Maledetti i francesi-36

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – giovedì 28 ottobre 2010

Oggi c’è troppa caciara al Bar Sport perché tutti quando c’è troppa carne al fuoco, accade che uno parla di una cosa e l’altro gli risponde con un’altra. E al vociare scomposto si unisce poi il rumore dei bicchieri di alcol puro che volano da una parte all’altra del bancone.
C’è da discutere sulla sorprendente esclusione di Milito dalla lista dei 23 candidati al Pallone d’Oro, sul calendario dell’Inter per il Mondiale per Club in programma a metà dicembre e sulla squalifica di Krasic in vista di Milan-Juventus. Troppa roba e così ognuno va per conto suo.

Lo studente fuori-corso juventino Boris prova a spiegare come si può vincere a San Siro senza Krasic, ma il postino milanista Donato neppure lo ascolta, chiedendo invece lumi sulla Papua Nuova Guinea e sugli Emirati Arabi Uniti, Paesi associati al Mondiale per Club dell’Inter e appena imparati sulla Gazzetta dello Sport, imputridita  da più mani sul frigo-gelati. Al proposito il rappresentante interista Walter Bordegoni, che come Roberto Mancini ha sempre definito la competizione Coppa dell’Amicizia, ora ne illustra calendario e avversari nemmeno fosse una Super-Champions League a livello planetario, tesi che causa l’immediata reazione dei milanisti, come l’ortolano Gaetano e il tassista Gianni, che reagisce stizzito: “Quando lo vince il Milan – osserva –  per voi interisti è un torneo da oratorio, ma con l’Inter diventa il torneo più importante di tutti i tempi!”

Il pensionato interista Artemio Scannagatta sta invece inveendo senza sosta contro i francesi di France Football, colpevoli di non aver selezionato Diego Milito per il Pallone d’Oro: “Maledetti francesi! – minaccia – Bisogna andare a rovesciarci i camion di champagne alla frontiera, che c’hanno pure i formaggi e le macchine che fanno schifo!” Il parrucchiere juventino Tonino, che ha una vecchia Peugeot, fa finta di non raccogliere, mentre il collega di tifo, il carrozziere Ignazio, che sul tema potrebbe parlare con maggior cognizione, non può che ribadire la superiorità dell’italianissima Fiat, anche perché è lì che lavorano i suoi tre figli.
Ma sull’eterno confronto Italia-Francia l’anzianissimo pensionato Ambrogio va addirittura oltre: “Per i francesi è meglio rigare dritto solo coi tedeschi – sentenzia – che ogni volta che li fanno arrabbiare se li ritrovano a sfilare col passo dell’oca per le strade di Parigi” (36-continua, purtroppo…)

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