Dai tormenti al campo, finalmente…

Finalmente si gioca, dopo un’estate agitata per i tifosi interisti. D’ora in avanti, grazie al cielo, conterà solo il campo, il luogo ideale per spazzar via le chiacchiere estive e per entrare nei libri di storia, come sta facendo l’Inter da sette stagioni consecutive portando sempre in bacheca almeno un titolo, record che non può vantare nemmeno il mitologico Barcellona, che nel 2007-08 rimase all’asciutto. Ma gli insicuri per definizione non guardano mai la Luna, ma il dito della propaganda cialtronesca che indica sempre altrove. A volte basterebbe dare una scorsa all’Albo d’Oro, invece di seguire come pecoroni l’imbonitore di turno!
A parziale giustificazione dei pessimisti in servizio permanente effettivo, c’è da dire che quest’estate è successo di tutto e che i rebus della nuova Inter di Gasperini riempierebbero un’intera Settimana Enigmistica. Partito il migliore realizzatore del mondo, Samuel Eto’o, con il conseguente corollario di suicidi, sono arrivati due attaccanti ovviamente di valore inferiore, Zarate e Forlan, e quest’ultimo, a proposito di estate tormentata, fino al nuovo anno potrà adoperarsi solo in campionato. Gasperini in attacco ha tante soluzioni ma anche più margine di errore: già scegliere la punta centrale tra Pazzini e Milito, segnalati entrambi in gran spolvero, non è facilissimo. Meglio averli entrambi però, piuttosto che sentire poi le solite lagne sull’esiguità di bomber di razza. Poi c’è Sneijder da piazzare come trequartista, prima che come centrale di centrocampo insieme a Cambiasso, dove Thiago Motta, come al solito, si è stirato ancora prima di cominciare. Roba che avrebbe scandalizzato anche il Samuel Lee Jackson protagonista di Unbreakable! Anticipare l’arrivo di Kucka era nelle intenzioni, ma il costo dello slovacco sarebbe lievitato oltremisura. Il centrocampo resta quindi il reparto più incerto, in attesa di capire il reale valore di Alvarez e gioventù varia, aspettando il rientro di Poli. In difesa ci sono grandi giocatori, ma bisogna decidere come schierarli: credo che la difesa a tre non sarà un dogma, ma una disposizione alternativa da valutare partita per partita. Il dubbio-chiave resta il feeling di Gasperini con i senatori argentini e di conseguenza con Moratti, che nella sua carriera ha sempre cambiato gli allenatori su sollecitazione dei giocatori fin dai tempi in cui Ronaldo sorrideva a pianoforte a Simoni, ma intanto ne chiedeva la testa. Al momento, l’approccio di Gasperini con i mammasantissima dello spogliatoio pare più furbo di quello di Benitez, ormai ridotto dal fallimento interista al ruolo di opinionista internazionale. Per cementare il rapporto però servono subito i risultati, perché la chimica nel calcio si chiama vittoria.

13 Commenti su Dai tormenti al campo, finalmente…

  1. Dimitri61 // 8 settembre 2011 a 07:03 //

    Credo che da quest’estate si possa trarre l’insegnamento di non affezionarsi ai giocatori,
    e che se come sostieni Sneijder non è partito perchè non è giunta l’offerta giusta, che condivido pienamente, il tifoso interista sarà sicuramente più diffidente nel farsi trascinare in falsi proclami di fedeltà di questi soggetti mai sazi di denaro. Penso che sarà anche più oculato nel fare gli abbonamenti a stadio e PAY-Tv.
    Ora che sappiamo chi sono costoro non biasimarci se saremo duri nei commenti post partite… è il frutto della disillusione.
    Grazie per la Tua obiettiva e disillusoria cronaca, credo questo alla lunga piaccia perchè dà la sensazione di non essere presi in giro proprio da tutti.
    Comunque, Buon Campionato a tutti
    Dimitri

  2. Qualcuno ha visto i lanci illuminanti di Sneijder con l’olanda? Erano lanci da regista dal cerchio di centrocampo…io credo che in un centrocampo a tre supportato da zanetti a destra e il chuchu a sinistra potrebbe fare la sua porca figura, ma sopratutto “crescere” ancora

  3. Paolo A. // 8 settembre 2011 a 08:29 //

    A mio parere siamo ancora lievemente più forti del Milan, che meritò lo scudetto passato, ma ebbe vantaggi clamorosi dall’infermeria nerazzurra (non avere per un anno Samuel e Milito è come non avere al Milan per un anno Pato e Thiago Silva). Noi abbiamo l’allenatore nuovo e ci manca un centrocampista, loro hanno un centrocampo titolare con età media 34 anni e sono mal assortiti in attacco: la stagione sarà decisa dai dettagli e dalla sorte e… come dici tu, soprattutto dal campo, finalmente…
    PS: occhio alla Roma. Saluti.

