Brasile’14: la notte del disonore

Sia ben chiaro, il titolo da Apocalisse sul disastro calcistico al Minerão di Belo Horizonte non è mio e, almeno per ora, non è nemmeno di un giornale italiano, ma chi fa il mio mestieraccio in ogni angolo del mondo di norma ci va giù pesante per abitudine, figuratevi dopo un Brasile-Germania 1-7, con la sconfitta più pesante di ogni tempo patita in casa dalla Nazionale più strombazzata del mondo, secondo me a torto da troppo tempo. Da anni passo per un anti-Selecao perché sostengo la che favoletta del Brasile patria del calcio per antonomasia, popolazione di fuoriclasse, è finita nel 1982 col centrocampo Zico, Falcao, Cerezo, Socrates.
Da 30 anni a questa parte, a parte le ben note eccezioni che abbiamo amato tutti, da Romario a Kakà, da Ronaldone a Ronaldinho e aggiungete pure i dieci-dodici che volete voi, ma vi assicuro che li trovate anche in Italia e in altri Paesi Europei, il Brasile ha smesso di essere la Terra del Futbol. E’ vero, dopo Pelè, il Brasile ha vinto due Mondiali, ma soprattutto grazie a giocatori ‘tatticamente’ europei, come Dunga del ’94 o contro avversarie nettamente inferiori, come la Germania nel 2002. Certo che prendere 7 gol, come un qualsiasi Haiti, Zaire o El Salvador dei Mondiali precedenti e per di più in casa è una macchia incancellabile. Difficile pure attaccarsi alle assenze di Neymar e, soprattutto di Thiago Silva. Le lacrime a fine massacro di David Luiz che, dopo il primo gol, ha perso letteralmente la testa scaraventandosi inutilmente davanti hanno commosso tutti, come quelle di Julio Cesar, lasciato completamente in balia di una macchina da gol perfetta e senza il quale forse i tedeschi avrebbero addirittura chiuso in doppia cifra, ma il Brasile per risorgere davvero deve imparare una volta per tutte dall’Europa, o meglio, dalla nostra mentalità. Sarà anche la Terra dei talenti, ma il calcio, lo ripeto da sempre, in fin dei conti è un gioco molto semplice, fatto di due fasi: quella offensiva, quando la palla ce l’hai tu, e quella difensiva, quando la palla ce l’hanno gli altri. In Brasile, salvo rare eccezioni, quest’ultima è stata sempre ignorata. Credo che questa partita, che è già nella storia, cambierà una volta per tutte la filosofia calcistica del Paese. Ogni volta partono al ritmo di samba e ogni volta finiscono in lacrime, sperando che sia finito almeno il tempo dei suicidi. Le lezioni, soprattutto tattiche, dalle squadre europee cominciano ad essere troppe per i brasiliani: nel 1982 l’Italia, nel 1998 e nel 2006 la Francia, con Zidane che in quest’ultima gara li fece letteralmente impazzire, l’Olanda quattro anni fa e la Germania oggi.
E a proposito di Germania, che dire? Squadra fantastica, con un giocatore che adoro dai tempi delle giovanili, Thomas Müller, che rappresenta davvero l’attaccante completo per definizione: già 10 gol in due Mondiali e, secondo logica, sarà proprio lui a togliere lo scettro di capocannoniere della storia dei Mondiali al connazionale Miro Klose, che con 16 gol ha appena detronizzato Ronaldone, al quale è pure toccato commentare la gara. Non è un caso che nei calciatori che hanno segnato almeno 10 gol ai Mondiali 5 siano tedeschi: Rahn, Gerd Müller, Klinsmann, Klose e Thomas Müller. Non è un caso che questa col Brasile fosse la quarta semifinale consecutiva della Nationalmannshaft. Loro quando il gioco si fa duro, cominciano a giocare: o trovano l’Italia, perché ognuno ha la sua bestia nera, o diventano inarrestabili, mettendo in pratica la famosa frase del grande Gary Lineker: “Il calcio è uno sport che di norma si gioca 11 contro 11, ma alla fine vincono i tedeschi”. D’altronde che i tedeschi ogni cosa la facciano terribilmente sul serio lo prova la loro storia. Due guerre Mondiali perse, ma, dice qualche storico, una terza che hanno invece già vinto, a colpi di economia, anziché coi panzer. E come dice sempre Mario Porro, il papà del mio collega Daniele Francesco: “I tùgnin in mai mort” ovvero, per chi non è delle nostre parti, ‘I tedeschi non muoiono mai”
La Nationalmannshaft non è in fondo che lo specchio del Paese: tutti uniti, senza troppi fronzoli e personalismi, tutti pronti anche nella vita reale ad osservare e rispettare le regole. Una mattina del 1989 ai 63 milioni di tedeschi dell’Ovest dissero che dovevano caricarsi dei 16 milioni di connazionali dell’Est e che il marco di quest’ultimi improvvisamente valeva come quello dei primi: una mazzata in grado di mettere al tappeto qualsiasi altra economia. Eppure, nel giro di pochissimi anni, l’Est del Paese era già stato modernizzato e girando la nuova Germania in lungo e in largo, come ho fatto io, faticavi a distinguere le due ex-Nazioni. Una gloria del calcio tedesco, Uli Hoeness, già Campione del Mondo nel ’74 e Presidente del Bayern, è appena finito in galera per non aver pagato le tasse. Più o meno come da noi, insomma, ma qui guai a parlar bene dei tedeschi: se ti va bene ti danno del demagogo, se ti va male passi per filo-nazista. Qui siamo sempre stati bravissimi a prenderli per il culo per il sandalo col calzino corto, che peraltro non usano più da quando gli è nata in casa Claudia Schiffer. Qui è il regno del radical-chic. A proposito, tra poco tutti a Capalbio che Massimo fa la grigliata la pesce…

