I primi passi di Thohir

“Non si può essere competitivi coi ricavi che abbiamo!” In questa tra le tante dichiarazioni di Erick Thohir c’è la vera storia dell’Inter nell’ultimo anno e mezzo, la ragione irrinunciabile di un passaggio di proprietà per tornare nel calcio dei grandissimi. Alla faccia di tutti coloro che, chissà mai perché, si aspettavano un vero e proprio taglia-teste, a cominciare da quella di Mazzarri, il nuovo presidente in questi suoi primi giorni a Milano quasi da capo da Stato in visita ufficiale, ha dispensato parole che vanno un po’ al di là dell’immediato. Da come parla, il suo sembra davvero un progetto a lungo termine, perché nel calcio di oggi chi arriva per fare tutto subito, subito rischia anche di stufarsi. Metterà subito le mani nel cosiddetto calcio non giocato, fatto di marketing e comunicazione, di brand soprattutto, perché l’idea-guida è rendere l’Internazionale un club Intercontinentale. Frequenti gli accenni al mondo NBA degli States, dove si generano introiti ancora sconosciuti in Europa. E, come sempre, ci sono gli ignoranti in servizio permanente effettivo: quelli che se Thohir parla non va bene, quelli che se Thohir non parla non va bene lo stesso. Molti lo temono, moltissimi non capiscono nemmeno di cosa parli. Verosimilmente Thohir dovrà essere giudicato serenamente solo tra un paio di anni. Non certo per l’eventuale mercato di gennaio. Non è venuto per sconvolgerci, ma per coinvolgerci.

31 Commenti su I primi passi di Thohir

  1. Fabio Primo // 20 novembre 2013 a 17:48 //

    Speriamo veramente che i 164,7 milioni di fatturato attuale diventino nel giro di qualche anno il doppio, al netto delle entrate derivanti dalla partecipazione alle coppe europee.
    Con le sue interviste e dichiarazioni Thohir ha spiazzato tutti quelli (antiinteristi) che speravano in ribaltoni e licenziamenti di massa, tipo quel giornalista TV che qualche settimana fa trattava Branca, che sostituiva Mazzarri nel dopo partita torino-inter, già come un ex dipendente.

  2. Silvio da Torino // 20 novembre 2013 a 18:51 //

    Bene, ben detto ed i tifosi interisti (non tutti) sono speciali nell’avere poca pazienza e nell’essere poco disposti ad aspettare. Non ho altro da dire tranne SPERUMA BIN, piemontese, che non necessita di traduzione.

  3. sono entusiasta di come si e’ presentato ET. Idee chiare, fresche, innovative, ottima comunicazione, ci sa fare coi media (che conosce bene). Mai banale, simpatico e furbetto. Infatti sento fegati che si contraggono eheheheh…poi come dici tu, vediamo i fatti, a parole promette molto bene. Ha confermato l’allenatore, chiarito i programmi e spiegato la filosofia…che dire, sperem !!!

  4. Andrea Ibiza // 20 novembre 2013 a 23:05 //

    L’imprinting è stato senza dubbio più che positivo; chiudiamo il libro dei (bei) ricordi e cerchiamo di aprire una nuova epoca sotto una conduzione più manageriale e contemporanea anche se meno romantica; solo il tempo poi ci dirà se i risultati saranno gli stessi. Nell’immediato però, mi rimane un interrogativo sostanziale: nel turbinio di eventi e meeting che hanno coinvolto Thohir nel soggiorno milanese, ho la brutta sensazione che ci si sia dimenticati di individuare una figura esperta, seria e credibile che rappresenti e tuteli società, allenatore e squadra nei salotti che contano e moderi i rapporti con i media, nei (lunghissimi) periodi in cui ET sarà a circa 11.000 km chilometri di distanza dalla Madunina o se preferite a circa 16 ore di volo. Sono il solo?

  5. La scelta dell’Italia per lanciare il suo progetto e’ chiara. Il marchio Inter e’ sottovalutato e la crisi del calcio italiano offre opportunita’ meno costose che in altri paesi.

  6. C’è tempo per individuarla…intanto c’è sempre Moratti
    GLR

  7. Alessandro // 21 novembre 2013 a 08:27 //

    Bravo GLR, pochi concetti che condivido e sottoscrivo. Credo che Thohir, con tutto il tatto possibile, abbia mostrato ampio disappunto per i giovani che l’Inter ha via via ceduto negli ultimi anni liquidandoli in fretta. Anche se poi, ad onor del vero, di campioni fatti e finiti ne sono sbocciati pochi. Anche il riferimento a Zanetti la dice lunga. Insomma : far crescere bene (e in fretta) i giovani talenti (oltre che stanarli) credo sia la sua prima priorità per abbattere i costi.

