Inghilterra: la cena dei campioni

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com

Lunedì scorso si sono riuniti per una cena privata i protagonisti della rinascita del Manchester United in tempi moderni.
David Beckham, Ryan Giggs, Paul Scholes, i due fratelli Neville e Nicky Butt si sono ritrovati in un ristorante di Manchester tornando così contemporaneamente, dopo tanto tempo, sulla scena del delitto. L’occasione, il festeggiamento del ventennale della firma per i professionisti del club – risalente al biennio 1992-93 per tutti tranne il gallese, che aveva lasciato le giovanili già a fine del 1990.
Reduci chi dalla finale vinta della Youth FA Cup del ’92 (Beckham, Gary Neville, Butt e Giggs che era capitano e prese parte alla competizione nonostante fosse già un pro) chi da quella persa dell’anno successivo (Scholes e Phil Neville), Alex Ferguson nel giro di pochi mesi promosse in prima squadra quanti di questi sei ragazzi stavano ancora nell’Academy. Diede così vita, di fatto, ai Fergie’s Fledglings ovvero la massima espressione dei prodotti del vivaio dei Red Devils dopo i famosi Busby Babes che tanta sfortuna avevano avuto al che la gran parte di loro perse la vita nel tristemente noto incidente aereo del 1958.
Se i Busby Babes, nella loro interezza, non poterono conquistare il trofeo più ambito, vale a dire la Coppa dei Campioni, che tutti li reputavano in procinto di ottenere quando occorse quella tragedia, a Beckham e compagnia l’impresa al contrario riuscì.
Nel 1999 lo United risollevò quella coppa tanto agognata, che ormai corrispondeva alla Champions League, ottenendo fra l’altro il prestigiosissimo Treble ossia l’infilata contemporanea dei tre maggiori trofei della stagione: Champions League, appunto, e poi Premier League ed FA Cup ossia la Coppa d’Inghilterra.
Protagonisti, chi più chi meno, degli ultimi vent’anni del calcio europeo e mondiale, si sono tutti recentemente ritirati tranne l’indistruttibile Giggs.
Beckham l’ha fatto con la maglia del PSG, Phil Neville con quella dell’Everton e Butt dopo un’esperienza in Cina. A non aver indossato altra maglia oltre quella rossa, eccezion fatta per quelle delle rispettive Nazionali, sono invece Ryan Giggs, Paul Scholes e Gary Neville.

Al momento Beckham, che ha impreziosito la propria carriera portando anche la fascia di capitano dell’Inghilterra, non sta ricoprendo alcun ruolo di spicco nel calcio. Come lui Scholes. Al contrario, Gary Neville è il secondo di Roy Hodgson sulla panchina della Nazionale e Butt allena le Riserve dello United. Ryan Giggs e Phil Neville, invece, stanno iniziando una nuova avventura in qualità di collaboratori del neo manager proprio dello United, David Moyes (l’ex terzino l’ha seguito dall’Everton rientrando all’ovile dopo otto anni spesi a Goodison Park). Phil Neville è assistente a tutti gli effetti mentre Giggs per ora è player-manager avendo esteso il proprio contratto da giocatore fino all’estate del 2014 (cioè la bellezza di ventitré anni e mezzo dall’esordio).
Le carriere che questi giocatori hanno avuto dopo il graduale disfacimento del gruppo iniziale sono state tutte contraddistinte dalla grande considerazione che ognuno ha saputo meritarsi ovunque sia andato, finendo per risultare centrale rispetto al progetto lì in essere, ma più o meno vincenti a seconda dei casi. Il primo ad andarsene fu Beckham, nel 2003, che prima col Real Madrid e poi ai Galaxy, al Milan e al PSG ha raccolto qualche medaglia ma comunque molte meno di quelle sperate e mai tante quante quelle di chi di quel gruppo è invece rimasto. Appena di più si fermarono Butt, che poi avrebbe vinto una Intertoto col Newcastle, e Phil Neville che, come ricordato all’Everton, non ha vinto addirittura nulla. Grazie a Gary Neville, Scholes e soprattutto Giggs, dopo l’addio dello Spice Boy quel che restava dei cosiddetti pulcini di Ferguson ha potuto invece fregiarsi di numerosi altri titoli. Si tratta di cinque campionati, una FA Cup, due League Cup e tre Community Shield, ma soprattutto un’altra Champions League e un Mondiale per Club. In più lo United in questo stesso periodo ha partecipato ad altre due finali di Champions, entrambe perse soltanto contro il Barcellona ai suoi massimi storici.

Quel che resta fenomenale, al punto da fare di questo gruppo di ragazzi il più vincente della storia, è quanto hanno raccolto però quando ancora stavano tutti assieme. E come l’hanno fatto.
Dal 1992 al 2003, quindi in soli dieci anni, conquistarono la bellezza di 14 trofei. E che trofei… Otto campionati (Beckham sei per via della momentanea cessione al Preston), due FA Cup e quattro Community Shield in Inghilterra, più una Champions League e un’Intercontinentale. A rendere ancor più significativi questi numeri, la loro età: nel ’96, quando vinsero il primo campionato tutti in gruppo, avevano fra i 19 e i 23 anni al massimo (Phil Neville è del ’77, Giggs del ’73) e pur così giovani costituivano da soli la metà della squadra titolare.
Alla cena dell’altra sera un brindisi non se lo saranno di certo negato. E forse mai è stato più opportuno alzare i calici. Dopo tanti trofei.

 

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