesso che non sia già troppo tardi. Al di là dei punti di distacco, sono tante le squadre davanti ai nerazzurri, ma se c’è uno che può fare il miracolo, questi è Roberto Mancini.

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