Quelli che…e il vero giornalismo

Quelli che…vogliamo un’Inter tutta italiana ma poi, solo due anni fa, stavano in giro col bandierone in omaggio all’Inter tutta straniera entrata nella storia del calcio col leggendario Triplete.
Quelli che…ma come si fa a non riscattare Poli? Ma se gli chiedi di dirti una sola partita da ricordare di Poli all’Inter con tre allenatori diversi, non gli viene in mente niente, anche perché magari di qui al 31 agosto si può anche trovare di meglio, con tutto il bene che si può volere ad Andrea.
Quelli che…non capisco Mundingayi, manco fosse il colpo di mercato dell’estate e non solo un semplice rincalzo per il centrocampo, utilissimo tra l’altro per l’Europa League.
Quelli che…Lucio bisognava tenerlo ad ogni costo! Avrei voluto sentirli dopo il buco difensivo all’esordio nella Juve dopo soli 43 secondi di gara contro i dilettanti dell’Aygreville.
Quelli che…al Milan sì che hanno sempre le idee chiare e fa niente se il geometra Galliani ha appena risposto in malo modo alla pertinentissima domanda di un collega sul comprensibile stato d’animo dei tifosi rossoneri dopo la vicenda Ibrahimovic-Thiago Silva.
A questi ultimi, che al Corriere della Sera preferiscono probabilmente i tromboni di regime, dedico il pezzo odierno di uno degli ultimi grandi giornalisti indipendenti rimasti in circolazione: Alberto Costa.
Buona lettura!

Vendo, tengo, lascio: quando il mercato rossonero fa blob

Dal «restano al 100%» al «risparmio 150 milioni»
I due mesi di annunci e smentite sulle cessioni eccellenti di Ibra e Thiago
di Alberto Costa dal Corriere della Sera di mercoledì 18 luglio 2012

