Il circolo ‘Mai stati in B!’

Con la storica retrocessione del River Plate in Argentina si è ulteriormente ristretto il circolo super-esclusivo dei ‘Mai stati in B’. Per l’Italia l’unico club iscritto è  l’Inter, fatto storico che ha sempre inorgoglito gli interisti e immusonito i rivali storici. Non passa giorno senza che qualche inquieto storico di parte tiri fuori i ripescaggi della Juve nel torneo del 1913 o dell’Inter in quello del 1922, per non dire dei titoli  conquistati dal Milan a inizio secolo in triangolari con società estinte poco dopo i dinosauri come Mediolanum, Ginnastica Torino o Andrea Doria (!), con frequenti ritiri ancor prima di scendere in campo. In effetti erano tempi in cui i campionati venivano organizzati tra amatori, tipo i tornei di calcetto tra amici. In realtà il campionato di Serie A in chiave moderna arriva solo nella stagione 1929-30 con l’avvento del girone unico. Da allora solo l’Inter ha giocato sempre e solo in Serie A. E a proposito del più esclusivo circolo calcistico del mondo, ecco cosa ha scritto l’amico e collega Alessandro Pasini sul Corriere della Sera di oggi.
Attenzione però alla successiva e dotta precisazione dell’utente Pasquale Somenzi sulla Germania, evidenziata da asterisco e rettifica finale.

Ridono giù alla Boca e non hanno pietà. «Si può finire più in Basso di così?», domandano in una foto due pulcini con la maglia del River Plate. Galline (o Polli) è il soprannome affibbiato ai biancorossi dai tifosi rivali e ai nemici di sempre non è mai parso più attuale di oggi. Il dispiacere di non giocare il Clasico, una delle sfide più entusiasmanti del mondo, è nulla in confronto alla gioia di vederli nell’aBisso. Però attenzione, gente del Boca, scrive un tifoso del River su Twitter: «Quello che è successo a noi potrebbe succedere anche a voi». E non solo perché Boca inizia per B.
È un augurio, ma anche una verità storica. Se è vero che gli Xeneizes e l’Independiente rimangono adesso le uniche due squadre mai retrocesse dalla Primera Division, è altrettanto vero che il dramma è sempre in agguato, come sanno bene altre due grandi del calcio argentino: il San Lorenzo cadde nel 1981; il Racing nel 1983, addirittura nello stesso anno in cui l’altra squadra di Avellaneda, l’Independiente, vinse il titolo (e vista così, è persino peggio di ciò che è accaduto al River).
Questo per dire che il club dei grandi club mai stati in B è molto ristretto e una svista può capitare anche ai migliori. In Italia, si sa, l’unica ad aver giocato sempre gli ottanta tornei disputati finora è l’Inter. Rischiò vagamente una volta, nel 1994, quando finì 13ª, ma prima e poi restò sempre a galla. Come la Juve, naturalmente, la quale nel 2006 finì in B non sul campo ma in seguito a Calciopoli e risalì prontamente l’anno dopo. La Roma è retrocessa una volta nel 1952 (promozione immediata), mentre il Milan è la famosa grande che cadde due volte: prima, nel 1980, finì in B per illecito sportivo; poi, due anni dopo, per (de)meriti sportivi, e non la consolò certo la Mitropa Cup.
In Spagna il club d’élite conta tre iscritti: il Real Madrid, il Barcellona e l’Athletic Bilbao. I baschi sono una grande in disarmo: hanno vinto 8 campionati, 23 Coppe di Spagna e 1 Supercoppa europea, ma dal 1984 non festeggiano nulla e nel 2007, con un 17° posto, sono riusciti a conservare la verginità per un pelo. Meglio che niente.
In Germania esistono Byern Monaco, Bayer Leverkusen(*) e l’Amburgo, per il quale il record è un tale motivo di vanto che nella homepage del sito Internet scorre, aggiornato al secondo, il tempo trascorso ininterrottamente in Bundesliga: 47 anni, 308 giorni eccetera eccetera.
Il club d’élite è addirittura vuoto in Inghilterra, dove anche i grandi hanno conosciuto almeno una volta l’onta della retrocessione. La più lunga militanza in Premier League (che fino al 1992 si chiamava First Division) è dell’Arsenal, stabile fra i grandi dal 1919. Il Manchester United è in Premier League dal 1976 dove risalì dopo un anno in Second Division. Prima era retrocesso nel 1922, 1931 e 1937. Il Liverpool resiste tra i grandi dal 1962, l’anno in cui venne promosso dalla Second Division dov’era precipitato nel 1954.
Più ovvie certe imprese in campionati storicamente sbilanciati. In Scozia al ristretto club appartengono Celtic e Rangers. In Portogallo Benfica, Porto e Sporting Lisbona. In Francia soltanto il Paris St. Germain, che però (figlio di fusioni e complesse vicende societarie fra il 1970 e il ’73) gioca nella Ligue 1 solo dal 1974. Detto senza gufare, c’è ancora tempo…

