SuperMario in Nazionale

Ora pure la Lega Nord tifa per Balotelli in Nazionale. Che fino ad un po’ fa sarebbe stato come se Famiglia Cristiana avesse dedicato una copertina a Moana Pozzi. Ma si sa, il mondo cambia in fretta ed il nostro Paese è specialista nel mutar pelle in un baleno se c’è da recuperare il tempo perduto. D’altronde avevo già capito che il mondo aveva cominciato a girare alla rovescia quando Alinghi, una barca svizzera aveva vinto l’America’s Cup, e in Svizzera il mare non c’è. Per non parlare del nero Tiger Woods, diventato il migliore del mondo nel golf, sport tradizionalmente riservato ai bianchi. Tra meno di 100 giorni, da campioni del mondo uscenti ci ritroveremo in Sudafrica a difendere il titolo conquistato quattro anni fa in Germania con una Nazionale che Lippi si ostina a cambiare il meno possibile. I CT in Italia non hanno mai avuto vita facile, perché ognuno vorrebbe smontargli la nazionale pezzo per pezzo e rifarla secondo le sue preferenze. E, per certi versi, Lippi fa bene a non ascoltare nessuno, ma ci sono situazioni che non si possono ignorare. Passi pure per Cassano che, dopo essere stato l’autentico tormentone nazionale per mesi, ha finito per incartarsi e scartarsi da solo. Ma ora alla porta della Nazionale bussa a suon di gol Mario Balotelli e Lippi dovrebbe pensarci bene prima di ignorare anche il suo talento. Mercoledì scorso l’amichevole con il Camerun, praticamente l’ultimo test prima del Mondiale, ha evidenziato per l’attacco problemi piuttosto seri. L’atteso Borriello e Pazzini, duellanti per il posto di vice Gilardino in prospettiva Sudafrica, non hanno inciso e non aver segnato neppure un gol ai Leoni d’Africa non è certo incoraggiante. Stando ai rumours la chiusura di Lippi a Balotelli non sarebbe definitiva e c’è ancor tempo per pensarci. In fondo Pierluigi Casiraghi, che allena SuperMario nell’Under 21, ha detto di non sapere se Balotelli a settembre tornerà con lui. Certo, a settembre la nazionale maggiore dovrebbe aver cambiato tecnico, ma chissà che Lippi all’ultimo momento non lo imbarchi sull’aereo per Johannesburg. Per un attacco esangue come quello azzurro, la classe, l’esplosività e il fiuto del gol di Balotelli sono più che necessari. Il cattivo pensiero è che, a furia di parlarne, si ottenga dal CT proprio l’effetto opposto. In fondo, non è la prima volta che Marcello Lippi sfida con le sue scelte l’intera Nazione. In Germania ha vinto e ha avuto ragione lui, ma stavolta?

9 Commenti su SuperMario in Nazionale

  1. Alessandro // 6 marzo 2010 a 16:14 //

    Beh, per lo meno, questa volta, il cittì, nel non convocare Mario ha provato a fornire delle spiegazioni più credibili di quando ne aveva, di fatto, certificato la non italianità (in un paese normale, un cittì che dichiara che all’Inter non ci sono italiani andrebbe caricato su uno sputnik avanzato dall’ex unione sovietica e spedito in orbita con biglietto di sola andata…) o di quando aveva escluso la convocazione di Cassano (al lordo di tutta la situazione contingente, e a voler pensare male si può anche ricordare che Del Neri è uno dei primi cinque allenatori in Italia ad esser stati rappresentati dalla GEA, comunque più utile di Amauri).
    Penso che il cittì debba convocare chi vuole lui e non chi gli chiede la “piazza”, ma penso che anche che, per correttezza, debba dare delle spiegazioni, possibilimente credibili. Ovviamente, nella fattispecie, un cittì non può certo affermare coram populo che lui le convocazioni le fa in base al procuratore perché considera la Nazionale un feudo personale suo e dei suoi valvassori (o di quelli di cui è a sua volta vassallo), ma questo sarebbe un altro discorso (sebbene, le dichiarazioni di Cannavaro su Balotelli di alcuni mesi orsono mi sembrino abbastanza esplicite).
    Comunque, alla fin fine, credo poco ad una convocazione in extremis di Mario; e, tutto sommato, non sono sicuro che l’Italia (Nazione) meriti che, nella propria rappresentativa, giochi (e magari sia molto utile) un giocatore fino ad ieri così odiato, per motivi quasi sempre preconcetti, ideologici e strumentali, quale è Balotelli.

  2. Fabio // 6 marzo 2010 a 18:43 //

    A Lippi i lunatici , i caratteriali , gli umorali non piacciono e , purtroppo , Balotelli è tra questi . Il CT parla sempre di gruppo , spirito di squadra , sacrificio reciproco , tutte qualità che non si riscontrano ancora nell’ immaturo Mario…..
    Gli attancanti che andranno in sud-africa sono già decisi , a meno di infortuni: Gilardino , Borriello , Iaquinta , Di Natale.
    Iaquinta è l’ ideale per la mentalità di Lippi : uno sgobbone per 90 minuti , che corre , si sacrifica , fa anche l’ ala….anche se ha un decimo del talento di super-Mario in zona gol . Un classico Ciccio Graziani dei giorni nostri .