34 Commenti su Brasile’14: la notte del disonore

  1. antonio // 9 luglio 2014 a 07:04 //

    il Brasile, tranne forse Thiago e Neymar, è una squadra “normale” e quindi deve giocare un calcio normale e non come se avesse ancora certi giocatori che imbottivano una volta la squadra messa in campo. Difficile vedere saltare l’uomo o “nascondere” la palla, hanno avuto fortuna ad arrivare fin qui. I nomi che fa lei sono rimasti un sogno per i brasiliani.

  2. Luca Milano // 9 luglio 2014 a 07:43 //

    Ciao, mi spiace davvero per gli ex-Inter ed anche perché ieri ho visto una partita non giocata – un completo tracollo psicologico già sull’1-0. Io non l’avrei mai pensato; tra l’altro, credo che questa partita potrebbe paradossalmente essere nociva anche per i tedeschi e la loro concentrazione. Per la finale si profila un comunque un derby europeo – con una Olanda che è ormai da anni in debito con la sorte – sempre Messi permettendo.

  3. Anselmo // 9 luglio 2014 a 08:01 //

    brasile squadra sopravvalutata e mezze calzette in campo; ma davvero con Hulk, Fred, Paulinho (dove sono quelli che infamavano Branca x il mancato acquisto) e pipponi vari pensavano di vincere? e non mi si racconti di T.Silva e Neymar altri due inutili.
    Ma si sa l’erba del vicino è sempre più verde..

  4. Non amo la Germania – a Hollywood dicono: “Il libro più breve del mondo si intitola ‘Storia dell’Umorismo Tedesco’.” – però ieri sera è stata più di una partita. Perché ci ha mostrato quanto sopravvalutiamo il talento e quanto sottovalutiamo il metodo, la continuità, la progettazione, la logica. Senza darsi e senza sistema non si ottiene nulla. Anche i tedeschi hanno campioni ma la loro forza è la costruzione. Questa partita potrebbe dire qualcosa anche a noi e non solo nel calcio.