Eutanasia di un’idea: quella della grandeur berlusconiana. Un po’ Zelig, un po’ Scherzi a parte nei frammenti di questo imbarazzante Blob rossonero.
14 maggio, lunedì. Il giorno dopo la chiusura del campionato (Milan-Novara 2-1) Adriano Galliani rivela di avere invitato Zlatan Ibrahimovic a casa sua per un aperitivo: «Sono stato con lui, abbiamo parlato a lungo e vi assicuro che resterà con noi al 100 per cento. Siamo d’accordo su tutto». Allegria!
18 maggio, venerdì. Ancora Galliani, stavolta ai margini della festa organizzata dall’Uefa a Monaco di Baviera per la finale di Coppacampioni tra Bayern e Chelsea, annuncia urbi et orbi: «Ibra riuscirà a vincere una Champions, sicuramente con la maglia del Milan». Profetico.
26 maggio, sabato. Sulla Gazzetta dello Sport appare un’intervista esclusiva con Massimiliano Allegri. Titolo: Berlusconi mi ha promesso: Ibra e Thiago non si muovono dal Milan. Sommario: non si può prescindere da quei due. Nel botta e risposta il tecnico rossonero sprizza certezze da tutti i pori: «Da qui ad agosto può succedere di tutto sul mercato. Ma non può succedere che loro se ne vadano». E all’intervistatrice che forse, a differenza sua, non vive nel mondo dei sogni («Come fa ad esserne certo?») chiarisce: «Perché ne abbiamo parlato con il presidente Berlusconi e lui mi ha assicurato che resteranno. È su di loro che si baserà il Milan». Commovente.
2 giugno, sabato. Adriano Galliani si imbarca sulla Love Boat rossonera per una crociera di pochi giorni nel Mediterraneo. «Thiago? Ancelotti me l’ha stra-chiesto ma bisogna saper resistere». Poi approfondisce meglio il concetto: «Se parlassimo solo di moneta sonante, Thiago sarebbe da prendere e vendere, ma noi non ragioniamo così. Abbiamo un grande presidente, che ama il Milan e vuole tenere tutti i big. Un debole avrebbe già ceduto». Poi la chicca: «Quando Seedorf non sarà più del Milan, Ibra giocherà con la maglia numero 10». Bravo, ma in quale squadra?
3 giugno, domenica. Allegri, anche lui in crociera, continua a vivere sulla luna: «Thiago resterà con noi al 99,9 per cento». Poi, in uno sprazzo di lucidità, confessa: «Se il Milan perdesse Thiago sarebbe una cosa gravissima».
5 giugno, martedì. Galliani sbarca a Tunisi con i gitanti rossoneri e smentisce piccato le voci di una possibile partenza di Ibra: «La notizia è falsa. Non va via nessuno, non vendiamo nessuno. Lui e Thiago restano al 99,9 per cento».
12 giugno, martedì. Da Tunisi a Parigi. Galliani prende alloggio all’hotel Bristol, in zona Champ-Élysées, per cedere Thiago Silva al Psg.
13 giugno, mercoledì. Su Milan Channel appare una supplica a Silvio Berlusconi: «Presidente noi la preghiamo… Lo tenga». I tifosi accendono ceri votivi. E Galliani, rientrato da Parigi, chiosa: «Di solito le preghiere funzionano, il presidente vuole trattenere Thiago». Mistico.
14 giugno, giovedì. Invocato alla moda di Padre Pio, Berlusconi gonfia il petto e annuncia a Milan Channel lo stop alla cessione di Thiago Silva: «È stata una scelta di sentimento. Resta anche Ibra». Galliani, patriottico, parla invece di «atto di eroismo di Berlusconi».
15 giugno, venerdì. Galliani non ha ancora smaltito la sincera commozione: «Ha vinto il cuore e non la ragione. Non venderemo nessuno, resterà anche Ibra». Nel frattempo Barbara Berlusconi esce dalle retrovie dove si era prudenzialmente rifugiata per ringraziare il papà che «ha operato una scelta di cuore» e che «ha accolto l’appello dei tifosi». Sul sito milanista campeggia una scritta a caratteri cubitali: «GRAZIE PRESIDENTE!».
17 giugno, domenica. Toh, chi si rivede! Massimiliano Allegri interrompe le meritate vacanze in Sardegna per una sviolinata senza precedenti nei confronti del suo datore di lavoro: «Io non ho mai avuto dubbi sulle parole di Berlusconi. Mi sono sempre fidato di lui e sapevo che Thiago Silva non sarebbe andato via. La sua conferma è un grande dono che Berlusconi ha fatto a me e ai tifosi». Commovente.
2 luglio, lunedì. Il sito milanista annuncia trionfante il prolungamento del contratto di Thiago Silva fino al 2017. Lo stipendio passa da 4 milioni di euro all’anno a 6 milioni (netti). Galliani si compiace: «È stata trovata una soluzione ragionevole per lui e per la società. Quanto a Ibra, ha altri due anni di contratto e resterà al Milan: è incedibile al 100 per cento». La presa per i fondelli nei confronti dei tifosi rossoneri incomincia a prendere corpo.
9 luglio, lunedì. Al raduno del Milan, il numero 27 della presidenza Berlusconi, Galliani ha un sussulto di dignità: «Thiago e Ibra? Tutto può succedere».
12 luglio, giovedì. Dopo avere piazzato al Psg quelli che noi non vendiamo nessuno e che è stato un atto di eroismo trattenerli, Silvio Berlusconi esulta: «In due anni risparmio 150 milioni». Parentesi: di questi soldi 62 milioni derivano dalla cessione di Thiago (42) e Ibra (20): visto che un anno fa gli sceicchi di Francia avevano scucito 43 milioni per Pastore e che Lavezzi è stato pagato 30 milioni, all’ establishment rossonero non viene il sospetto di avere calato le braghe con troppa precipitazione? Il 40 per cento di questo tesoretto (60 milioni) è poi rappresentato dal nuovo contratto di Thiago. Era stato firmato soltanto dieci giorni prima, il 2 luglio, a dimostrazione del fatto che il classico slogan sulle maglie rossonere («Il club più titolato al mondo») può serenamente essere soppiantato da un più crudo ma più realistico «Poche idee e pure confuse».

Ora, che all’Inter la comunicazione sia da sempre un evidentissimo punto debole è acclarato, ma non sempre in casa altrui scrivono pagine memorabili!
Meditate, gente, meditate.