  3. Alessandro // 7 marzo 2010 a 04:39 //

    E’ vero, Lippi (stra)parla di gruppo, spirito di squadra, ecc. Però, ho come la sensazione che, tante volte, siano belle chiacchiere utilissime in conferenza stampa, sui giornali, con i tifosi; non sono convinto che le grandi parate di Buffon nella finale contro la Francia fossero dovute allo “spirito di squadra”, quanto, piuttosto, al fatto che Buffon è bravo. E così via…
    Tutti questi discorsi del cittì (come di molti allenatori) mi convincono poco, mi convince molto di più la bravura di Balotelli. Non sono affatto persuaso del fatto che undici pippe che si sacrificano fino alla morte siano più forti di cinque o sei giocatori che corrono (per spirito di sacrificio, per vocazione, o sa il cazzo cosa…) e di cinque o sei talenti purissimi che, magari, si sacrificano un po’ meno

  4. mauri // 7 marzo 2010 a 12:29 //

    supermario è sicuramente un patrimonio da conservare e valorizzare…l’inter ed il mister – alla faccia di chi ci criticava – stanno gestendo davvero alla grande il ragazzo. Negli ultimi mesi il suo atteggiamento in campo ed in allenamento è cresciuto molto. Detto questo, vorrei essere controtendenza: a mio avviso, per il bene dell’inter e del giocatore, sarebbe meglio che non venisse concocato in nazionale. Ecco le mie ragioni:
    – la squadra che ha in mente lippi è davvero scarsa e bollita; leggevo nei giorni scorsi di 16-17 giocatori già sicuri, tra i quali i desaparecidos camoranesi, zambrotta e i delundentissimi grosso, cannavaro, gattuso, legrottaglie. faremo davvero poca strada; perchè ricschiare di bruciarsi mario in un impianto in partenza destinato a fallire? meglio attendere un nuovo CT, meno autoreferenziale e più orientato a costruire una squadra degno di tale nome
    – il ragazzo tende ancora un pò troppo a “montarsi la testa”; una convocazione nel ruolo del “salvatore” della patria non contribuirebbe di certo a fargli capire che c’è ancora molto da pedalare
    – taticamente mario deve crescere ancora molto; meglio quindi per l’inter che rimanga a casa e cominci da subito la preparazione tattica per la nuova stagione con mou e la squadra
    – da ultimo, si parla di rinnovo: una convocazione farebbe ulteriormente alzare la cresta agli sciagurati fratelli manager di mario; meglio evitare, per noi e per il ragazzo, ulteriori “montature”. Serve tranquillità
    ergo, supermario si nazionale, ma dalla prossima stagione…magari con il mancio allenatore! Solo così si tornerebbe ad avere una nazionale forte, fatta dai migliori giocatori e non dalle idee di un CT che pensa solo a diventare un eroe!

  5. Roberto // 7 marzo 2010 a 16:19 //

    Caro GLR,
    al contrario di Bearzot, che nel ’78 convocò Rossi e Cabrini richiesti a gran voce da pubblico e critica (e i due ebbero un bel peso, in quello che fu un quarto posto per colpa di due tiri da lontano, altrimenti era finale e chissà…) è opinione comune che Lippi non porterà in Sudafrica giocatori che non fanno parte della sua “sfera”. Anche se sono bravi e stanno facendo bene. Ah, certo, abbiamo già visto inserire da Lippi dei giovani, ma questi ultimi (con tutto il rispetto) ai Cabrini e ai Rossi di allora non avrebbero nemmeno portato la borsa agli allenamenti…
    Dopo aver “preparato il terreno” nel 1978, Bearzot vinse meritatamente nell’82 con il gioco più bello mai praticato da una Nazionale (sia pure solo nella seconda fase), portando poi gran parte di quei giocatori in Messico nell’86 “per gratitudine” e facendo così una magra figura con un gruppo che ormai non aveva più nulla da dare.
    Tre fasi in otto anni (dal 1978 al 1986), dunque: mirata costruzione, meritato successo, nociva gratitudine.
    Lippi, avendo subito vinto il suo primo mondiale (al quale eravamo andati alla “vediamo che succede” col blocco “JuveMilan” e in piena bufera Calciopoli) ha saltato una delle tappe di Bearzot, quella della costruzione mirata. Per la verità ha saltato anche il “meritato” successo: ha vinto, OK, va bene… Ma faticando a far fuori squadre di media levatura: l’unica squadra seria incontrata è stata proprio la Francia (la Germania? Ma per favore…), che in finale ci aveva messo sotto a lungo…
    Insomma, NON ha vinto il migliore, anche se fa fede l’Albo d’Oro. L’Italia dell’82, invece, dopo aver eliminato il Brasile che fino ad allora era considerata la migliore (avendola battuta direttamente, lo siamo diventati noi e l’abbiamo confermato vincendo quel Mondiale), dava la sensazione di essere la più forte: insomma, capivi già che avrebbe vinto, che erano tutti convinti di essere i più forti …
    Quella del 2006, no: navigava a vista, partita dopo partita, con tutto il mondo “in gran dispitto” (per dirla con Dante). Poi, per fortuna ha vinto. Per fortuna, appunto…
    Ai rigori, si sa, può succedere qualunque cosa. E chi lo sa meglio dell’Italia, che tante volte ha subito questa sorte? Insomma: se 4 anni fa i francesi si sono sentiti defraudati del titolo, tanto torto non me la sento di darglielo… Loro, non noi, avevano fatto fuori una dopo l’altra (Spagna, Brasile, Portogallo) le più forti…
    Ad ogni modo, con un mondiale già in saccoccia e il fulgido esempio (nel bene e nel male) lasciatogli da Bearzot, Lippi potrebbe oggi non fare errore alcuno.
    E invece ne farà due in un colpo solo, se lascerà a casa Balotelli e Cassano (uno come lui può sbloccare il più granitico 0-0 in un minuto con una giocata delle sue. Io porterei pure Inzaghi, pensa un po’…), e se porterà in Sudafrica per “nociva gratitudine” gran parte del suo ormai logoro gruppo del 2006. Se a ciò aggiungiamo (almeno a sentire le varie trasmissioni sportive) che nessuna Nazionale e nessun CT hanno mai raggiunto i livelli di impopolarità di questa, il quadro è completo.
    Un caro saluto
    Roberto

