Rispetto per gli déi del pallone-8

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – giovedì, 9 settembre 2010

Al Bar Sport la crisi d’astinenza da campionato è ormai al livello di guardia. E quando non ci sono le partite di campionato, le stupidaggini si sprecano, anche per colpa delle bufale di mercato che il carrozziere juventino Ignazio millanta senza vergogna: “ Voi sapete che i miei tre figli lavorano in Fiat e lì c’abbiamo un canale diretto con Agnelli” – dichiara – “Vedrete che a gennaio Kakà viene alla Juve!” La sparata è talmente grossa che cala il silenzio. A romperlo, dopo istanti che sembrano interminabili, è lo studente fuori-corso Boris Abatangelo: “Veramente io ho sentito che va all’Inter” – ribatte.
“E’ vero – s’insinua il postino milanista Donato – “Moratti c’è rimasto così male per Ibra che ci rende pan per focaccia e si prende Kakà. C’era pure scritto su un giornale, uno di quei due sportivi che qui non ci sono mai!” Già, perché al Betfair Bar Sport da sempre c’è solo la Gazzetta dello Sport “e così sarà finché sono al mondo – spiega il barman Pinuccio – “perché per le cazzate bastate e avanzate già voi. Per me una cosa è vera solo se la scrive la Gazzetta!”

Il Walter intanto fa spallucce: “ Io quel rottame di Kakà nella mia Effecinternazionale non lo voglio manco gratis – tuona –  e spero proprio che il Mourinho, ch’è uno di noi, non  con glielo rifili al Moratti!” L’ortolano Gaetano però s’intristisce: “Certo che il calcio non è più quello dei miei tempi; ma ve l’immaginate una volta Rivera che va all’Inter e Mazzola che va al Milan? Che brutto calcio ch’è diventato” riflette appoggiando la mano sulle spalla del rivale di tifo Artemio che annuisce con gli occhi lucidi. A quel punto per il parrucchiere Tonino si presenta l’occasione di piazzare il suo cavallo di battaglia, un aneddoto mai confermato e al quale nessuno ha mai prestato fede: “Ve lo mai raccontato di quella volta che ho fatto la barba a giggirriva (Gigi Riva, ndr) – parte in quarta – e che quasi lo convincevo a lasciare la Sardegna per la Juve!” Ma, come sempre,  nessuno se lo fila e tutti finiscono a singhiozzare nel tradizionale canto funebre “Le bandiere non esistono più” , mentre le enumerano a turno con nostalgia crescente: “Rivera, Mazzola Valentino, Mazzola Sandro, Picchio De Sisti, Bulgarelli, Boniperti…”

A quel punto accade l’incredibile, perché l’anziano pensionato Ambrogio, la memoria storica del Bar Sport, si alza di scatto dal suo tavolino isolato come non aveva mai fatto, urtando il bicchiere di Sambuca che si frantuma sul pavimento. Ambrogio ha gli occhi sbarrati e trema tutto: “Maledetti, lasciate stare i morti! Siete blasfemi voi, siete senza dio! Voi non nominateli neanche gli déi del pallone. Ci vuole rispetto. Vergognaaa, vergognaaa!”
E tutti cambiano velocemente discorso scolandosi d’un fiato tutto quello che c’è sul bancone (8-continua, purtroppo…)

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