14 Commenti su Quelli che…e il vero giornalismo

  1. Roberto // 18 luglio 2012 a 16:42 //

    A me pare che Poli ne abbia avute, di occasioni, per dimostrare se era da Inter. Se non l’hanno tenuto più in conto, un motivo ci sarà…Piuttosto mi intriga Maicon per Sahin. Il turco in Germania era molto bravo, e noi con gli “scarti” del Real… Beh…

  2. Piefranco // 18 luglio 2012 a 16:43 //

    Solito show di Ibra alla presentazione di Parigi, ma stavolta ha invocato la povertà del calcio italiano dopo la partenza congiunta di Thiago Silva e sua. La vera povertà, secondo me e tanti che sono intervenuti in coda all’ottimo GLR, è nel comportamento dell’uomo più bugiardo d’Italia, capace di ammaliare e di deludere con pari facilità.
    L’Inter ha commesso tanti errori in passato, ma certe cose non le ha mai fatte, nenche negli anni bui in cui vendevamo Roberto Carlos e compravamo Centofanti…

  3. ArchAndrea // 18 luglio 2012 a 16:47 //

    Caro GLR, volevo riportare le parole del Capitano, ricordando il 70° anniversario della nascita di Giacinto Facchetti:
    “Per quello che siamo stati insieme e per quello che ancora saremo, con te, che dell’Inter sei stato, sei e sarai sempre parte.
    Nei momenti belli o meno belli, nella giornate felici e in quelle difficili, tu che continui a guidarci dentro e fuori dal campo e noi che oggi vorremmo festeggiare con te, campione, padre, fratello, amico, prima ancora di tutto il resto. Semplicemente tu, Giacinto”.
    Ricordo con piacere i cori per Giacinto in occasione dello scudetto 2007!
    Giacinto Facchetti!!! sempre con noi!!!

  4. Mario da Colonia // 18 luglio 2012 a 19:04 //

    senza nulla togliere ai nostri errori passati presenti e futuri e a tante cose buone fatte da loro,insieme a tanti strafalcioni.
    (come del resto fanno un po tutti) vedo un dirigente sballottato a destra e manca a seconda degli umori di chi sta in alto.
    E’ facile essere bravo se hai un apparato economico politico e mediatico alle spalle e trovi tante porte aperte. con questo non dico che siano finiti o che non rifacciano la squadra. resta una brutta figura (l’ennesima) del capo e del suo vice, anche lui glorificato per anni dai grammofoni che tu ogni tanto citi.
    viele grüsse

  5. fabrizio // 18 luglio 2012 a 21:00 //

    L’articolo di Costa ci sembra qualcosa di eccezionale solo perchè siamo abituati ahimè alla stampa di regime la cui parola d’ordine è “il Milan non sbaglia mai”
    Costa ha “solo” elencato per filo e per segno l’incredibile pantomima della società rossonera. Inutile dire i motivi per i quali la parola RIDIMENSIONAMENTO non è stata proferita in questi giorni, a differenza dell’anno scorso quando cedevamo Eto’o, interessante anche il ragionamento di Costa sulla valutazione dei 2 giocatori.

  6. Posso essere d’accordo su Poli e su Lucio, mentre sul Milan stenderei un velo pietoso, ma su Mudingayi no. È vero che non è il colpo di mercato dell’Inter, ma è un segnale forte di ciò che non va nel calcio italiano. Mudingayi è uno scarsone dai piedi quadrati, che colleziona un numero impressionante di gialli, e ha 31 anni. Costerà anche poco ma non posso credere che le giovanili dell’Inter non riescano a produrre un calciatore del genere. Si porti un ragazzo in prima squadra, male che vada giocherà come Mudingayi, e con una botta di fortuna si troverà invece un buon giocatore. Nessuno criticherà la società se gioca un ragazzino invece di Mudingay, al massimo ci saranno critiche se giocano tutti ragazzini e nessun campione. Lo stesso discorso vale per esempio al Milan con Mesbah, preso lo scorso anno. Nel calcio si buttano troppi soldi, secondo me, non tanto per i campioni (che fanno vendere abbonamenti e magliette e giustamente guadagnano) ma a causa di tanti signori nessuno con ottimi procuratori. Mudingayi è un signor nessuno.

  7. simone // 19 luglio 2012 a 12:27 //

    L’esternazione, madre di tutte le vergogne, è quella di Galliani che, all’indomani dell’annuncio della mancata cessione di Silva, si rivolge ai tifosi dicendo che è facile insorgere e criticare quando i denari non li scuciono loro ma l’eroico presidente e che ora è giunto il momento che rispondano con i fatti dopo l’enorme sacrificio appena fatto. Oggi l’antefatto suona come l’invito ad abbonarsi ad uno spettacolo ignoto,ad un mediocre teatro dell’assurdo diretto da un regista la cui produzione taglia tutti i fondi a pochi giorni dal debutto. Buona fortuna geometra!

