Mourinho, l’uomo che sfidò i manettari

di Maurizio Crippa da il Foglio, martedì 23 febbraio 2010

C’è un solo uomo in Italia (ma purtroppo è in prestito) che riesce a far discutere più di Bertolaso, a dividere più di Sanremo, a sfidare i pregiudizi della falsa coscienza (“prostituzione intellettuale”) come… Già, come chi altro, in Italia? Adesso quest’uomo, José Mourinho Felix il Filosofo di Setubal, ha sfidato l’Italia manettara. Con un gesto così plateale, bello, comunicativo, dirompente, che ha fatto – come sempre, più di sempre – il giro del mondo. E che ovviamente ha messo in allarme la casta (“delirio evidente”). Non c’è niente che faccia tremare la casta come i gesti semplici, totali. La casta gli ha dato tre turni, e 40 mila euro di multa. Vanno ad aggiungersi agli altri euro che s’è già beccato, ormai ogni volta che parla. Ogni volta che con sublime sarcasmo, o forse è solo sprezzo del pericolo, si abbatte a tempesta contro il muro di gomma. Contro “la gelatina”Ci si può nascondere dietro a un dito, come l’ottimo Mario Sconcerti. E dire che i problemi dell’Inter sono altri, che Mourinho lo sa, che per forza che è nervoso e che apposta forza la mano sul resto. Tutto giusto, già mercoledì si vedrà che Sconcerti ha ragione: nel dettaglio, nel dito. Ma non nella luna. Si può essere semplicemente addetti alla prostituzione intellettuale, come gli altri. Si può essere furbamente gelatinosi, siamo tutti dello stesso circo. Come Zaccheroni (“la moviola poi ha dimostrato che il direttore di gara aveva ragione su tutti gli episodi”, ma non è vero). Come Galliani, che dice va tutto bene e “abbassare i toni”, ma è reduce dall’aver incassato un rigore grande come un appalto alla Maddalena non dato al Bari sullo 0-0, e un giallo graziato a Gattuso per un’entrata che farebbe impallidire l’espulso Samuel.A parte che il gesto delle manette, Mou l’ha fatto dopo che il meraviglioso Paolo Tagliavento, il barbiere di Terni, quello dell’arbitraggio “semplicemente perfetto”, aveva considerato da giallo una reazione di Pazzini che il regolamento vorrebbe da rosso. Il barbiere perfetto è quello che prima non aveva cacciato Pazzini, per una mano in faccia a Muntari, a gioco fermo. E senza contare la simulazione rifilata a Eto’o, sbagliando in pieno (Mou si è accasciato, in preda a una crisi di riso irrefrenabile). Ma non è questo il punto. E’ giusto per dire che l’arbitro perfetto non esiste, esattamente come il pm perfetto, se non nella finzione interessata di gente interessata. Insomma ci sono i fatti, e c’è la deformazione delle opinioni. Siamo in Italia. Dare di “impeccabile” al barbiere di Terni è un po’ come prendere per vangelo le ricostruzioni ambientali della cricca. A scatola chiusa.
Ma nemmeno questo è il punto. Il punto è che a differenza di altri e meno famosi “attenzionati” dalla casta, l’uomo più famoso d’Italia (ma è in prestito) ha avuto il coraggio di fare il gesto: ha incrociato i polsi, l’Italia è manettara. Ha denunciato il sistema vischioso, gelatinoso, sì. Ma è quello della casta arbitrale (i sacri giudici del pallone) che si auto-difende e assolve. Incontrollata. Malcostumata. Che usa due pesi e due misure: ci sono “aree di rigore di 25 metri” e falli che valgono e non valgono. Lui ha solo se stesso, il suo magnifico talento, e ogni domenica manda avanti la sua personale battaglia contro quel mondo falso e appiccicoso del calcio. Che è lo specchio dell’Italia. Noi l’avevamo capito subito, quando arrivò (in prestito) lo scorso campionato. Per questo abbiamo subito amato il Filosofo, il genio della comunicazione e del parlar chiaro. L’uomo che ebbe il coraggio di dire “zeru tituli”, sputando sulla melassa, e ora di mostrare le manette alla casta. Per questo ce ne siamo innamorati. O forse credete che si stia parlando (solo) di calcio?