 

(*) Precisazione dell’utente Pasquale Somenzi, dopo dotta ricerca.
A differenza di quanto osservato da Alessandro Pasini in Germania a non essere mai retrocesso è finora solo l’Amburgo. Il Bayern fu retrocesso nell stagione 1954-55 e il Bayer Leverkusen nel 1973 ha giocato addirittura in terza serie).
Quindi ecco il club dei ‘Mai stati in B’ per le principali Nazioni:
 Italia
Inter
Spagna

Real Madrid
Barcellona
Athletic Bilbao
Germania
Amburgo
Argentina
Boca Juniors
Independiente
Brasile
Flamengo
Cruzeiro
Internacional Porto Alegre
Portogallo
Benfica
Porto
Sporting Lisbona
Scozia
Celtic
Rangers
Aberdeen
Grecia
Panathinaikos
Olympiakos
Aek Atene
Paok Salonicco
Romania
Dinamo Bucarest
Unione Sovietica + Russia
Dinamo Mosca
Unione Sovietica + Ucraina
Dinamo Kiev
Jugoslavia + Serbia
Stella Rossa Belgrado
Partizan Belgrado
Jugoslavia + Croazia
Dinamo Zagabria
Austria
Rapid Vienna
Turchia
Galatasaray
Fenerbahçe
Besiktas
Bulgaria
Levski Sofia
Cile
Colo Colo
Uruguay
Penarol
Nacional Montevideo
Paraguay
Olimpia Asuncion

12 Commenti su Il circolo ‘Mai stati in B!’

  1. angelo // 29 giugno 2011 a 00:08 //

    Ciao Gian Luca, ho appena parlato della retrocessione del River con un mio grande amico argentino che tifa Boca (ma da quando è in Italia anche l’Inter…) , be sulla retrocessione dell’altra squadra di Milano va citata la perla del grande Avvocato… “sono andati in serie B due volte…una gratis e l’altra pagando”…be …geniale…

  2. Andrea // 29 giugno 2011 a 09:53 //

    Mai in B…Nessun tifoso italiano che non sia interista può capire cosa significa…
    Possono parlare e sbraitare quanto vogliono,parlando di titoli vinti,bacheca ampissime e cose del genere,ma noi,solo e soltanto noi fratelli nerazzurri,oltre ad aver vinto tutto nella nostra storia,possiamo dire di non essere mai stati in serie B…SOLO NOI!!!

  3. pasquale somenzi // 29 giugno 2011 a 12:12 //

    premesso che e’ impossibile mettere d’accordo tutti, se ci documentiamo con
    occhio imparziale sul campionato 1921/22 in cui l’Inter arrivo’ ultima, era
    gia’ stato stabilito a settembre (e non a campionato finito) che l’ultima classificata
    avrebbe spareggiato con la prima classificata del campionato di Seconda divisione
    regionale. Quindi non era prevista la retrocessione diretta: quindi l’Inter non puo’
    dire solo di non essere mai arrivata ultima, ma mai retrocessa e’ vero.
    Poi, il Compromesso Colombo venne ideato da un futuro presidente del Milan,
    non dall’antenato di Guido Rossi…
    pasquale.

  4. enrica // 29 giugno 2011 a 16:13 //

    Noi siamo andati in B due volte e mi dispiace. Di solito, però, amo sempre vedere il lato “B” (guarda un po’…) dellle cose, dove, in questo caso la “B” sta per “Buono”. E allora dico che le due cicatrici, profonde ed ancora dolorose, che noi milanisti portiamo sono come i segni delle ferite di un grande guerriero: si portano e si mostrano con onore e con orgoglio. Perché se, dopo due retrocessioni subite in tempi recenti, siamo riusciti a diventare il club più titolaro al mondo, vuol dire che siamo veramente grandi: altri club sarebbero spariti o sarebbero sprofondati nella mediocrità mentre noi ci siamo risollevati e abbiamo ricominciato a vincere (con dispiacere delle nostre avversarie). Sulla frase ironica dell’Avvocato Prisco, richiamata da Angelo: lui era un personaggio arguto e sapeva pungere senza scendere a livelli biechi ed offensivi e anche a noi milanisti manca). Ricordiamo, però, che anche la Juve ha poi assaporato la Serie B e la frase che tanto diverte Angelo, magari, un domani, chissà… potrebbe non farlo più ridere! Comunque, per ora, giustamente, godetevi la vostra permanenza nel Circolo “Mai stati in B”: chi vuol esser lieto sia, di diman non v’è certezza.. Ciao!