  8. Paolo Sabiu // 21 novembre 2013 a 08:46 //

    Concordo in toto con i buoni propositi di Thohir. L’augurio è che la politica italiana, con i suoi tempi paragonabili a ere geologiche in ambito di concessioni e di promulgamento leggi (vedi questione stadi di proprietà), non lo esasperi fino a stancarlo.
    Bravo “ET”: “Chi non salta rossonero è”! 😉

  9. Pensavo a una follia pura: piuttosto che imbattersi in progetti tanto faraonici quanti irrealizzabili, non sarebbe fattibile l’abbattimento dell’inutile terzo anello e il rifacimento della copertura (magari in stile apri e chiudi)? Da 80 si passerebbe a 60mila posti, ci sarebbero molti più sold-out, il terreno ne trarrebbe giovamento, la storia verrenne preservata (Anfield, Old Trafford, Bernabeu, Camp Nou e San Siro sono i 5 stadi in cui si respira la storia del calcio): sbaglio?

  10. Nella tua ultima frase c’è tutto ! Bravo ! Ma non tutti capiranno…

  11. Maurizio // 21 novembre 2013 a 13:48 //

    Bene, dico era ora. Non che non sia riconoscente a Moratti per quello che ha profuso, ma era diventato antitempo, come tutto il calcio italiano.
    L’impressione è di un uomo che sa quello che vuole che non ama incantare la folla con arrivi in elicottero e fiumi di parole, ma badi al sodo con una mentalità innovativa, almeno per l’Italia. Chi erano Fraizzoli, Pellegrini, Farina, forse perché italiani davan più fiducia? Mah, la storia di quegli anni parla da sé. Benvenuto E.T.

  12. Cesck78 // 21 novembre 2013 a 14:08 //

    Secondo te sarebbe possibile nel giro di qualche anno avere una nuova squadra di basket a Milano? Ovviamente con i colori della nostra squadra preferita. Vista la passione del nuovo presidente mi sembra una cosa plausibile.

  13. Roberto // 21 novembre 2013 a 14:10 //

    Dài, Andrea…
    La distanza non è un problema per ET: “Telefono… casa…” 😉
    Ciao, Roberto

  14. Marco Ferrara // 21 novembre 2013 a 14:28 //

    Espandere il brand, migliorare il marketing ecc ecc, sono tutte idee ottime. Per realizzarle però servono le vittorie e quindi giocatori di un certo livello; spero che Thohir questo lo sappia, altrimenti tutto avrebbe poco senso, compreso il suo investimento. Attendiamo….

  15. Viviamo nell’era di Skype e delle videconferenze via satellite e c’è gente che è rimasta ai tempi di quando a Milano si telefonava senza prefisso e magari in duplex…
    GLR

  16. Ci credo poco. La polisportiva Milan è stato un esperimento poco fortunato. Qui siamo monoculturali: calcio e stop! E’ già difficile fare business col pallone, figuriamoci col resto…fossimo negli USA
    GLR

  17. Tecnicamente no, ma a sentire gli architetti di oggi, i cosiddetti archi-star, costa meno fare uno stadio nuovo che ristrutturarne uno vecchio
    GLR

  18. Luciano // 21 novembre 2013 a 18:46 //

    …con Thohir…torneremo a Giohir…..mi è venuta così….
    Sperem….

  19. Francesco // 21 novembre 2013 a 18:47 //

    Se fossi il Nuovo Presidente:
    1 non investirei nemmeno un euro prima di avere il bilancio in pari (la fretta che ha avuto sempre Moratti nasceva dal perdere 1-200 Mln all’anno)
    2 non investirei nemmeno un euro se prima lo staff tecnico e dirigenziale non raggiungesse con continuità risultati sopra le aspettative dimostrando di essere validi
    3 potendo ora fidarmi di squadra e società investirei in maniera decisa per puntare ai vertici internazionali con lo scopo di allargare il bacino d’utenza.

