Sudafrica ’10/Addio Brasile

Nella prima giornata dei quarti a Sudafrica ’10, l’umile Olanda di Wesley Sneijder ha mandato a casa il presuntuoso Brasile: 2-1 in rimonta. Un’impresa, altro che storie. Al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth, primo tempo tutto brasiliano e rete di Robinho su bellissimo assist di Felipe Melo con Heitinga e difensori olandesi in coma narcolettico. Poi, nella ripresa, Sua Maestà Sneijder, Campione d’Italia e d’Europa coccardato con l’Inter ha cambiato la partita: ad inizio ripresa su un suo traversone apparentemente inoffensivo Felipe Melo ha bucato Julio Cesar e a poco più di venti minuti dalla fine ha annientato il Brasile con un colpo di testa imprendibile, una rarità per un piccoletto come lui! Da lì Felipe Melo ha perso ancora la brocca rifilando una scarpata a Robben da cartellino rosso, prontamente sfoderato dal simpaticissimo arbitro giapponese Nishimura, sempre sorridente. Quasi come certi nostri arbitri, che non sorridono dai tempi di Canzonissima. Felipe Melo, dopo il bellissimo passaggio a Robinho per il gol del vantaggio della Seleçao, ha combinato di tutto e di più: autorete, abbandono di Sneijder nell’occasione del gol vincente degli oranje, calcioni e pestoni da espulsione a Robben. Non ha torto Ronaldone a consigliargli di non rientrare in Brasile per un po’. Già perché adesso in Brasile siamo alle solite: con un popolo che vive il calcio con troppa foga, pronto al suicidio di massa ad ogni bruciante delusione. D’altronde il Brasile del calcio è così dai tempi del dopo-Pelè. Sempre un po’ arrogante e presuntoso, come quello di Zico, Falcão e Socrates a Spagna ’82, colato a picco dall’Italia di Enzo Bearzot. Sempre pronto a trasformare ogni stadio in un sambodromo quando vince e disperato fino alle lacrime in caso di sconfitta imprevista. E per il Brasile, chissà poi perché, la sconfitta pare sempre imprevista. Invece non è così: quattro anni a fa, a Germania 2006, sempre nei quarti, un manipolo di vecchietti francesi col fuoriclasse Zidane in testa, gli impartì una delle più tremende lezioni tecnico-tattiche della storia del calcio. Per questo ho sempre desiderato pochi brasiliani nell’Inter. Per carità, è solo la mia opinione, ma in oltre vent’anni di mestiere, ho capito che il loro approccio al calcio è generalmente infantile: tolte le note eccezioni, il brasileiro vive il calcio non come professione in cui c’è pure la fatica quotidiana, ma come dono divino, eterno gioco infantile. Se il Brasile vince, è festa grande, feijoada a volontà e carnival ritmato, ma appena perde, apriti cielo! Vedi puntualmente visini rigati di lacrime, come bambini pronti a portarsi via il pallone per non far giocare più nessuno fino al prossimo Mondiale! In nove casi su dieci, quando un club ha a che fare con un brasiliano, è un tormento:  alcuni non fanno certo vita d’atleta, ingrassando come buoi nel giro di un paio di notti brave e via a tutta birra, mica in campo però. Per non parlare delle incredibili sparizioni, manco David Copperfield, che puntualmente si verificano nelle pause prolungate tra ritiri o allenamenti. Se ripenso a quanto noi giornalisti siam diventati scemi negli aeroporti, tra torri di controllo e piani volo in mezzo mondo, alla ricerca di Edmundo, Ronaldo, Ronaldinho o Adriano, tanto per citare i casi più clamorosi, mi vien da piangere ancora adesso. Aspettare un calciatore brasiliano in aeroporto per ore, se non per giorni, è la cosa più odiosa del mio mestiere. Al raduno della Juve, indovinate un po’ chi è stato l’unico ritardatario ingiustificato? Diego. Per carità, io parlo in generale, perché  i brasiliani dall’approccio europeo alla professione esistono e si conoscono: Kakà, Julio Cesar, Lucio, lo stesso Dunga che, come ogni tecnico brasiliano sconfitto in un Mondiale, ora vorrebbero crocifiggere sul Corcovado. Ma lui, il Mondiale di Usa ‘94, da calciatore lo ha vinto. I brasiliani seri però si contano sulle dita di una mano. Quindi onore all’Olanda che, come la Francia quattro anni fa, si è dimostrata più squadra: e che squadra! Da europeo, al di là dei brasiliani che giocano nell’Inter per i quali ovviamente mi dispiace, sono orgoglioso. Soprattutto per Sneijder che, se dopo il Triplete, vince pure il Mondiale è da Pallone d’Oro per acclamazione! Come ha acutamente osservato un mio amico juventino Olanda-Brasile è stata per certi versi lo specchio del campionato italiano: il campione è Sneijder, non Felipe Melo, la squadra è l’Inter, non la Juventus. Ora la trattativa per Maicon al Real può cominciare: se si chiude se ne andrà un Campione d’Europa ma non del mondo. Nel dopo-partita, tra le solite tristi cantilene brasiliane di circostanza, perché parlano in modo insopportabile, mi ha colpito l’italiano, basic ma pulito, del nostro Wesley: il tappetto non finisce di sorprendermi!
Nell’altro quarto di finale, al Soccer City Stadium di Johannesburg, l’Uruguay del vecchio Oscar Tabarez ha fatto fuori il Ghana ai rigori, al termine di una delle partite più incredibili nella storia dei mondiali. Spiace per Shakira, ma neppure stavolta ‘E’ tempo di Africa’. Come il Camerun di Roger Milla a Italia ’90, il Ghana si è infranto sui quarti di finale. Un dramma quello degli africani, dopo il sontuoso vantaggio nel primo tempo di Muntari, altro interista sugli scudi! Raggiunti nella ripresa da Forlan, i ghanesi all’ultimo minuto hanno giustamente beneficiato dall’arbitro portoghese Benquerenca del rigore per la storica semifinale, ma Asamoah Gyan, sempre a segno fino a quel momento, ha calciato sulla traversa. Da lì supplementari e rigori con ‘saponetta’ Muslera grande protagonista.
A quarant’anni di distanza, la squadra di Tabarez è fra le prime quattro al mondo e ora in semifinale affronterà proprio l’Olanda.
Ora nell’altra parte del tabellone tocca ad Argentina-Germania e a Spagna-Paraguay. Occhio però a pensare che sia già tutto scritto!

