A Sant’Ambrogio il Palio di Legnano 2012

Devo dire che quest’anno la mia personale esperienza di conduttore delle quattro ore di diretta dedicate da Telelombardia al Palio di Legnano è stata assolutamente straordinaria, molto più gratificante di quella di un anno fa all’esordio (cfr. A San Magno il Palio di Legnano 2011). Questo perché mi sono subito reso conto che stavolta ero in grado, grazie alle lezioni dell’amico e collega Marco Taje, di ‘maneggiare’ meglio l’argomento e di comprendere molte delle sfumature che l’anno scorso mi erano sfuggite. Da milanese, quindi da forestiero a tutti gli effetti, devo dire che continuo a non riuscire a schierarmi fino in fondo per una contrada specifica, e forse non è sbagliato, da giornalista, mantenere una certa neutralità. Da un lato ci sono le contrade che mi ricordano, un po’ alla lontana per la verità, almeno uno dei due colori sociali dell’Inter, visto che nessuno degli otto sodalizi ha il nero tra le sue caratterizzazioni cromatiche. Quindi, da questo punto di vista, sarebbero favoriti San’Erasmo e San Martino, mentre La Flora, pur avendo il blu, col rosso finisce per assomigliare più a Bologna o Genoa. Dall’altro c’è il nome di Sant’Ambrogio, i cui colori, giallo e verde, non mi richiamano alcuna associazione cromatica, ma Ambrogio è comunque il santo patrono di Milano e, da milanese purosangue, non nel senso di cavallo però, dovrei sentirmi più vicino a questa contrada. Ma, detto tra noi, sono comunque tutte forzature. Meglio allora mantenersi il più possibile equidistante, almeno in questo ambito, anche se c’è sempre qualcuno che mi tira per la giacca da una parte e dall’altra. Certamente del Palio di Legnano, adoro il merchandising, ossia tutta quella serie di polo, T-shirt, felpe e giubbini che i contradaioli sfoggiano ad ogni Palio. Fosse per me, comprerei tutto e, anzi, suggerisco alle contrade di lanciarsi in una vendita via internet per certi articoli! Negli USA, dove ad ogni evento sportivo si partecipa vestiti quasi come i protagonisti, sarebbe un successone!
PalioLegnanoContradeNomiMa ora passo al racconto di questo straordinario Palio 2012!
Particolarmente azzeccato lo slogan della 66.a edizione: ‘cardioPalio’ voleva essere e Palio al cardiopalma è stato per i quasi 10.000 spettatori sugli spalti dello Stadio Mari e per chi lo ha visto in Tv. Già, perché oggi pomeriggio Telelombardia ha raccontato l’evento secondo per secondo con un’eccezionale diretta, animata per il secondo anno consecutivo dal sottoscritto insieme a Giorgia Colombo e a Nathalie Goitom, col commento tecnico e le mirabolanti telecronache delle tre gare dell’esperto Marco Taje e l’assistenza giornalistica di Gea Somazzi.
Per chi non lo sapesse il Palio di Legnano è la manifestazione programmata nella cittadina lombarda con cadenza annuale nell’ultima domenica di maggio, quando si commemora dal 1935 la Battaglia di Legnano vinta il 29 maggio 1176 dagli eserciti della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Ad aggiudicarsi il Palio 2012, dopo otto anni di attesa, sono stati i giallo-verdi della contrada di Sant’Ambrogio, al sesto successo in Albo d’Oro. Grandiosa come sempre la sfilata storica delle otto contrade che hanno coinvolto circa 1.200 figuranti in costumi medievali, con abiti, scudi, armi e accessori che rispecchiano scrupolosamente quelli del XII secolo, dietro approvazione di un’apposita commissione tecnica. Semplicemente perfetta, soprattutto per autorevolezza, la condotta del mossiere di Castiglion Fiorentino Roberto Bircolotti, tornato sul verrocchio a furor di popolo dopo la disastrosa esperienza del contestatissimo ex-olimpionico Dino Costantini un anno fa.
Venerdì sera la Provaccia era stata vinta dai giallo-rossi di Legnarello che, benché favoriti da più parti nel Palio, non si sono però confermati.
Nella prima batteria per i primi due posti di finale si sono dati battaglia i giallo-rossi di Legnarello con il fantino Walter Pusceddu in sella ad Appartenenza, i bianco-rossi di San Bernardino con Luca Minisini su Polaretto, i bianco-verdi di San Domenico con Dino Pes su Guglielmino e i bianco-azzurri di Sant’Erasmo con Giuseppe Zedde su Outsider. Corsa bellissima dopo una serie di sei snervanti false partenze in larga misura addebitabili a Sant’Erasmo. Al settimo tentativo, dopo oltre 20 minuti di canapo, San Domenico ha fatto l’andatura dal primo all’ultimo dei quattro giri previsti. Alle spalle duello feroce tra Legnarello e Sant’Erasmo, con quest’ultimo che ha chiuso al secondo posto, guadagnandosi la finale.
Nella seconda batteria si sono sfidati i bianco-blu di San Martino con Sebastiano Murtas in sella a Five, i rosso-blu de La Flora con Alessio Corda su Austin Flowers, i rosso-biancorossi di San Magno con Giovanni Atzeni su Aberrant e i giallo-verdi di Sant’Ambrogio con Salvatore Mulas su Deo Volente. Mattatore proprio Sant’Ambrogio con una rimonta d’altri tempi. All’ultimo dei quattro giri previsti la contrada giallo-verde arrancava ancora all’ultimo posto e sembrava irrimediabilmente tagliata fuori dalla corsa condotta da La Flora davanti a San Martino e a San Magno. All’improvviso però, Mulas ha lanciato il suo Deo Volente come un razzo e ha passati i rivali uno via l’altro fino a La Flora, che ha chiuso al secondo posto guadagnandosi l’ultimo posto per la finale.
Finale tra La Flora, San Domenico, Sant’Erasmo e Sant’Ambrogio, con quest’ultima che ha rimontato ancora i tre rivali girando stavolta in esterno pista fino al quinto e ultimo giro. Sant’Erasmo ha resistito finché ha potuto, ma si è dovuto accontentare del secondo posto davanti a La Flora e a San Domenico, in realtà mai in corsa.
Invasione quindi del popolo giallo-verde, che si è preso meritatamente l’agognata Croce di Ariberto da Intimiano, che resterà in contrada Sant’Ambrogio fino al prossimo anno. Per il fantino Silvano Mulas che nel Palio dell’anno scorso finì esanime al suolo dopo una brutta caduta dal cavallo e con una clavicola fratturata, è stata una bella rivincita! Oderint dum metuant ossia ‘mi abbiano in odio, purché mi temano’, recita l’aforisma del poeta latino Lucio Accio (170-84 a.C.) scelto come motto della contrada di Sant’Ambrogio. Forse nessuno ha mai ‘odiato’ questa contrada, l’unica a non aver mai avuto particolari attriti con le rivali, dalle quali ora è però tornata ad essere temuta!
Qui sotto trovate una piccola photogallery del Palio di Legnano 2012