Pubblicato su il Foglio, martedì 23 febbraio 2010

4 Commenti su Mourinho, l’uomo che sfidò i manettari

  1. splendido articolo!!!
    Io ho un’idea, che peraltro non credo essere così… geniale… perchè tutto mi sembra lampante… Al palazzo, al carrozzone che gira intorno al calcio, non fa certo piacere vedere una squadra che ai primi di febbraio ha già vinto il campionato, bloccando di fatto le richieste di nuovi abbonamenti a tv e servizi telefonici, limitando le scommesse varie e il totocalcio, riducendo ulteriormente la vendita di biglietti per le partite… meglio un campionato combattuto fino alla fine… a prescindere chi vincerà…
    ecco perchè, guarda caso, dal giorno del massimo vantaggio dell’inter sono iniziati gli aiutini alle altre grandi (o ex grandi) squadre… e guarda caso sono stati proprio gli arbitri più esperti a decretare qs aiutini… quegli arbitri che da lungo tempo hanno a che fare con collina, a cui non serve certo fare grandi discorsi e telefonate rintracciabili… basta un cenno per capirsi!!!!! credo che stasera contro la fiorentina il milan, in un modo o (più verosimilmente) nell’altro, vincerà… domenica l’inter non andrà probabilmente al di là del pareggio visto che ci sarà mezza squadra e mezza panchina fuori… ed eccoti restituito l’appeal al campionato… sono pronta a scommettere che tutto tornerà nella norma… l’inter smaltirà le altre squalifiche nelle prossime giornate perdendo qualche altro punto e tutto l’indotto economico “rifiorirà”… e tutto questo lo sa soprattutto quel losco figuro di galliani a cui probabilmente importa più del lato economico della cosa che dello stesso milan… ora potrà vincere il migliore… o chiunque altro (meglio che non sia di nuovo l’inter visto che ha vinto negli ultimi anni e il marketing delle altre squadre è un po’ in ribasso), basta comunque che il prodotto continui a vendere fino alla fine (anche Abete l’ha improvidamente e candidamente dichiarato ieri!!!) !!! se poi mou continua a protestare a suo modo meglio, così vendono anche i giornali e …tanto di guadagnato!!!
    Che tristezza… credo che l’inter avrebbe fatto meglio a perdere qualche punto già prima… forse non ci sarebbe stato un tale accanimento…
    l’unica cosa che comunque spero è che l’inter si dimostri più forte di tutto e tutti… e che mou resti per altri 20 anni!!!
    simo

  2. Fantastico l’articolo e fantastico il commento di Simona che è forse ancora di più azzeccata come ricostruzione dei fatti accaduti. Ciao e forza inter. P.S.: speriamo veramente che rimanga ancora x altri 20 anni ma ho i miei dubbi troppo marciume per restare

  3. Domenico // 14 marzo 2010 a 20:21 //

    Tifo INTER da quando avevo 7 anni , adesso ne ho 54….. ma, con tutto il rispetto per gli allenatori che hanno guidato la Magica, non immaginate come godo a sentir parlare il nostro Josè….. (anche se in prestito). Forse perché ho i colori nerazzurri cuciti sotto la pelle o forse perché non sono mai riuscito ad amare un’altra cosa come l’INTER…. Da quando c’è lui alla guida riesco ad essere più forte anche quando tifosi di altre squadre criticano l’operato della società, della squadra e dei giocatori tutti. Per me ….. L’ INTER NON SI DISCUTE … SI AMA!!

  4. Ovviamente che l’Inter si ami, è fuori discussione. Siamo tutti d’accordo, ma l’Inter si discute. Con toni pacati ma si discute e mancherebbe altro. Siamo qui anche per questo. Agli esaltati, soprattutto se hanno passato i 50 e dovrebbero magari scrivere cose interessanti dei più giovani, consiglio volentieri altri forum, a partire da quello di Inter Channel, ammesso esista. Per scrivere Viva l’Inter non c’è bisogno di spendere un post, ma lo pubblico ugualmente. Chissà che magari qualcuno non ne tragga ispirazioni per scrivere qualcosa di meno banale.
    GLR

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