11 Commenti su Sudafrica ’10/Addio Brasile

  1. Alessandro B. // 3 luglio 2010 a 03:46 //

    Grandissima Olanda! Brasile cosi cosi! mesi fa ti avevo pronosticato via mail che sneijder avrebbe vinto il pallone d’oro
    la tua risposta? NON ESAGERIAMO!
    sono un veggente o cosa?! saluti da Shaoxing, China!

  2. alessio // 3 luglio 2010 a 08:48 //

    caro gianluca…sinceramente la partita di ieri è stata molto bella..un primo tempo in cui il brasile poteva fare 2 o 3 gol..un secondo tempo in cui è crollato…soprattutto è crollato a livello di testa…e melo ne è l’esempio…
    sono contento per snejider…che ha fatto una buona partita facendo un gol e “procurando” un autogol…e ha portato l’olanda in finale (visto che secondo me batterà l’urugay…)
    mi preoccupo però per julio cesar..quest’anno ha alternato buone partite ad altre in cui ha fatto qualche papera (cosa nuova per lui)…e anche la partita di ieri ne è stato un esempio…
    ci dobbiamo preoccupare?non è che anche lui (come capita spesso a molti brasiliani) faccia una vita fuori dal campo non proprio regolare? ma al momento non si è sentito quasi nulla su questo e quindi di chiedo lumi.
    un saluto.

  3. Roberto // 3 luglio 2010 a 09:42 //

    Caro Gian Luca,
    giudicavo l’Olanda capace di qualsiasi impresa, nel bene o nel male. Evidentemente ieri erano ispirati… Il solito, supponente Brasile meritava di uscire per l’indegno secondo tempo mostrato, e apprezzo molto l’umorismo di quei tuoi colleghi di mercato che accostano Felipe Melo all’Inter: se arriva cambio squadra! Il tuo editoriale, poi, si intitola “addio Brasile” ma io sul Brasile mi fermo qua: non c’è altro da dire… 😉
    Veniamo a Snejider, piuttosto: ormai non si sa più come lodarlo! Non me ne vogliano gli altri eroi nerazzurri del “triplete” ma… senza Wesley là davanti forse avremmo vinto il “solito” scudetto e nient’altro, nonostante gente del calibro di Eto’o e Milito.
    Leggere che i tifosi del Real, al fischio finale, si sono letteralmente infuriati sul web contro i loro dirigenti per aver rinunciato senza batter ciglio a Robben e Snejider considerandoli due “scamorze” mi ha fatto andare in brodo di giuggiole… Una simile incapacità è giusto che venga ripagata con altri 10 anni di insuccessi e pacchi di milioni buttati al vento. Per noi 45 anni senza Coppa sono stati tanti ma, per il Real, i suoi soli 8 di “digiuno” sono un’eternità. E ogni anno di insuccessi li rende isterici: auguri, Mou!
    Ora sogno un “remake” della finale ’78 ma con l’Olanda campione, stavolta, e magari proprio grazie a un gol di Snejider! Che già adesso stramerita il Pallone d’Oro, ma voglio proprio vedere cosa partorirà a dicembre la fantasia di chi lo assegna.
    Ciao, Roberto

