Argentina: Boca, si avvicina la resa dei conti

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com e da http://pilloleargentine.wordpress.com/

Il Boca è in piena crisi, e da tempo. I problemi sono innanzitutto di carattere sportivo ma va considerata anche una diffusa insofferenza reciproca fra vari componenti del gruppo. Logico quindi che la continuità o meno di Carlos Bianchi, che ha le redini della squadra, diventi centrale.
Il contratto dell’allenatore più vincente nella storia del club e d’Argentina scade a metà 2015 ma una clausola consente alla dirigenza di rescinderlo già questo giugno se i risultati non fossero soddisfacenti. Anche se, ovviamente, considerata la statura del personaggio il rapporto potrebbe proseguire a dispetto del rendimento finora deludente.Da quando è tornato, a gennaio 2013, il Boca ha chiuso settimo il primo campionato, quindi addirittura penultimo il secondo e adesso langue a metà classifica – fuori dalla lotta per il titolo e soprattutto in prospettiva nelle parti basse della graduatoria del Promedio 2014-15, che deciderà le retrocessioni dell’anno prossimo.

Altro punto a sfavore di Bianchi è l’incapacità finora dimostrata di qualificarsi alle coppe. Appena arrivato ha partecipato alla Libertadores, ma per meriti riconducibili alla precedente gestione Falcioni e uscendo ai quarti contro il Newell’s. L’ultima Sudamericana, quindi, non l’ha giocata perché il regolamento impedisce l’iscrizione alla seconda competizione continentale alle squadre che abbiano disputato la prima. Nel frattempo però non ha guadagnato l’accesso alla Libertadores in corso e al momento ha punti appena sufficienti per guadagnare quella alla prossima Sudamericana ma potrebbe uscire male dalla bagarre che esiste per questo obiettivo.
Per finire, come anticipato, il gruppo è in subbuglio. Il recente violento scontro prodottosi in seguito alle inopportune accuse di Pablo Ledesma a Orión, identificato come il principale oppositore del tecnico, si è risolto sotto i suoi occhi senza che proferisse parola – lasciata in conferenza stampa a Riquelme, suo scudiero storico. Non che Angelici, il presidente, si sia scoperto, ma certamente almeno dal punto di vista formale ci si sarebbe aspettato un intervento esplicito e di conseguenza decifrabile, indicativo.

Ora al termine del campionato, unica competizione rimasta a Bianchi per riscattarsi, valendo poco la Copa Argentina, manca una manciata di giornate. Già si sa però che la matematica non potrà aiutarlo se non rispetto a una qualificazione alla Sudamericana eventualmente strappata coi denti. Non resta quindi che si esprima la dirigenza, fra l’altro anch’essa spaccata, che insieme al suo destino deciderà di quello di Riquelme. Attenzione: a fronte dell’interruzione del rapporto col 10 ma della conferma invece dell’allenatore l’addio potrebbe essere dato proprio da quest’ultimo, che non vuole privarsi del suo pupillo e obiettivamente unica vera luce di questa rosa – benché a intermittenza data l’età e le condizioni fisiche.
Combinazioni infinite, insomma, per una vicenda che da troppo tempo non trova soluzione.

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