Ma il Robinho cosa beve?-23

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – mercoledì, 29 settembre 2010

Al Bar Sport i milanisti stanno già litigando dopo il pareggio con l’Ajax, col Pinuccio che prova a tener bassa la tensione: “Guardate che un pareggio in trasferta – blandisce – è sempre un buon risultato”, ma il tassista Gianni è furente: “Qui se non fa gol Ibra, non si va avanti – commenta  – e Robinho si è mangiato un gol da rispedirlo subito al mittente”. Il postino Donato però si ricorda dei discorsi della vigilia: “Qui c’era qualcuno che voleva fuori Ronaldinho – ricorda – ma quel gol lì lui mica lo sbagliava…”

Si fa avanti anche il carrozziere juventino Ignazio: “Ma Galliani non c’aveva detto che il parco-giochi era finito? – ironizza – “Se Robinho va a sparare al luna park, colla mira che c’ha anziché ai palloncini ci spara in testa alla cassiera” e intanto ride come un ebete, compiacendosi della battuta da avanspettacolo. L’ortolano Gaetano pare ancora frastornato dall’errore di Robinho: “Ma ‘sto brasiliano dev’essere di quelli che bevono – domanda – manco un cieco da lì tira fuori”. Il parrucchiere Tonino si sente punto nel vivo: “Bere mica fa male – rassicura – dipende da cosa si beve” mentre chiede con insistenza una bella Sambuca con doppia mosca.

Lo studente fuori-corso Boris intanto prova a fare un primo bilancio: “Signori siamo italiani – contabilizza – la vittoria in casa della Roma e il pareggio del Milan in trasferta sono buoni risultati per noi italiani. Adesso tocca all’Inter e alla nostra Juve: forza Juveeee” urla, mentre il prepotente Walter gli strappa di mano la Gazzetta senza alcun riguardo: “Ma taci zuccone – lo rimprovera – che sei sempre il più scemo della scuola. Stasera tocca all’Inter e vediamo se il Benitez c’ha ragione: niente crisi, siamo primi in campionato e ora voglio un bel balzo anche in Europa” L’Artemio però è tornato ai dubbi di sempre: “Speriamo che lo faccia la nostra Inter il balzo – rimugina – che se ne aspettiamo uno dal Camomilla (Benitez, ndr) stiamo freschi. Coi tedeschi non si scherza!^
L’Ambrogio dal fondo della sala stavolta quasi si accoda: “Uèi, è la prima volta che vi sento dire una roba sensata – ribatte – i tugnìn in mai mort (i tedeschi non muoiono mai, ndr). Han perso due guerre e sembra che le abbiano vinte: vedrete quando faran la terza” mentre alza le braccia come per arrendersi (23-continua, purtroppo…)

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