  5. Francesco // 9 luglio 2014 a 08:15 //

    Dopo pochi minuti di partita avevo pensato: “qui finisce 4-0!”.Da una parte sembrava di vedere il miglior Barcellona di Guardiola (non a caso) con passaggi precisi, sovrapposizioni senza palla e inserimenti a turno di tutti i centrocampisti nell’area avversaria; Dall’altra una squadra senza fase difensiva (pensavano che bastasse raddoppiare il portatore di palla di turno), senza l’uso del fuorigioco e con gravi lacune individuali da parte dei difensori. Insomma un massacro e si sono fermati!

  6. Ciao GL finalmente trovo uno che la pensa come me sul Brasile (forse perché siamo coetanei).
    Penso anch’io che l’ultimo Brasile “brasileiro” sia stato quello del 1982, poi buone squadre (comunque 2 mondiali li hanno vinti) ma troppo europeizzate.
    Sulla squadra attuale hanno già detto tutto i tedeschi, loro sì che in fondo ci arrivano quasi sempre (quando non trovano l’Italia 😀 )

  7. Claudio // 9 luglio 2014 a 10:02 //

    Mi piacciono tutte queste discussioni sul metodo, sui fuoriclasse del tempo andato etc, ma sinceramente quello che ho visto ieri sera nella Germania (e che ho fortemente invidiato) era che attaccavano e difendevano in 10/11. E questo non è questione di metodo o di tecnica, è questione di preparazione atletica. Ma avete visto che ogni tedesco con la palla tra i piedi aveva l’imbarazzo della scelta nel decidere chi servire dei suoi? Ne aveva 6 o 7 intorno. E’ una lezione semplice per l’Italia…

  8. Luca Milano // 9 luglio 2014 a 10:04 //

    Io invece pensavo ieri ad una partita più equilibrata – però ritenevo e ritengo tuttora che, nel caso di una finale Germania – Argentina, il risultato può davvero essere pirotecnico e tennistico – visto che i limiti difensivi argentini “ben si sposano” con le qualità fisiche e tattiche dei tedeschi. Al contrario se l’Olanda vince oggi e non perde top-player, la vedo più
    vicina alla coppa dei tedeschi, che, tra l’altro, dopo il 7-1, possono sbagliare l’approccio mentale alla finalissima.

  9. Luigi // 9 luglio 2014 a 10:13 //

    Due considerazioni:
    1- Il Brasile deve ringraziare la traversa di Pinilla al 119!
    2- Ho visto una sola volta J. Cesar prendere meno di 7 reti, in panchina un allenatore brasiliano, in porta avversaria il miglior portiere al mondo ora: Neuer, che subì uno dei più bei gol fatti a S. Siro! (Deki)
    INTER – SCHALKE 04: 2-5
    Una premonizione? Purtroppo quella notte ero presente!

  10. Fabiano // 9 luglio 2014 a 10:15 //

    Il risultato sarà fin troppo pesante, ma da una parte abbiamo visto una squadra che gioca a calcio seriamente, forte tecnicamente e tatticamente, dall’altra dei giocatori che fin dall’inizio non facevano altro che pregare Dio, piangere,cantare l’inno come dei fanatici, fare teatrini vari accompagnati dalla solita retorica sulle favelas e via discorrendo;per quanto mi riguarda ieri quindi non ha vinto solo la Germania, ma ha vinto il calcio.

  11. Emanuele // 9 luglio 2014 a 10:42 //

    Sono d’accordo. E’ bastato togliere i due migliori al Brasile (Thiago Silva e Neymar) che sono praticamente spariti. Nessun leader in campo, tanto meno fuori: Scolari sa solo far polemica, non lo reputo un buon allenatore, nonostante il mondiale vinto nel 2002 (ma con gente come Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo,…) e difatti al Chelsea ha avuto vita breve. Non hanno saputo reggere la pressione di un paese che li voleva in cima al mondo. La Germania ha fatto solo la sua partita, senza strafare.