  8. Paolo Sabiu // 19 luglio 2012 a 18:13 //

    Il “megadirettore galattico” una volta disse al rag. Ugo Fantozzi: “Caro Fantozzi, è proprio questo il suo problema: LEI NON DEVE PENSARE!” L’interista assomiglia molto allo sfortunatissimo personaggio della mitica saga: pensa troppo. La maggior parte dei tifosi milanisti, al contrario, si beve tutto ciò che propone loro la, come la chiami tu, “certa propaganda”…
    Forse quel “megadirettore galattico” aveva ragione: è davvero meglio meglio non pensare, o meglio, che il tifoso nerazzurro non pensi affatto!
    Io sto aspettando la serata del 31 agosto per trarre le mie conclusioni; nel frattempo (mentre ho cose più importanti da fare) mi tengo aggiornato, leggo, ascolto e… per ora non penso al calciomercato!
    Saluti nerazzurri!
    Paolo – Novara

  9. Va beh, ci rinuncio: ha 31 anni da compiere? E allora? Invece Lucio che va verso i 35 prima andava preso a calci e poi trattenuto ad ogni costo solo perché si è accordato con la Juve. Ma vi rendete conto di scrivere quasi sempre sull’onda si preconcetti e senza mai ragionare un attimo davanti alla tastiera? Qualcuno di voi lo quest’anno ha visto Mudingayi o qualche partita del Bologna? Ovviamente no. Si continua a non capire che in una squadra ci sono operazioni di primo piano e operazioni contorno. Solo l’Interista medio è capace di criticare un calciatore che non ha ancora visto in campo. Ha i piedi quadrati? Ma cosa c’entra? Deve sputare sangue e dare sostanza in mezzo al campo in alcune partite, mica fare il regista. Per l’Europa League, ad esempio, ha certamente più esperienza internazionale di qualsiasi giovane. E per quello che è costato, poi. Riparliamone almeno quando avrà giocato qualche partita. Poi se sarà un sorpresa positiva, so già che tutti quelli che strabuzzavano gli occhi su Mudingayi saranno qui a scrivermi che in fondo loro lo sapevano che era un bel mastino.
    Un film già visto non una, ma mille volte.
    GLR

  10. mudingay è stato il secondo del campionato per palle recuperate. Io l’ho visto giocare solo nelle partite che il bologna ha disputato con l’Inter e non mi è sembrato poi tanto scarso. Cmq ha ragione GLR le operazioni di mercato sono altre, questa è solo di contorno. Quando muntari è arrivato al milan l’hanno accolto come fosse Pelè, a ragione GLR siamo buoni solo a criticare.

  11. Giorgio // 21 luglio 2012 a 10:07 //

    Sono fiducioso riguardo il mercato nerazzurro, anche senza grandi nomi penso si possa fare molto bene sia in italia che in europa. La squadra barzelletta da qualche anno non è più nerazzurra.
    giorgio olgiate

  12. Simone // 21 luglio 2012 a 18:50 //

    Ciao Gian Luca, io l’unico giocatore che rimpiangerò è Pazzini: amato da tutti i tifosi dell’inter e solo Stramaccioni non lo vuole.

  13. Concordo pienamente.
    Galliani secondo me ha un futuro come direttore del TG4. e credo che anche allegri con una parrucca bionda potrebbe fare il meteo !

  14. Andrea // 23 luglio 2012 a 11:57 //

    Ciao GLR un pensiero per Poli: è vero poche partite con 3 allenatori diversi ma credo che l’anno scorso sia stato tartassato da problemi fisici, onestamente me ne ricordo qualcuna (Juventus, Palermo, Derby) dove quantomeno ha corso e ha cercato di essere propositivo a differenza di qualche paracarro con la stessa maglia che stazionava a centrocampo, detto questo dalle parole di Strama (a memoria le valutazioni tecniche a volte non sono in sintonia con quelle di mercato) mi fanno credere che la società ha deciso di non investire i 6 milioni per riscattarlo ma li tiene per obbiettivi ritenuti più importanti e funzionali….

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