  4. Davide // 3 luglio 2010 a 09:45 //

    Devo dire che non me l’aspettavo, ho visto un ottimo Brasile nel primo tempo ma l’Olanda è veramente forte e alla distanza ha saputo rimontare e vincere meritatamente. Grande carattere e grande gioco merita sicuramente la finale eppoi Sneijder è Robben fanno la differenza.
    Adesso sono indeciso tra Germania e Argentina…ma una finale OLANDA-GERMANIA mi piacerebbe proprio…vedremo!
    Saluti
    Davide

  5. Se succede, sei quasi un veggente. Io sono sempre molto prudente. Wesley ha stupito il mondo, prima ancora del sottoscritto!
    GLR

  6. Andrea // 3 luglio 2010 a 10:15 //

    Ciao Gianluca, io credo che questo mondiale ricordi molto il periodo primi anni 90 quando, con l’avvento del ‘maestro’ Sacchi, si sacrificavano i giocatori di talento, vedi da noi Zola e Baggio, a favore di atleti tutta corsa e polmoni. Il Brasile, oltre all’ Italia, ne è un chiaro esempio. Noi purtroppo non avevamo nemmeno la corsa… E’ mai possibile che nel grande Brasile non si riescano ad avere giocatori di qualità a centrocampo al posto di Melo e company? Io credo che Dunga, al pari di Lippi, abbia mostrato molta presunzione e sono sempre più convinto che il calcio si giochi col talento. L’inter quest’anno, anche grazie a Snejeder, Milito ed Eto’o, giocatori di classe eccelsa, è riuscita a vincere tutto. Un saluto.

  7. Giovanna // 3 luglio 2010 a 10:43 //

    Gianluca concordo totalmente con quello che dici, avevo già espresso sul tuo sito un parere sugli ex giocatori brasiliani e argentini dell’Inter, per questo mi auspico una finale Argentina – Olanda ! Mi spiace per Julio e Lucio ma nel calcio la “spocchiosità” dei brasiliani proprio mi infastidisce.

  8. valerio // 3 luglio 2010 a 13:35 //

    snejider pallone d’oro senza la minima discussione…
    a inizio mondiale mi sono giocato l’olanda campione…nn avevo dubbi che avrebbe battuto il brasile…perchè quando welsey e robben decidono di giocare a palloe nn ce n’è proprio per nessuno…

  9. ERNESTO // 3 luglio 2010 a 13:59 //

    Grande Wesley, grandissimo giocatore e veramente ora speriamo che continui e arrivi al pallone d’oro cosi la festa neroazzurra continua anche a dicembre, tra l’altro anch’io mentre guardavo la partita mi immaginavo Florentino Peres che di fronte all’ennesima partitona di Sneijder e Robben si martellava gli zebedei o si dava da solo dell’incapace……Giorni fa ho letto che a Moratti Felipe Melo non dispiace…mah!!!….forse stava ancora brindando al triplete……
    Domenica 11 Argentina-Olanda finale mondiale con Wensley e magari “El Principe” che si contendono il trono del mondo……….
    Erny

  10. I brasiliani nel primo tempo non solo non hanno fatto vedere il pallone agli olandesi, ma non gli hanno fatto sentire nemmeno il suo fruscio sull’erba. Nel secondo tempo grazie a Melo che è salito in cattedra, e probabilmente la convinzione di aver già vinto la partita, l’Olanda è riuscita a riprendersi un pochettino ed è riuscita a portare a casa l’incontro! Trovo ingenerose però certe critiche ai brasiliani, calcisticamente sono di un livello superiore, e vederli giocare è quasi sempre uno spettacolo.

  11. marco ferrara // 4 luglio 2010 a 23:22 //

    Ciao Gian Luca, beh, la mia é volutamente “filosofia” spicciola, ma se una squadra ha WESLEY e l’altra felipe melo come vuoi che vada?? Un abbraccio e…..SEMPRE FORZA INTER!! Marco

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