  12. Lucio // 9 luglio 2014 a 11:14 //

    Germania: programmazione, disciplina e talento. Nel calcio, nell’economia, nella politica. Non a caso gli ultimi 200 anni di cultura e tecnologia sono loro.
    Prima ci accorgeremo che germanizzarci ci farebbe un gran bene, e prima ci risolleveremo. Non sono perfetti (neanche la nazionale), ma sono seri

  13. Silvio da Torino // 9 luglio 2014 a 12:14 //

    Il Brasile avrebbe perso anche con Neymar (sopravvalutatissimo) e T.Silva in campo. Il primo mondiale di cui conservo ricordo è Inghilterra 66 e credo che questo 2014 sia il Brasile in assoluto più scarso, peggio di quello 1974 e 2010. Sono d’accordissimo con GLR, il gioco brasileiro non esiste piu’ ed i protagonisti di oggi nel 1982 non sarebbero stati neanche convocati. Mi spiace per il nostro Julione. Passera’ alla storia come portiere della squadra vergogna nazionale. Post Cile era un eroe.

  14. Sarà che da interista ho preso tanti schiaffi sportivi ma a me spiace sempre vedere qualcuno perdere così, e vedere le PI di turno accanirsi e infierire quando fino a ieri scrivevano e dicevano tutt’altro pompando e sopravvalutando una squadra effettivamente scarsa come il Brasile di questo mondiale.

  15. Franco 47 // 9 luglio 2014 a 13:10 //

    Con due terzini che non difendono (il nostro grande mitico Maicon ama andare all’assalto così come Marcelo) i due centrali Dante e David Luiz disastrosi, i due penosi Gianni e Pinotto all’attacco, combinato il tutto con la genialata dei due soli mediani a centro-campo di fronte all’armata tedesca, non si poteva che originare il pateracchio che ha messo in campo il Fillippone Scolari. La Germania è forte e benissimo organizzata ma il Brasile si è posto subito nella plastica posizione a 90°

  16. claudio milan // 9 luglio 2014 a 13:20 //

    Scusate ma il Brasile che l’anno scorso ha vinto senza problemi la Conf.Cup (3-0 alla Spagna in finale e 4-2 all’Italia 2–0 al messico 2-1 all’Uruguay) si è dissolto solo un anno dopo? L’ingresso di Marcelo è stato determinante per la finale di CL, David Luiz è stato ceduto per 50 mln(?)… Il Real Madrid con 4 spagnoli (1-5 dall’olanda) e 3 portoghesi (0-4 dalla germania) ne ha fatti 4 in casa del Bayern di Lahm, Schw, Mull, Kroos, Boat e del fenomeno Neuer. Tutta colpa di Dante? Saluti

  17. Guido Villa da Samobor (Croazia) // 9 luglio 2014 a 13:27 //

    Ciò che mi è piaciuto dei tedeschi della partita di ieri è che hanno continuato a giocare anche dopo avere segnato i primi tre gol, e pur non forzando il ritmo – cosa normale, visto che li attende la finale – anche dopo il 5-0. Avete visto come si è incavolato il portiere tedesco dopo avere subito il gol al 90°? Questa sì che è una mentalità vincente, è questo il motivo per cui i tedeschi in genere hanno più successo di noi italiani. Da noi regna la (falsa) misericordia.

  18. Grandissimo editoriale!!!
    Grazie di cuore GLR!!!

  19. Maurizio // 9 luglio 2014 a 15:07 //

    sei troppo contro il Brasile. Sinceramente non capisco il perché. per il resto ti stimo perche sei un giornalista preparato. ma sul Brasile sei troppo prevenuto. lo ricordo negli anni. se fai il giornalista accetti le critiche e gli elogi.

