Argentina: padri e figli

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com

In Argentina è consuetudine parlare di ‘paternità’ con riguardo al vantaggio che una squadra ha su un’altra negli scontri diretti. Da qui gli attributi di ‘papà’ e ‘figlio’ rispettivamente per chi ha vinto di più e chi invece di meno.
Con Buenos Aires ove giocano diverse decine di squadre fra Capitale e dintorni e spesso diversi club per ogni altra città, e prendendo in esame quindi anche i derby di quartiere, l’elenco dei cosiddetti ‘clásicos’ sarebbe infinito. Considereremo quindi solo quelli che coinvolgono le cinque cosiddette ‘grandi’ che sono, in rigoroso ordine alfabetico, Boca Juniors, Independiente, Racing, River Plate e San Lorenzo. E poi, sempre restando ai club più prestigiosi e titolati, quelli del Newell’s, grande dell’Interior ovvero delle regioni dell’entroterra al di fuori della Provincia di Buenos Aires, che fa il derby col Rosario Central, e dell’Estudiantes di La Plata i cui cugini sono il Gimnasia y Esgrima.
Detto che il River è la squadra che più campionati ha vinto, l’Independiente quella che più volte ha conquistato la Libertadores e il Boca l’Intercontinentale, veniamo a un resoconto degli scontri diretti.
Nel Superclásico, cioè il derby dei derby, il Boca è in vantaggio sul River di 18 successi. Eppure la storia era cominciata diversamente. Giocarono infatti l’uno contro l’altro per la prima volta in un’amichevole del 1908, vinta dal Boca, ma poi nei successivi dieci anni seguirono addirittura 9 incontri in cui gli Xeneizes rimasero sempre a bocca asciutta mentre il River vinse in 4 occasioni, compresa quella del primo derby ufficiale che è datato 1913. Oggi però, come anticipato, il Boca vanta una supremazia netta frutto di 127 vittorie, 108 pareggi e 109 sconfitte in 232 gare fra campionato, amichevoli, coppe nazionali e internazionali.
Il primo ‘clásico’ a essere stato disputato, fra i maggiori, è però quello di Avellaneda che tradizionalmente è anche il secondo più importante del paese. Era il 1907 e fu appannaggio del’Independiente, che detiene anche il primato di vittorie assolute. Fra Prima Divisione e altre competizioni Rojo e Racing si sono incontrati 185 volte con 70 vittorie del primo, 51 del secondo e 64 pareggi. La differenza è quindi di 19 successi, analoga a quella che caratterizza il Super.

Altro derby sentitissimo, sempre fra le cinque grandi, è quello fra Boca e Independiente. Il Boca non riuscì a vincere né il primo confronto diretto, un’amichevole datata 1909 e pareggiata, né il secondo, invece ufficiale, vinto dal Rojo nel 1911, ma alla fine è in vantaggio anche in questo testa a testa, anche se solo di una decina di successi: di 283 partite ne ha infatti vinte 107, pareggiate 82 e perse 94.
Il Boca è in vantaggio pure sul Racing, ma in questo caso più nettamente. Le partite giocate sono 279 di cui 123 vinte, 66 pareggiate e 90 perse. Curioso che anche in questo caso all’inizio abbia avuto difficoltà, perdendo le prime tre giocate, quando poi è arrivato a ottenere una supremazia così netta. D’altra parte nel corso della prima metà del XX secolo il Racing è stato la squadra nettamente più forte d’Argentina e quando gli Xeneizes vinsero il primo campionato l’Academia ne aveva in bacheca già sei – amatoriali, sì, ma recentemente riconosciuti dall’AFA.
Il Boca, insomma, è ‘papà’ di tutti, ma può sorprendere che il suo ‘figlio’ più ribelle sia proprio il San Lorenzo che è la grande che ha vinto meno. Il ritardo sugli Xeneizes infatti è di soli 2 successi in 261 partite: 94 volte ha vinto il Boca, 74 si è pareggiato e 92 hanno vinto invece i rossoblù.
Tornando al River, i ‘millonarios’ perdono rispetto al Boca ma sono invece in netto vantaggio su tutte le altre tre grandi. La differenza maggiore è quella che lo divide dal Racing, con cui disputa il ‘clásico’ ufficiale più antico d’Argentina, giocato per la prima volta nel 1908: di 164 partite ne ha vinte 86, pareggiate 41 e perse appena 37, numeri che decretano il vantaggio più netto fra tutti quelli ottenuti nei derby tra grandi: 49. Sono invece 22 le vittorie che il River ha ottenuto in più rispetto all’Independiente: 167 partite con 71 vittorie, 47
pareggi e 49 sconfitte. La differenza scende quindi a 18 col San Lorenzo: 180 incontri con 68 successi, 62 pareggi e 50 ko.A proposito di San Lorenzo, il club di Boedo è indietro non solo rispetto a Boca e River ma anche alle due grandi di Avellaneda, almeno nei confronti di massima serie: al Racing, benché di una sola partita (162 gli incontri con 58 vittorie, 45 pareggi e 59 sconfitte) e all’Independiente (168 partite con 55 vittorie, 48 pareggi e 65 sconfitte). Un vantaggio, oltretutto decisamente marcato, lo vanta solo nell’altro clásico che disputa, quello territoriale con l’Huracán: in Prima Divisione, giocate 154 partite di cui 73 vinte, 40 pareggiate e 41 perse.

Riepilogando, fra le cinque grandi il Boca vince su tutte, il River su tutte tranne che appunto sul Boca e l’Independiente su Racing e San Lorenzo, che sono le uniche a perdere sempre. Derby importanti coinvolgono però squadre prestigiose anche fuori da Buenos Aires e dintorni.
A La Plata, per esempio, gioca l’Estudiantes 4 volte campione del Sud America. Tanti allori non devono però trarre in inganno, nemmeno se i cugini non hanno mai vinto un campionato, se non quello dilettantistico benché ufficiale del 1929, come nel caso appunto del Gimnasia. Negli scontri diretti, infatti, l’Estudiantes ha un vantaggio risicato di appena 9 successi in 167 incontri: 59 quelli vinti, 58 quelli pareggiati e 50 quelli persi, il che fa di questo derby quello in assoluto più equilibrato fra i più prestigiosi.
Anche a Rosario c’è una situazione analoga, però. E concludiamo proprio con questa stracittadina, considerata da alcuni addirittura la più calda di tutta l’Argentina. Qui ‘papà’ è il Rosario Central nonostante nella storia sia il Newell’s ad aver avuto più successo. E’ vero però che esiste un sostanziale equilibrio: 325 confronti, 106 vittorie ‘canalla’, 103 della Lepra e 114 pareggi. Equilibrio che tradizionalmente si auspica prima che le squadre giochino e poi spesso si concretizza sul campo, regalando magia al calcio.

 

 

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