L’Inter salva il calcio italiano

E’ stato un turno europeo da lacrime e sangue per il moribondo calcio italiano. Tra Champions ed Europa League abbiamo un bilancio di 4 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria, ottenuta dall’Inter, l’unica squadra scesa in campo con 11 stranieri, diventati poi 10 con l’ingresso di Davide Santon nella ripresa
Ancora una volta è toccato al FC internazionale, di nome e di fatto, salvare quel che resta dell’onore calcistico di casa nostra, a dimostrazione che fare i patrioti da strapazzo oggi è davvero uno sport estremo. Il 2010 resta l’annus horribilis del calcio italiano: Nazionale maggiore fuori con la peggior figura di sempre dai Mondiali in Sudafrica, Nazionale Under 21 neppure qualificata per Olimpiadi ed Europeo di categoria, manifestazione in cui tempo fa dettavamo legge. Insomma un’ecatombe, e non a caso anche le rivali dell’Inter si sono già adeguate al nuovo corso: il Milan oggi ha un attacco tutto straniero e ha ceduto Borriello pur di prendersi Ibrahimovic. I talenti di casa nostra sono al minimo storico . Tralasciando gli ultimi orrendi Mondiali, basta pensare che perfino negli ormai lontani Mondiali di Germania ’74, negativi per l’Italia, la nostra Nazionale poteva contare su attaccanti del calibro di Anastasi,  Boninsegna e Pulici che facevano panchina dietro a Riva e Chinaglia. A casa erano rimasti addirittura Savoldi e Graziani. A centrocampo, c’erano Rivera e Mazzola, Capello e  Benetti, e non erano stati neppure convocati Bulgarelli, De Sisti e il giovane Antognoni. E chissà quanti altri ne dimentico. E a chi dà tutta la colpa all’invasione degli stranieri giova ricordare che il Mondiale di Spagna 1982 lo vincemmo appena dopo la riapertura delle frontiere. Prima o poi rientreremo nel calcio che conta, ma ora il vuoto generazionale è imbarazzante. E l’Italia intera, parlando di ranking, deve ringraziare l’Inter.

11 Commenti su L’Inter salva il calcio italiano

  1. Alessandro // 22 ottobre 2010 a 17:57 //

    Ieri, davanti ad un tavolo in università, tutte le più forti componenti del calcio italiano si scannavano anche per discutere anche sulla gestione dei vivai, all’estero sui vivai ci lavorano e sfornano giocatori di qualità.
    Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
    Insomma, se non si può certo pianificare (!) la “nascita” (!!) di un talento, sicuramente si può gestirne la crescita, avendo voglia e capacità di investire, di programmare, di guardare lontano.
    Insomma, in questo momento, su questo tema non sono particolarmente ottimista.

  2. Fabio Primo // 22 ottobre 2010 a 18:32 //

    Behh Gianluca , nel 1982 c’era 1 solo straniero per squadra ed erano quasi tutti europei !!
    Oggi un italiano per giocare in una squadra di vertice del nostro campionato deve essere veramente forte e sopratutto deve dimostrarlo subito , altrimenti al suo posto gioca uno straniero . La crisi è sopratutto nei grandi attaccanti , se pensiamo che i 2 cannonieri del campionato del mondo vinto nel 2006 sono stati Materazzi e Toni con soli 2 gol , e Materazzi non è una punta !! Oggi i top sono Borriello , Gilardino e Pazzini che rispetto a quelli che hai citato tu o al Bobone Vieri di 8-10 anni fa , sono nettamente inferiori, sopratutto a livello internazionale !!
    Speriamo che L’ Inter tenga alto il ranking anche quest’anno , vorrebbe dire che…..

    Ciao

  3. claudio milan // 22 ottobre 2010 a 20:22 //

    Perfettamente d’accordo con te GLR. L’inter è da un paio d’anni l’unica squadra italiana di consistente livello europeo, in grado di competere (e vincere) contro Barca, Chelsea, ecc.
    Giustissimo anche quello che dici dell’attuale ruolo fondamentale dell’inter nel tenere a galla il ns ranking (vincere in finale col Bayern senza bisogno di rigori è stato DETERMINANTE per salvare per un altro anno ancora il ns diritto alle 4 squadre in Champions). Un ricordino all’analogo ruolo svolto dal Milan nell’intero decennio precedente non avrebbe guastato… 😉
    Ciao.

  4. Claudioeffedeejay // 22 ottobre 2010 a 20:49 //

    Caro GLR tutto vero. Ma negli anni 70, i giocatori che tu hai nominato, erano forse buoni per il campionato italiano ma in champion’s 3 vittorie x Ajax, 3 per il Bayern Monaco (Non a caso Olanda e Germania furono finaliste dei mondiali) e Liverpool.
    Quindi calcio olandese, tedesco e inglese nettamente superiore al nostro. Vorrei ricordare Beckenbauer e Cruiff su tutti. Sono periodi. Totti e DeRossi sarebbero titolari nel Milan come nell’Inter ma per fortuna dei giallorossi non si muovono da Roma.
    Detto questo bisogna ammettere che il nostro calcio è in crisi profonda e questo anche a causa di una sopravvalutazione di alcuni giocatori nostrani che poi nei momenti che contano, soprattutto in nazionale, non incidono. Si parla tanto di DelPiero, Bobo Vieri. Contiamo i loro goal e sono tantissimi. Ma lo juventino in nazionale ha sempre fatto ridere, l’ex interista in carriera non ha praticamente vinto nulla, anzi, la società che lo ha venduto l’anno dopo ha vinto tutto: Juve, Lazio, Inter. Entrambi, tra l’altro, non sono mai stati nemmeno presi in considerazione per un’eventuale vittoria del Pallone d’oro.
    Se poi le nostre società continuano a far giocare certi calciatori simbolo fino a 40 anni, come è stato per Maldini, e la Nazionale ai Mondiali lascia a casa Cassano ma si porta Cannavaro, vorrei capire come fanno i pochi giovani talenti che abbiamo ad emergere.
    Impariamo a vivere il calcio innanzitutto come un gioco e smettiamola di farci del male da soli alla ricerca ossessiva del risultato ad ogni costo.
    Ma veramente c’è qualcuno in Italia che crede che Vieri, Toni e Gilardino (i centravanti della nazionale degli ultimi 10 anni) possano essere minimamente paragonati a Ronaldo e Romario o a Crespo e Batistuta o a Rooney e Torres?
    I talenti in Italia non hanno spazio e i vivai, già nelle giovanili, escludono a priori tutti quei giocatori che non hanno un fisico da lottatore. E’ in effetti Messi, Xavi e Iniesta sono dei supermassimi tolti alla boxe. Capito il problema? Va bene correre, va bene picchiare, ma prima o poi il pallone devo anche toccarlo coi piedi, e qui cominciano i problemi.

