Inter Nos 10

Pubblicato su San Siro Calcio, mercoledì 23 febbraio 2011

LA RIVINCITA – Era il 22 maggio 2010 quando allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid l’Inter superò in finale il Bayern Monaco 2-0 e si laureò Campione d’Europa. Oggi, 23 febbraio 2011, a nove mesi e un giorno di distanza, Inter e Bayern si ritrovano negli ottavi di finale della Champions League 2010-11 non per una partita secca, ma per un doppio confronto in 180 minuti, con andata a San Siro e ritorno all’Allianz Arena. In questi sette mesi i Campioni d’Italia, d’Europa e poi del Mondo dell’Inter e i Campioni di Germania e vicecampioni d’Europa del Bayern non hanno avuto vita facile. L’Inter in campionato si è ritrovata distratta dall’impegno del Mondiale per Club, falcidiata da una serie interminabile di infortuni e spiazzata dall’infelice scelta di Benitez, poi sostituito in panchina da Leonardo, ora impegnato in una coraggiosa rincorsa. Il Bayern è ancora allenato dall’olandese Louis van Gaal, ma in Bundesliga ha già accumulato un distacco di 13 punti dal Borussia Dortmund capolista.
Per i tedeschi questo nuovo confronto con l’Inter è soprattutto una rivincita del 2-0 subito nell’ultima finale di Champions League.
Il bilancio nelle 5 partite sinora disputate tra Inter e Bayern è in perfetto equilibrio, con 2 successi a testa e un pareggio.
Ecco i precedenti:
1988-89 ottavi Coppa UEFA:  Bayern – Inter 0-2 e 3-1
2006-07 girone Champions League:  Inter – Bayern 0-2 e 1-1
2009-10 finale Champions League:  Bayern – Inter 0-2

MADRID, NOTTE DA CAMPIONI – Ritrovare il Bayern non può che farmi tornare in mente quell’incredibile notte del 22 maggio 2010 vissuta a Madrid, quando l’Inter di Mourinho, battendo in finale proprio il Bayern con doppietta di Milito, si laureò Campione d’Europa, realizzando lo storico Triplete.
E val la pena di raccontarvi quella notte incredibile, perché io a ero Madrid!
Dopo aver finito le interviste per Telelombardia al Bernabeu , ricordo che arrivai al mio hotel ben oltre le cinque del mattino, cambiando quattro taxi, perché chi mi riconosceva mi tirava fuori quasi a forza dall’auto ferma ai semafori per un abbraccio, una foto, un coro. Questo delirio interista fu subito chiamato Triplete, forse perché che gli atti decisivi della Champions si sono svolti in Spagna: prima la semifinale contro il Barcellona e poi la finale di Madrid.
Ancora oggi è difficile rendersi conto dell’impresa dell’Inter con il terno di Scudetto, Coppa Italia e Champions League realizzato nel giro di 17 giorni! Nessuno c’era mai riuscito in Italia e in Europa si contavano solo cinque precedenti: nell’ordine Celtic Glasgow nel 1967, Ajax nel 1972, Psv nel 1988, Manchester United nel 1999 e Barcellona nel 2009.
Grazie al Triplete interista, Milano è diventata la città europea più titolata nel maggior numero di successi nell’Albo d’Oro della Coppa dei Campioni, superando Madrid per 10 a 9 e anche la città italiana con più Scudetti, sorpassando Torino per 35 a 34.

Alla vigilia della fase finale di questa Champions è sperabile che i nerazzurri abbiano conservato la loro enorme personalità europea, vista la qualità gli avversari battuti nella scorsa edizione: il Rubin Kazan, campione di Russia, il Barcellona, campione di Spagna d’Europa e del Mondo uscente, il Chelsea e il Bayern, campioni di Inghilterra e di Germania, il gotha del calcio europeo insomma.