7 Commenti su A Sant’Ambrogio il Palio di Legnano 2012

  1. ArchAndrea // 29 maggio 2012 a 14:23 //

    Viva i GialloVerdi di Sant’Ambrogio!!!

  2. Andrea // 30 maggio 2012 a 09:22 //

    Vista la foto sul verrocchio, vuoi iniziare una carriera da mossiere?

  3. Matteo // 30 maggio 2012 a 11:04 //

    Da legnanese ho apprezzato tantissimo l’approccio che hai avuto nei confronti del palio. ti ho trovato fortissimamente professionale e soprattutto competente. è difficile per una persona non “indigena” capire ed apprezzare a fondo il palio, cosa che tu hai dimostrato. concordo appieno il tuo giudizio sul mossiere, una figura che ha elevato ancora di più una corsa che, secondo me, è stata la migliore degli ultimi 20 anni come emozioni (complimenti a Sant’Ambrogio).
    La diretta TV è stata molto bella, l’ho registrata e vista, avete fatto un ottimo lavoro di copertura sia nei giorni del palio che prima.
    Ho anche apprezzato il tuo simpatico siparietto avuto con mio papà Luciano la mattina a Buongiorno Lombardia sulla traduzione del “Parlamento” per i non addetti al lombardo :)
    Da buon interista non potevo essere che anche di Legnarello (la nonna del Palio)… troveremo il nostro Mourinho anche noi chissà!!
    Grazie ancora per aver reso giustizia ad una manifestazione importante per la nostra città e spero venga sempre più valorizzata!

  4. Grazie di cuore Matteo. Tu non hai idea di quanto mi piaccia cimentarmi, fin dai tempi in cui mi capitava più spesso di fare trasmissioni dedicate a vicende extracalcistiche. E quindi apprezzo molto più i complimenti sulle conduzioni non calcistiche. Chi mi conosce bene sa che ci sono ambiti che mi piacciono molto più del calcio. Devo dire che l’anno scorso non ci capivo molto, ma grazie al ‘maestro’ Marco Taje, penso di essere migliorato parecchio quest’anno e ho capito quasi tutto. Per i non addetti ai lavori chiamasi Nonna del Palio la contrada che è a digiuno di vittorie da più tempo. Come dire che fino a due anni fa l’Inter era la nonna del Palio.

  5. Per carità, troppo difficile. Sul verrocchio mi accontento di salirci quando non ci sono i cavalli!
    GLR

  6. Paolo89 // 6 settembre 2012 a 13:12 //

    Anche se con discreto ritardo grazie Gianluca per come hai commentato il nostro Palio e per aver presenziato alla nostra cena della Vittoria (eh sì ,oltrechè nerazzurro sono anche gialloverde :)). Hai assistito alla nostra gioia e di questo ti siamo grati !

  7. Grazie a voi, a tutti i legnanesi. E’ stata un’esperienza fantastica e aspetto con ansia il Palio 2013. Io non tifo per nessuna contrada, ma Sant’Ambrogio non può non ricordarmi Milano e, da milanese, certo non le sono ostile!
    GLR

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