  5. Ci mancherebbe, ma la statura europea dle Milan negli anni d’Oro è dimostrata dagli almanacchi prima che da qualsiasi discorso
    GLR

  6. Forse perché anche a quei tempi, certi fuoriclasse stranieri ci erano comunque superiori? Rivera, Mazzola, Riva e Facchetti a parte
    GLR

  7. Fra-mia // 23 ottobre 2010 a 12:07 //

    Caro Gian Luca, io penso che il problema sia dovuto al fatto che le grandi squadre italiane fanno poco affidamento sui giovani italiani. Tifando Milan cito i vari Albertazzi, Verdi, Zigoni, Paloschi tanto acclamati ma poi lasciati in primavera o prestati ad altre squadre per poi essere ripresi quando ormai hanno già 26 anni e passa (vedi Antonini e Borriello). Non credo che i nostri giovani (per nostri intendo di tutte le squadre italiane) siano tanto scarsi, penso che gli si debba dare maggiore fiducia, anche se, c’è da dire che appena steccano la prima gara vengono attaccati dai tifosi.
    Ciao, Francesco

  8. Roberto // 23 ottobre 2010 a 14:29 //

    Caro GLR,
    è un dato di fatto che dal 1970 (lasso di tempo abbastanza plausibile per far statistiche) l’Italia va in finale ai Mondiali ogni 12 anni e li vince ogni 24. Per cui, volendo scherzarci sopra, potremmo iniziare a preoccuparci tra 5 o 6 anni. :-)
    Escludendo l’inaspettata vittoria del 2006 (e non voglio qui discutere su quanto meritata o meno, ma il campionato era già zeppo di stranieri!) c’è però un ventennio, dal 1978 al 1998, nel quale oltre a quello spagnolo avremmo potuto vincere tutti i Mondiali tranne quello messicano (dove andammo, proprio come in Sudafrica, con una squadra bollita e improntata alla gratitudine). Addriittura 3 mondiali di fila avremmo potuto vincere: 1990, 1994, 1998. Siamo usciti sempre ai rigori, ma anche per scelte quantomeno discutibili dei vari C.T. nelle partite “chiave”, eccezion fatta forse per Cesarone Maldini in Francia ’98.
    Il tutto per dire che non è certo colpa degli stranieri se ora il calcio italiano è “alle basse”. In questi 20 anni di buone prove della nostra nazionale si è passati dall’autarchia fino a 5 stranieri per squadra, eppure… E’ un ciclo, tutti prima o poi li hanno: ben vengano qui i campioni, e quanti più possibile! Da loro i giovani possono soltanto imparare…
    Trovo assurdo limitare a uno il numero di extracomunitari sull’onda dello sciagurato mondiale sudafricano: sarebbe come far chiudere il 70% delle le case vinicole (spero non mi stia leggendo Franco da Udine! :-D) solo perchè vengono fermati in tanti al test del palloncino!
    Ad ogni modo, che gli dèi europei del pallone ci preservino l’Inter e ce la ridìano al completo quando servirà! Temo infatti che quest’anno le altre faranno poca strada, e se per ora mezza Inter basta, più avanti non basterà più…
    Ciao e buon fine settimana!
    Roberto
    .

  9. Prva a immaginare il Milan, visto che ne parli, se l’estate scorsa si fosse presentato ai suoi tifosi con un bel discoro sui giovani annunciando sul mercato il lancio definitivo di Paloschi, Verdi o Strasser, anziché Ibrahimovic e Robinho. La realtà è che se un giovane è veramente bravo in prima squadra ci gioca. Se è nella media va in prestito.
    GLR

  10. A tutti coloro che criticano l’Inter di non investire sui giovani o sugli italiani ricordo che tre dei più interessanti talenti italiani provengono dal vivaio dell’inter: Balotelli, Santon e Bonucci. Non mi risulta che Milan o Juve abbiano sfornato simili promesse negli ultimi tempi.
    Inoltre non ho ancora visto un allenatore con il coraggio di Benitez, tale da far giocare in champions ragazzi come Obi, Coutinho o Biabiany. Un coraggio che a Mourinho di Nazaret è sempre mancato. Detto questo Forza Inter, capace di sfatare la maledizione del 4-0!!

  11. Anche perché Mourinho Biabiany e Coutinho non li aveva, ma ha comuque lanciato Santon e tenuto a battesimo Donati e lo stesso Obi. Alcuni di voi sono davvero unici, anche perché riescono comunue a riproporre l’inutile confronto tra Mourinho e Benitez anche quando non solo non serve, ma proprio non ha senso.
    GLR

Rispondi a Roberto Annulla risposta