Bar Sport Libero, 38.a giornata

A Torino si prega: speriamo che Conte non sia un…Pirlo
Pubblicato su Libero, martedì 24 maggio 2011

TORTE E BISCOTTI – Al Bar Sport si discute animatamente sull’interpretazione della gara Udinese-Milan che, con una vittoria rossonera, avrebbe portato la Lazio ai preliminari di Champions League. Per il barman Franco lo 0-0 del Friuli “è stata un’altra bella torta, anche se ben confezionata, in confronto all’1-1 di Napoli-Inter, dove nella ripresa hanno fatto entrare pure Nino d’Angelo a cantare in campo!”. Respinge con rabbia le illazioni il tassista milanista Gigi: “A Udine mica c’è stato il biscotto! Si è giocato talmente seriamente che Pato si è rotto – insorge – Certe brutte cose il grande Milan non le fa!”
Il rappresentante interista Giordano, in arte Jordy, è ovviamente di parere opposto: “Certe brutte cose il piccolo Milan non le fa? – domanda ironico – Ma se avete salvato e mandato in B decine di squadrette e a Marsiglia vi siete pure ritirati dalla famosa Coppa dei Lampioni perché era saltata una lampadina! Voi nei magheggi rimanete i maestri insuperati e insuperabili!”
Il tapparellista milanista Domenico reagisce con sdegno: “Ma fatela finita, campioni a tavolino – s’infiamma – e si stia zitta pure la Lazio che così impara a far comunella con voi l’anno scorso!”

TRIPLETONE E TRIPLETINO – Per il pensionato interista Armando l’Inter, se vince la Coppa Italia, diventa ufficialmente la squadra dei tre titoli all’anno, “perché a noi uno solo mica ci basta” – pontifica – “Noi siamo l’Inter, nobiltà del calcio, gente golosa di trofei per definizione, mica come quei poveracci del Milan che tirano fuori le loro bandieracce impolverate una volta ogni morte di Papa!”
Lo insulta a pieni polmoni il portiere d’albergo milanista Vito, mentre difende strenuamente lo scudetto rossonero, “vinto sul campo” – ribadisce – “mica sul comò!”
Intanto il portinaio Vittorio continua ad avere le consuete perplessità su Leonardo: “Ricordatevi che il brasiliano è come la castagna, bello di fuori ma dentro c’ha la magagna – pontifica – e vedrete che tra qualche mese mi darete ragione!”

LIBERAZIONE JUVE – Tra gli juventini del bar pare invece la festa della liberazione del 25 aprile, dopo l’ufficialità dell’addio di Delneri. E mentre lo studente Ivan avanza sottovoce dubbi circa la convivenza tecnica di Pirlo con Antonio Conte, il carrozziere Ignazio, agghindato con una storica maglia di Cuccureddu, preannuncia il pronto ritorno di una grande Juve: “Pirlo è solo il primo tassello di una Vecchia Signora che tornerà a dettare la sua legge – assicura – prima di morire farò tempo a vedermi tanti altri scudetti e almeno due o tre Coppe dei Campioni!”
Il rugosissimo pensionato Carletto però frena gli entusiasmi: “Il Pirlo serve a niente se poi c’hai una squadra di pirla – sentenzia – meditate gentaglia, meditate!”

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