  6. Parlando sempre della nazionale, qualche mese fa Cannavaro aveva dichiarato che Santon, per non perdere il posto tra gli azzurri, avrebbe fatto meglio a cambiar squadra poichè nell’Inter era un riserva; adesso Cannavaro nella juve non gioca quasi mai (inoltre le poche volte che lo fa la squadra perde), quindi, secondo il suo ragionamento, non dovrebbe essere tra i convocati per il Sud-Africa. Com’è che nessun giornalista glielo chiede ?
    MZ

  7. luca macellari // 8 marzo 2010 a 10:13 //

    Se volete un mio consiglio io la smetterei di parlare di Balotelli in nazionale, ma per un motivo molto più semplice di quelli, peraltro giustissimi, che ho letto fino ad ora: chiamare a gran voce un giocatore in nazionale porta sfiga!!! Guardate cosa è successo ad Amauri (voluto fortemente dalla stampa pro juve), sono mesi, molti mesi, che non imbrocca una partita come si deve; guardate Cassano, uno dei migliori talenti italiani, da quando si parla di lui non ne indovina più una, fino al fantomatico infortunio che lo ha tenuto in tribuna per l’ultimo mese. Ora si parla di Balotelli e la mia paura è che lui possa fare la fine degli altri due. E vista la partita che ha giocato ieri con il Genoa mi sa che le macumbe di Lippi stanno cominciando a fare effetto. Miccoli ha tutto il diritto di cominciare a toccarsi, la storia insegna…

  8. luca macellari // 8 marzo 2010 a 10:16 //

    hai ragione Max: in un altro sito ho espresso il tuo identico parere ma uno juventino, ed è tutto dire, mi ha risposto che Cannavaro non gioca perchè è infortunato, salvo poi leggere le formazioni e trovarlo in panchina. Non solo, ma quando ha giocato, vedi Palermo, ha fatto la sua solita figuretta. Ma si sa, lui è stato pallone d’oro e capitano dei campioni del mondo. Quello sul pallone d’oro poi è un discorso che mi piacerebbe affrontare, se qualcuno volesse

  9. La vittoria contro la Francia nella finale del Mondiale 2006 ce la siamo strameritata, altro che fortuna!
    E’ vero, avremmo anche potuto perdere, ma siamo stati noi a colpire una traversa con Toni e a segnare con lo stesso Toni il gol del 2-1, annullato per un fuorigioco quantomeno dubbio.
    Noi forse navigavamo a vista, ma il girone l’abbiamo vinto. E i francesi, allora? E’ vero che nelle sfide a eliminazione diretta hanno fatto fuori Spagna e Brasile, ma la prima fase l’hanno passata pareggiando contro Svizzera e Corea, e vincendo solo contro il Togo. Nè si può dire che il Portogallo fosse superiore alla Germania, tanto è vero che nella finalina per il 3° posto l’hanno spuntata i tedeschi.
    Il C.T. può essere arrogante, antipatico, cocciuto, e chi più ne ha più ne metta, ma di sicuro il suo mestiere lo conosce bene e nessuno come lui sa come si costruisce una squadra vincente. Gli Eroi di Berlino erano indubbiamente i più forti, ed è merito esclusivo di Lippi aver creduto in loro contro tutto e tutti, riunendoli sotto la stessa bandiera tricolore.

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