Inter Nos 7

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 15 gennaio 2012

IL DERBY DELL’INTER – Mentre si guarda tutti al derby, al momento ancora presunto, per Carlitos Tevez, ci sarebbe da giocarsi un derby ben più importante, quello sul campo, il numero 278 tutto compreso. L’Inter non lo vince dai tempi di Mourinho, esattamente dal 24 gennaio 2012. Da lì in poi tre stracittadine e tre sconfitte, con in panchina Benitez, Leonardo e naturalmente Gasperini in Supercoppa Italiana a Pechino.
Se Ranieri avrà davvero tutti a disposizione vien da pensare che si affiderà  quasi interamente alla vecchia guardia, onusta di gloria ma ancora capace di trovare nell’orgoglio le energie per invertire la tendenza negativa di questo campionato.
Nel momento in cui scriviamo il dubbio è uno solo: confermare Alvarez o riaffidarsi a Sneijder, identificato da più parti come l’uomo mercato dell’Inter in uscita, in antitesi al tecnico che lo ha invece più volte definito il condottiero nerazzurro del 2012. Il problema è che Sneijder non gioca da Inter-Lille 2-1 del 2 novembre scorso, più di due mesi. Con il gruppo l’olandese si è allenato ancora troppo poco. Ranieri a Roma e a Torino i derby li ha solo vinti, ma Milano fa storia a sé. Ranieri con i rossoneri ha buoni precedenti: dal suo ritorno in Italia, tra Parma, Juve e Roma, il tecnico testaccino con Milan ha perso solo una volta, non è mai stato battuto da Allegri e con’Inter si porta in dote 21 punti nelle ultime 8 partite. Il Milan però sta davanti 8 punti sopra e parte ancora favorito, a meno che Milito, uomo derby per antonomasia, non decida di tornare Principe una volta per tutte.

IL DERBY PER TEVEZ: L’INTER – Su Tevez il derby è soprattutto giornalistico e vi spiego perché, premettendo che il mio punto di vista non pretende, a differenza di altri, di assurgere a verità divina. A quel che mi risulta, il ritorno di fiamma dell’Inter su Tevez nasce dopo una telefonata di Roberto Mancini a Massimo Moratti il pomeriggio dello scorso 23 dicembre. Motivo della telefonata gli auguri natalizi, ma il Mancio anche lì ha fatto il suo mestiere, quello di manager del City e a Moratti ha ripetuto il discorsetto già fatto poco tempo prima a Leonardo: “Tevez ha un impegno col Milan – ha rivelato il Mancio – ma sul riscatto a 25 milioni non si discute. O il Milan accetta il riscatto obbligatorio o c’è ancora spazio di manovra!”
Moratti lì per lì ha ringraziato, ricambiato gli auguri e pensato al Natale.
Col passare dei giorni però l’idea di una poderosa azione di disturbo gli è frullata in testa sul serio. Azione di disturbo del tutto normale, visto che siamo più al mercato delle vacche che in convento. Un film già visto ovunque e con centinaia di protagonisti. La stessa azione di disturbo, tanto per parlar chiaro, subita tante volte dai cuginetti: Farinos, Recoba, Cordoba, Vieri, Suazo, Cassano, Ranocchia sono solo alcuni dei giocatori poi persi o trattenuti a suo di rilanci. E chissà quanti altri ne dimentico.  D’altronde anche il Barcellona quest’estate ha fatto una bella operazione di disturbo su Fabregas.  Come agvrebbe detto Totò: ma mi faccia il piacere…
Come no bastasse poi, si è tornati a dar credito ad una telefonata che Berlusconi avrebbe fatto a Moratti nell’estate del Triplete invitandolo ad un gentlemen’s agreement al risparmio, vista l’incipiente crisi. Sappiamo poi com’è finita, con Biabiany all’Inter e con Ibrahimovic e Robinho al Milan nell’ultimo giorno di mercato. Se davvero è andata così, pollo Moratti a fidarsi ancora di Berlusconi.
Certamente a Moratti qualcosa è scattato, perché Tevez che avrebbe dovuto aggregarsi ai rossoneri già a Dubai e giocare in rossonero il derby di domenica prossima in realtà è  ancora in Argentina. E per il City una foto di Galliani con Tevez e procuratore coi sorrisi a pianoforte è diventato il pretesto per riavvolgere un film che sembrava già ai titoli di coda.
Ad oggi la volontà del giocatore continua a contare moltissimo e io non sono per nulla convinto che Moratti che fino a ieri confidava di voler vedere come si sarebbe comportata la squadra nel derby e con la Lazio prima di tornare sul mercato, ora sia davvero pronto a superare i 24 milioni offerti dal Milan per l’eventuale riscatto e a rilanciare sull’ingaggio dell’Apache. Non si dimentichi che pur di non spendere qualche milioncino di euro qualche settimana fa il buon Kucka è stato sorprendentemente liberato da qualsiasi impegno con l’Inter. Al momento Galliani non è così sereno come i grammofoni di regime vorrebbero far credere: l’operazione Tevez, sulla carta da 50 milioni di euro, rischia di costargli assai più di quanto aveva previsto, obbligandolo a rientrare al più presto dell’investimento ormai obbligato. A questo punto cedere Pato o un altro big diventerà una necessità impellente e non è detto che il Papero possa essere ceduto con la calma che servirebbe in queste trattative per spuntare il prezzo migliore.
Se Tevez andrà quindi al Milan, non sarà alle condizioni pianificate da tempo in via Turati. Al momento lo scenario più probabile per me resta questo. E’ vero che a Mancini non dispiacerebbe fare uno sgarbo a quell’antipatico di Galliani, ma è anche vero che lo stesso Tevez non vedrebbe l’ora di fare a Mancini e alla sua società uno sgarbo di eguale entità. Se invece Moratti volesse davvero mettersi in competizione, al di là della famosa mail in cui l’Inter avrebbe offerto 25 milioni più bonus, dovrebbe rinunciare subito ai 15 milioni che il City deve ancora all’Inter per Balotelli e ragionare su un ingaggio annuale per l’Apache vicino ai 10 milioni annui, quasi il doppio con la tassazione italiana. Sneijder dovrebbe essere venduto al più presto per tenere in equilibrio il bilancio del prossimo anno, ma per ora non ci sono conferme in questo senso. Resto all’idea che quella dell’Inter permanga una pesante azione di disturbo ed è il bello del calcio mercato, dove ognuno fa quel che gli pare e quando gli pare, a prescindere dalle lezioncine di stile che fanno rotolare dal ridere, visti certi pulpiti e certi precedenti. Vale davvero la pena di partecipare coi soldi in mano ad una vera e propria asta per Tevez? Per i tifosi che godono come ricci davanti a certi sgarbi, parrebbe di si, visto che nei bar sport questo derby, del tutto presunto, è diventato più importante di quello in campo.
Non per me, che in quarto di secolo ne ho viste di tutti i colori e ho imparato che i conti, oggi soprattutto quelli economici, si fanno sempre alla fine.
Sono curioso quanto voi di vedere se ci saranno ulteriori colpi di scena di qui al 31 gennaio. Se non altro Moratti ha dimostrato un primo risveglio, magari solo strategico, dal torpore del post-Triplete.

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