  20. Come ben dici per giudicarlo ci vorrá un po’ di tempo, quindi noi tifosi dobbiamo armarci di pazienza. Sono fiducioso e comparto al 100% il progetto. ET non ha nulla a che vedere con gli sceicchi del City o del PSG, quindi non aspettiamoci delle campagne acquisti faraoniche.
    Mi piace la visione manageriale ed il concetto chiave (la ragione per cui anche Moratti ha dovuto mollare) che se non si aumentano i ricavi non é possibile essere competitivi.

  21. mario colonia // 21 novembre 2013 a 20:47 //

    una volta cerano solo gli archi-travi. scherzi a parte. con thohir ora siamo in luna di miele.
    mi sta simpatico e lo ringraziero’ se riusciremo finalmente a d azzerare il debito ma penso che se non si sfondano i 300 mil di fatturato non si possono pagare stipendi concorrenziali per grandi giocatori e allora piu i giovani vanno forte e piu li perdi. chi continua a ragionare sui cartellini e non sugli stipendi secondo me sbaglia.
    ad esempio: piu kovacic cresce e piu l’agente si presenta.

  22. Si ma in questi tempi, ti assicuro che ha poco da presentarsi, almeno per quanto riguarda l’Inter
    GLR

  23. Ah beh, se lo dicono gli archi star siamo messi bene. Per dirla alla Sora Lella: annamo bene, annamo proprio bene…. Mah, io resto fermo nel mio romanticismo.

  24. Cesck78 // 22 novembre 2013 a 00:26 //

    Non lo sapevo, ma in effetti ricordo una squadra di hockey con un diavoletto sulla maglia. Comunque la polisportiva Milan fu fatta a cavallo tra gli anni 80/90, ora i tempi sono diversi l’NBA è seguita parecchio anche in Italia, magari puntando solo sul basket si potrebbe provare una cosa simile. Ovvio che avranno ben altre cose prima a cui pensare, ma proprio in termini di brand sembra una cosa interessante

  25. Roberto // 22 novembre 2013 a 13:51 //

    Ma dài, Gian Luca!!! C’era pure l’emoticon… Era una battuta, possibile??? 😀
    Dal film E.T.: “Telefono… casa…”
    Non dico che uno della nostra veneranda età debba aver per forza visto il film (io non l’ho visto), ma almeno conoscere quella battuta… 😉
    E non parlare di corda in casa dell’impiccato, please :-): io con satelliti, reti di PC e PC (Skype lo uso tutti i giorni per risparmiare km in macchina) ci lavoro, sigh… magari duplex e prefisso! 😀
    Ciao, Roberto

  26. mario colonia // 22 novembre 2013 a 19:00 //

    e rischi di perderli.per quel poco che ho potuto capire thohir e’uno che si e’ fatto da solo usando solo in avvio i soldi del padre e credo sull inter abbia fatto una sorta di all in per crescere in prestigio. se lo prende il demone della notorieta’ insieme all’interite la cosa e’positiva. ho sempre pensato che la quoti in borsa, si riprenda i soldi
    e poi si vede. non e’un dramma e mi sta bene. ma ci vado piano con l entusiasmo. moratti e’ un pò zanetti spero thohir sia almeno cambiasso e non ronaldo.

  27. Lo so Roberto, ma ho voluto precisare per coloro che sono rimasti al telefono grigiastro a ghiera. Sempre meglio precisare 😀
    GLR

  28. E lo so ma gli Archi-Star contano al giorno d’oggi! Ho appena terminato a Torino il 22° Corso Ufficiali della Riserva Selezionata composto da professionalità della vita civile che di questi tempi possono essere utili al nostro Esercito e su 28 professionisti chiamati ben 14 erano architetti, inquadrati nel Corpo Ingegneri dell’Esercito Italiano: quando si mettevano a convegno tutti insieme, soprattutto per cose di urbanistica, era uno spettacolo! Una banda di matti! Comunque, devo ammettere che ho visto molto talento e lo dico veramente!
    GLR

  29. da buon architetto, non posso che ringraziarti per le belle parole…belle, quasi belle ehehehe…in tutte le categorie c’e’ l’idiota e quello in gamba, ma la nostra categoria e’ da tempo troppo bistrattata :)

  30. No, no, ragazzi. Lungi da me generalizzare ma voi archittetti spesso siete matti sul serio. Io che passo spesso per un mattacchione presso i miei amci per le varie cosucce che combino, in confronto sono uno equilibrato
    GLR

  31. il genio e la follia a volte portano innovazione…da galileo a leonardo…scusa GL ma preferisco questi ultimi al piattume attuale :)

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