Meglio la Coppa Rica dell’Europa League-42

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – venerdì 5 novembre 2010

Mentre interisti e milanisti al Bar Sport si leccano le ferite dopo il turno di Champions, gli juventini sono tornati al solito umore, più nero che bianco, per il mediocre spettacolo di Juve-Salisburgo 0-0 in Europa League. Il parrucchiere Tonino Tafuri è il primo ad aprire le danze: “La Juve è rimasta a San Siro – annuncia rassegnato – e la sfida con l’Inter sta più in infermeria che sul campo. Non siamo manco a Natale e sono già 48 infortunati (in realtà sono 15, ndr). E adesso s’è fatto male pure Krasic. Sugli infortunati ha molte cose da dire anche il concessionario interista Walter: “Krasic si sarà fatto male tuffandosi, come al solito. Da noi gli infortuni sono molti di più: c’hanno tutti i muscoli di cartapesta – polemizza – manca solo Coutinho dal pediatra!”
Il carrozziere juventino Ignazio, pur confondendo per ignoranza pura il pediatra col podologo, lo smentisce: “Macché pediatra – ribatte – il vostro ragazzino i piedi buoni ce l’ha, mica come i nostri che c’hanno i piedi fatti a Carrara, nelle cave di marmo!” L’ortolano milanista Gaetano si è invece convinto che alla Juve l’Europa League non interessi: “E’ una Coppa che fa ridere la gente – sminuisce – meglio la Coppa Rica, che almeno c’ha le ciliegie sopra. Uscite fuori e buttatevi sul  campionato”, anche se lo studente fuori-corso juventino Boris invita alla prudenza: “L’anno scorso l’Inter ha vinto la Champions pareggiando per quasi tutto il girone di qualificazione – confronta – io dico che andiamo avanti!”

Il pensionato interista Artemio sta invece leggendo sulla solita putrida Gazzetta dello Sport, unta di grasso dalle luridissime dita del carrozziere Ignazio, le prime critiche di Moratti a Benitez: “Ragazzi miei, finalmente ci siamo – ghigna soddisfatto – e io l’avevo detto. La fiducia scricchiola e il Camomilla (Benitez, ndr) rischia di non mangiare il panettone!”
Il postino milanista Donato è però convinto che salterà prima Allegri: “Appena Silvio gli ha detto di pettinarsi, questo è corso dal parrucchiere – punzecchia – perché non gli dice di licenziarsi così se ne va? Ma forse il giovanotto gli ha già fatto conoscere qualche bella gnocca delle sue parti!”

Il tassista milanista Gianni, malgrado tutto, resta un berlusconiano di ferro: “Quello Silvio c’ha in testa c’ha sempre un senso – teorizza – ma tutti noi siamo troppo ignoranti per capirlo. E se vuole pure Del Piero c’avrà le sue buone ragioni: sarà quella modella che fa la pubblicità dell’acqua con lui”, ma per il barman Pinuccio adesso è troppo: “Meno male che domani si pulisce il bar e domenica qui si chiude – urla – perché le scemate che avete detto in questa settimana bastano per un mese!”
Anche il pensionato Ambrogio, la memoria storica del Bar Sport, per una volta concorda: “Ma la colpa è anche tua, barman della malora – urla imbelvito – col veleno che ci dai da bere, è chiaro che questi fanfaroni straparlano!” (42-continua, purtroppo…)

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