Che notte quella notte, per gli interisti di tutto il mondo! Col Bernabeu in uno sfolgorio di colori nerazzurri. Con la ‘fiesta’, rimbalzata alla velocità della luce da Madrid a Milano e piazza Duomo invasa da decine di migliaia di tifosi. Un tripudio celebrato perfino in Sudamerica, in Australia e tra i soldati del nostro contingente in Afghanistan. E il centro della festa dalla capitale spagnola si spostò prima a Malpensa, dove il vicepresidente Angelomario Moratti e capitan Zanetti sbarcarono alla testa dei Campioni d’Europa levando al cielo la coppa dalle grandi orecchie e poi a San Siro per un’incredibile alba nerazzurra davanti a 60.000 persone!
Le immagini dell’Inter campione hanno colorato le Tv di ogni angolo del globo, perché dal bianco-nero sbiadito di quasi mezzo secolo fa si passò come per magia all’alta definizione! Io c’ero ed è stata la notte calcistica più bella. Una notte che mi porterò dentro per sempre!

TRA RINCORSA ED EUROPA – Non provate a chiedere a Leonardo di scegliere tra scudetto e Champions, magari privilegiando il campionato, visto che in Europa l’Inter ha appena trionfato e statisticamente da quando la Coppa dei campioni si è trasformata in Champions non esiste squadra che l’abbia alzata per due volte di fila. Chi ha fatto questo discorso a Leonardo, considerando le chances di vincere il sesto scudetto consecutivo, è stato subito zittito. “Non è nel Dna di questa grande squadra scegliere una competizione  – ha spiegato Leo – l’Inter proverà a (ri)vincere tutto!
E poco importa se dalla Champions dovesse invece uscire subito il Milan, già battuto dal Tottenham a San Siro, magari per poi dedicarsi solo al campionato. L’Inter non scarta a priori la possibilità di un altro Triplete, anche a rischio di restare con un pugno di mosche in mano. I cinque punti di distacco in campionato, il ruolo del Napoli, il confronto col calendario del Milan, autorizzano a credere ad un campionato con arrivo in volata. In fondo, dopo aver vinto a Firenze, l’Inter in campionato sta scollinando, mentre il Milan deve ancora andare a Torino con la Juventus, a Roma giallorossa, a Palermo e a Firenze. Senza contare che lunedì prossimo arriva a San Siro proprio il Napoli per un importantissimo scontro al vertice, con l’Inter che avrà già giocato a Genova con la Sampdoria. Inutile fare calcoli con 12 turni ancora da giocare, quasi un terzo di campionato. Inutile barcamenarsi in discorsi sulle gerarchie tra Champions, campionato e perfino Coppa Italia.
In fondo l’anno scorso l’Inter di Mourinho non scelse proprio nulla e vinse tutto, segno che all’Inter  non si sceglie. Si gioca.

IL BAYERN OGGI – Il club più titolato di Germania  rispetto a un anno fa si è rinnovato soprattutto in difesa, che resta però il punto debole.
Demichelis è stato ceduto al Málaga nel mercato invernale in polemica col tecnico Van Gaal e Van Buyten, anche lui in pessimi rapporti con il tecnico, non è più titolare. Al centro ora con Badstuber che a Madrid giocava esterno sinistro, c’è il centrocampista ucraino Tymoshchuk. In porta, il giovane Kraft ha rubato il posto a Butt, mentre il neo-capitano Lahm sta sempre a destra. A sinistra la lunga assenza per infortunio di Contento ha visto alternarsi il croato Pranjic e il brasiliano Luiz Gustavo, prelevato dall’Hoffenheim per sostituire l’ex capitano Van Bommel andato al Milan, mentre il brasiliano Breno non è mai stato preso seriamente in considerazione.
A centrocampo ci sono sempre Arjel Robben a destra e Franck Ribery a sinistra, reduci da lunghi infortuni mentre il faro è Bastian Schweinsteiger, cercato quest’estate anche dall’Inter. Al suo fianco, si alternano ancora Pranjic e Luiz Gustavo: chi non fa l’esterno sinistro di difesa, sta in mediana. Le alternative del reparto sono Altintop, che nella finale di Madrid sostituì l’infortunato Ribery, Kroos e Ottl.
In attacco il croato Ivica Olic ha terminato anzitempo la stagione per un brutto infortunio e tocca a Klose e, soprattutto, a Mario Gomez, che ha già segnato 27 gol stagionali. Alle spalle agisce un altro grande talento, Thomas Müller.
La formazione-tipo poggia su un 4-2-3-1 piuttosto offensivo con Kraft; Lahm, Tymoshchuk, Badstuber, Luiz Gustavo; Pranjic, Schweinsteiger; Robben, Müller, Ribery; Mario Gomez.

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