  5. Come vedi, quando sono garbati e simpatici, ospito volentieri anche i commenti non nerazzurri. Guai al primo che risponde male alla gentile signorina Enrica. Non fate come i cugini di campagna, noi siamo interisti! (Scherzo)
    GLR

  6. giovanni // 29 giugno 2011 a 18:50 //

    tutto vero ,mai stati in b e unici ad aver fatto la tripletta. di una società così si dovrebbe parlare sempre con il massimo rispetto, e invece…siamo sempre in crisi.
    prostituzione intellettuale?
    altrochè ,oltre alla solita propaganda mediaset e dintorni.
    saluti interisti

  7. Paolo Sabiu // 30 giugno 2011 a 17:25 //

    Carissimo GL,
    ricordo limpidamente la stagione 1993/’94, quando, grazie all’acquisto di Bergkamp (l’ultimo grande sacrificio economico di Ernesto Pellegrini), tutti ci davano per strafavoriti per lo scudetto, e invece ci salvammo alla penultima giornata pareggiando in casa 2-2 con la Roma (mentre paradossalmente in Europa si vinceva la seconda Coppa UEFA); l’avevamo davvero scampata bella!… Prima dell’avvento di Moratti fluttuavamo regolarmente a metà classifica, e sinceramente mai avrei immaginato che un giorno sarei stato il “solo” a fregiarmi del titolo: “Mai Stati In B”!!! Se poi ci mettiamo i 15 titoli degli ultimi sei anni, il record di punti e di vittorie consecutive nel 2006/’07, per non parlare del “Triplete” 2010 (anche in questo caso, gli unici nel calcio italiano ad aver raggiunto quello VERO), beh, allora la goduria è doppia… anzi, “TRIPLA”!!! 😉
    Saluti nerazzurri!
    Paolo – Novara

  8. Marco Rossetti // 3 luglio 2011 a 10:14 //

    I club dei Mai stati in B tra i Paesi calcisticamente più evoluti è in realtà ancora più ristretto, perché in Germania solo L’Amburgo può affermare di aver sempre giocato in Bundesliga, oggi corrispondente alla nostra Serie A. Bayern Monaco e Bayern Leverkusen in realtà non sono sempre stati presenti e hanno giocato anche in Serie inferiori, così come il Paris St.Germain che ha una storia molto più recente e nel 1970 nasce dall’unione di formazioni militanti in campionati minori rispetto alla Ligue One.

  9. Bravissimo Pasquale, ottima puntualizzazione storica. I rosiconi milanisti che dicono il contrario propagano un falso storico. Lo spareggio era già stato deciso prima dei due tornei e peraltro nemmeno da dirigenti vicini all’Inter ma si sa che l’ignoranza dilaga anche e soprattutto in cose di calcio
    GLR

  10. Flavio D'Angelo // 30 maggio 2012 a 21:53 //

    Caro Marco, allora puoi togliere dalla lista pure Il Boca, che fino al 1912 giocava in serie B, e sali in serie A non per meriti sportivi (quell’anno perse la finale di serie B contro il Ferro 2 a 1), ma perche il 10 febbraio 1913 (anno nel quale Boca doveva giocare in serie B) fecero salire ben 9 squadre.
    saluti interisti

  11. Riccardo // 21 ottobre 2013 a 18:16 //

    E’ proprio così. Il Campionato CCI 1921/’22 adottò il cosiddetto “Progetto Pozzo”, il quale appunto prevedeva lo spareggio tra l’ultima di Prima Divisione e la prima di Seconda Divisione. Le pagine della Gazzetta dell’epoca sono molto chiare sul punto.

  12. Oreste // 20 maggio 2016 a 22:23 //

    Scusate il ritardo, ma i Rangers Glasgow non sono ripartiti dai dilettanti qualche anno fa?
    FORZA INTER ritorneremo grandi…sempre in serie A!!!

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