  20. GIANLUCA // 9 luglio 2014 a 15:14 //

    La Germania e’ senzaltro piu’ forte, ma il Brasile e’ stato inguardabile, comunque spero che l’Argentina batta prima gli olandesi e poi i tedeschi

  21. Fantastico!La chiusura mi ha fatto cappottare…Siamo gli stessi che inveiscono contro la Merkel e l’Euro (dopo aver frignato per entrarci sin dall’inizio.Nell’ € non nella Merkel..) e non vogliamo vedere che la vera colpa è solo nostra ed è stata quella di non aver fatto un c..o in sti anni per sfruttare le possibilità che la moneta unica ci offriva.Ma tant’è .Bravi i tedesch che ieri hanno stravinto con assoluto merito…Del resto loro hanno gente come Muller, noi Balo..Serve aggiungere altro?

  22. che dire…approvo ogni singola parola! ps: prenderemo mai qualche tedesco?

  23. Mi spiace che tu non abbia capito nulla di quello che ho scritto. Amen. Altri hanno capito GLR

  24. Alessandro // 9 luglio 2014 a 19:12 //

    Un Chievo o Atalanta qualsiasi e ci metto pure l’ultima Inter avrebbero vinto con questo brasile (minuscolo) senza faticare.
    Con giocatori (per modo di dire) che non sanno stoppare o calciare il pallone (Fred e Hulk), Vampeta 2 “la vendetta” (Gustavo), bidoni che non capisci cosa sevano (Paulinho), signorinelle che se le sfiori cadono o simulano (Oscar), randellatori che non si trovano neanche nei campinati interregionali (Fernandinho) dove pensava di andare il Brasile?
    E sono 5/6 su 11……..

  25. Franco // 9 luglio 2014 a 20:22 //

    Cazzo, un editoriale coi contro fiocchi !!!
    Complimenti
    W inter

  26. Simone // 9 luglio 2014 a 20:23 //

    Semplicemente articolo spettacolare …..concordo in pieno

  27. Maurizio // 10 luglio 2014 a 07:49 //

    Ho capito. avrai avuto esperienze negative in passato con persone di nazionalità brasiliana. e spiace, perchè per il resto sei un giornalista competente

  28. Massimo Inter // 10 luglio 2014 a 08:29 //

    Se io fossi tedesco sarei felice per le belle figure che la Nazionale ha fatto negli anni nei Mondiali. E sono d’accordo, la Germania è uno stato forte sotto tutti i punti di vista e meritano profondo rispetto. Per il Brasile: beh dai, la squadra che vinse la Coppa America nel ’97 non era di fessi e nel 98 trovarono una Francia troppo forte e cmq 94,98,02 erano in finale. Il loro problema è che dal 2003 ogni 5 minuti per loro nasce un nuovo Pelè. Ma il vero problema l’hai centrato: la tattica.

  29. Scusate ma il Mondiale è un mondo a parte, con tutto il rispetto per Coppa America e trofei vari, Europei compresi per quanto riguarda noi
    GLR

  30. Tutt’altro. Il problema è che in alcuni di voi c’è sempre malafede. E chi ha il sospetto ha il difetto spesso. Se io critico una Nazionale secondo te è perché ho avuto esperienze negative con brasiliani? E invece, caro mio, tra i miei migliori amici ci sono proprio due brasiliani: uno sta a Londra e l’altra a Denver in Colorado. Ciò non toglie che tatticamente il Brasile sia indietro anni luce rispetto ad altre Nazionali Europee.
    GLR

  31. Ottimo editoriale!! complimenti

  32. Paolo Sabiu // 12 luglio 2014 a 17:10 //

    Tra i fuoriclasse brasiliani dell’ultimo trentennio hai scordato l’impareggiabile Digao :-)

  33. Franco // 12 luglio 2014 a 21:19 //

    Il bacio della morte all’Olanda, ha dato, caro Lei…

  34. Franco // 12 luglio 2014 a 21:21 //

    quando una gara finisce 1-7 non è una gara.

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