  4. E’ da almeno dieci anni che non bisogna più affezionarsi ai calciatori: qualcuno ha già dimenticato Ronaldo e Kakà?
    GLR

  5. Zarate e Forlan sono attaccanti diversi da Eto’o (che tra un anno fa retromarcia), se piu’ o meno forti lo dira il campo, ma se ci porteranno ancora a sognare e gioire con Pazzini e Milito ciao Eto’o come fu ciao a Ibra.
    Non voglio essere favorito, lasciamolo ad altri questo fardello, noi avanziamo a fari spenti per abbagliare tutti a maggio (magari anche in Champions)
    Gasperson lasciamolo lavorare e non giudichiamolo adesso che tutto deve ancora iniziare.

  6. Anselmo // 8 settembre 2011 a 12:03 //

    Finalmente ora parla il campo. Noi abbiamo venduto il nostro miglior giocatore. Inoltre il rinforzo acquistato non è nememno eleggibile in CL (e nemmeno lui lo sapeva quell’ignorante) mentre il Milan acquista solo illuminati scienziati che conoscono le regole a menadito, seppur con qualche problemuccio di dizione e conoscenza della lingua italiana.
    Sono curioso di vederla questa Inter, per me è una incognita.

  7. E’ chiaro che non siamo una squadra perfetta ma chi lo è in Italia? Mi i tocco e dico che il campionato lo vinciamo noi, a meno di cataclismi.

  8. Riccardo // 8 settembre 2011 a 13:59 //

    Se dovremo soffrire non sarà un problema, fa parte del nostro corredo genetico sportivo.
    Personalmente non ho sensazioni negative, abbiamo perso una punta di diamante, ma la società e l’ambiente tutto mi sembra abbia acquisito una maturità superiore al passato, pur con errori come la vicenda di Forlan dimostra.

  9. non capisco i dubbi sull’utilizzo di sneijder a centrocampo. dopotutto è lì che giocava prima di arrivare all’Inter e un giocatore di quel livello dovrebbe essere in grado di cambiare di qualche metro la sua posizione…

  10. pasquale somenzi // 8 settembre 2011 a 18:03 //

    Che la parola sciopero fosse fuori luogo lo dimostrano le prime parole del tuo editoriale: hai mai pensato di scrivere “finalmente si lavora”? (la domanda e’ retorica)
    pasquale.

  11. Federico // 8 settembre 2011 a 19:46 //

    Tutti i senatori dell’Inter si sono sempre dimostrati grandi professionisti ancor prima che grandi giocatori. In tutti questi anni sono stati impeccabili sotto tutti i punti di vista. Unica eccezione negativa è stata la parentesi Benitez.
    Gasperini e lo spogliatoio non devono commettere l’errore fatto da Benitez e dallo spogliatoio nella scorsa stagione, ed in questo la società deve vigilare fin da subito.
    Un’altra stagione negativa causata da problemi di gestione dello spogliatoio sarebbe inaccettabile e getterebbe una macchia su chi ha fatto, ad oggi, la fortuna dell’Inter.

  12. Vengo da un soggiorno in Irlanda dove mi sono disintossicato un po’ di calcio (gli Irlandesi lo chiamano spregiativamente soccer come gli americani e dicono che è roba da donne; per loro viene dopo il rugby, l’hurling, il calcio gaelico e … la stout). Ma la squadra di hurling di Dublino ha i colori blu scuro – quasi nero – e azzurro, e fatalmente l’associazione di idee con i nostri colori tornava continuamente.
    L’Inter rimane una squadra forte, magari all’inizio avrà dei problemi nel mettere a punto il modulo giusto, ma la famiglia Moratti rimane appassionata del club (spero lucidamente appassionata) e questo mi fa stare tranquillo, anche se non si dovesse vincere quest’anno e si dovessero incontrare difficoltà.
    Speriamo che i senatori del centrocampo tengano botta almeno per un anno ancora perché è davvero quello il reparto più delicato e con meno garanzie di rendimento.
    Comunque siamo vivi e vegeti, in grado – se non di vincere – di lottare per vincere.
    Henryk

  13. Claudioeffedeejay // 8 settembre 2011 a 22:39 //

    La spada di Damocle per l’Inter continua ad essere la sequela infinita di infortuni. E se per Nagatomo si può parlare di sfiga, per T.Motta per esempio possiamo tranquillamente affermare che lo stiramento è sempre dietro l’angolo e puntualmente si è verificato. Al di là dei dubbi amletici sulla difesa a tre e a prescindere dalla zolla in cui far giocare Sneijder, penso che il destino della panca del Gasp dipenda proprio da quanti centrocampisti possa dichiarare abili e arruolati nell’arco della stagione.

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