Inter Nos 16

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 22 maggio 2011

UN ALTRO TRIPLETE?
La partita col Catania, acquisito ormai matematicamente il secondo posto in campionato e la partecipazione diretta alla prossima Champions League, non è solo per salutare il pubblico di San Siro, ma anche per preparare al meglio la finale di Coppa Italia, in programma domenica prossima allo stadio Olimpico di Roma contro il Palermo. Se i cugini hanno festeggiato lo scudetto dopo sette anni di digiuno e devono essere pesati tanto, visti alcuni eccessi, l’Inter, che quest’anno ha festeggiato per prima con la conquista della Supercoppa Italiana, può godere anche per ultima, avendo raggiunto per la sesta volta negli ultimi sette anni la finale del trofeo della coccarda tricolore. Tutto sommato, ripensando ai guai passati in questa stagione, col turbolento cambio di panchina in corsa, c’è da essere soddisfatti dopo l’indigestione di scudetti dell’ultimo quinquennio, sublimata col Triplete di un anno fa. E se l’Inter dovesse battere il Palermo iscriverebbe in Albo d’Oro un altro mini-Triplete con Supercoppa Italiana, Mondiale per Club e Coppa Italia. Intanto è appena rientrato Samuel, mentre Stankovic e Sneijder sono sulla via del recupero. A Roma mancherà solo lo squalificato Maicon in un’Inter vicinissima alla formazione-tipo, quella da sempre più affidabile.

LA FILOSOFIA DEL MERCATO – Apparentemente chiusa la questione relativa al tecnico, con la conferma di Leonardo, l’Inter ha già messo a punto il piano d’azione per il prossimo calcio-mercato. Moratti ha dichiarato che la squadra non sarà rivoluzionata, ma ringiovanita.
E la filosofia che guida Marco Branca e Piero Ausilio è chiara, perché il cammino di Leonardo ha restituito molte delle certezze smarrite durante la gestione Benitez.
Ciò non toglie che l’anno prossimo non dovranno esserci ‘settimane maledette’, come quella che quest’anno ha tolto di mezzo l’Inter da campionato e Champions con Milan e Schalke 04.
Ecco perché qualche sforzo importante è necessario, fermo restando che mezzo mercato è già stato fatto a gennaio con gli arrivi ‘pesanti’ di Pazzini, Ranocchia e Nagatomo.
La prima idea resta quella di dare nuova linfa al reparto nevralgico della squadra, il centrocampo.
A Cambiasso si vuole affiancare un giocatore importante, al di là degli immortali Zanetti e Stankovic, mentre Thiago Motta potrebbe rientrare in qualche operazione.
Qualcosa verrà fatto anche in difesa dove da gennaio Ranocchia ha già affiancato Samuel e Lucio. Chivu, per la sua duttilità, potrebbe essere ancora utile come prima alternativa.
Tra le partenze illustri, quella più probabile riguarda Maicon, anche se poi si dovrà cercare un sostituto almeno potenzialmente all’altezza del brasiliano.
Ovvio che tutto potrebbe cambiare in presenza di un’offerta irrinunciabile per Eto’o o Sneijder, ma parliamo di cifre non inferiori ai 40-50 milioni di euro, al momento inesistenti.

I NOMI DEL MERCATO
Il sogno nerazzurro per il centrocampo è italianissimo: è il romano de Roma Daniele De Rossi. Mourinho lo ha chiesto nelle sue due estati nerazzurre senza successo, perché Rosella Sensi non ha mai voluto nemmeno parlarne. Ora l’Inter ci sta riprovando a fari spenti, con la speranza che il passaggio di consegne al vertice della società giallorossa possa essere favorevole alla manovra. De Rossi all’Inter ci verrebbe di corsa, ma non è facile prenderlo anche per quello che, dopo Francesco Totti, rappresenta per la Roma.
Intanto Marco Branca mercoledì scorso era a Dublino per la finale tutta portoghese di Europa League, vinta dal Porto sul Braga.
Osservato speciale era il brasiliano Fernando Francisco Reges, centrocampista centrale di 23 anni del Porto. Il fulcro centrale della squadra di Villas Boas ha grandi doti da incontrista e porterebbe grinta ed energia in un settore dove quest’anno si è dovuto spesso fare a meno di Cambiasso, Stankovic e Thiago Motta, a turno infortunati. Il Porto vuole 18 milioni, l’Inter non lo valuta neppure 15. Ma Fernando non è l’unico dei Dragoes sotto osservazione: piacciono anche il capocannoniere di Europa League Falcao e il difensore centrale Rolando. Un altro nome che gira è quello del 22enne centrocampista brasiliano Sandro Ranieri Guimarães Cordeiro, noto semplicemente come Sandro, in forza al Tottenham.
Per completare il reparto di centrocampo si seguono anche gli italiani Fabio Poli della Sampdoria e Marco Parolo del Cesena.
Poi si vuole aggiungere qualità in attacco: la prima scelta resta Alexis Sanchez, ma è da novembre che Inter e Udinese discutono su come miscelare contanti e contropartite tecniche senza risultato. Su Sanchez si è gradualmente inserito anche il Manchester City, così l’Inter ha cominciato a corteggiare l’attaccante Carlos Tevez, in scarsa sintonia con Roberto Mancini, che ha appena portato i Citizens alla conquista dell’FA Cup e al terzo posto in Premier League, che vale l’accesso alla Champions senza preliminari.
Ci sono anche altre piste. La prima non è nuova e conduce all’argentino del Palermo Javier Pastore, mentre la seconda valica le Alpi, verso il giovane fantasista belga Eden Hazard, neo campione di Francia col Lille: Hazard ha appena 20 anni e quest’anno si è consacrato mettendo a segno 12 reti in Ligue One. Gigio Moratti, figlio secondogenito di Massimo, lo segue con entusiasmo da quasi due anni, ma nel mercato odierno anche i giovanissimi costano un occhio della testa!
A completamento del reparto offensivo intanto è già stato acquistato a gennaio dal Feyenoord per un milione e mezzo di euro il 19enne Luc Castaignos, punta veloce e dal fisico possente: 15 gol quest’anno nella Eredivisie olandese. Castaignos è stato anche inserito nella lista ufficiale UEFA dei venti migliori under 20 a livello mondiale.

 

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