Inter Nos 5

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 14 novembre 2010

POLICLINICO INTER – E’ un derby in corsia per l’Inter, che arriva a questa stracittadina imbattuta da più di due anni, ma letteralmente a pezzi: dall’inizio della stagione si sono verificati 33 infortuni, tutto compreso, con alcune ricadute, tra cui quelle di Thiago Motta e di Cambiasso.
La tremenda statistica, analizzata in dettaglio, illustra pure 18 infortuni muscolari con 7 bicipiti femorali. Troppi e, malauguratamente, tutti insieme. Ovviamente si sta correndo ai ripari riducendo ulteriormente la parte atletica a vantaggio di quella tecnica: in parole povere, si usa molto più il pallone del resto, adesso anche per scaramanzia. Da Mourinho a Benitez la preparazione è cambiata, ma neppure poi tanto e, a sentire gli esperti, non certo fino al punto da giustificare tutto quello che è accaduto e sta accadendo nell’infermeria nerazzurra. In momenti come questi però, o si piange o si corre, come ama dire Stankovic, uno dei pochi che sembra finalmente fuori dal tunnel. L’Inter nel derby e nelle prossime partite deve fare con quello che ha e, di qui al Mondiale per Club, l’appuntamento fondamentale di questo fine 2010, può solo stringere i denti. A gennaio poi arriveranno forze fresche sulle quali si spera di poter contare davvero, a patto che il campionato sia ancora apertissimo come ora. In fondo, con tutto quel che è capitato, il distacco dell’Inter dalla vetta è ancora di soli 3 punti, praticamente una partita, e questo è il vero miracolo!

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE – Tra le cose più bizzarre di questo avvio di stagione, visto che in campionato non è si è percorso neppure un terzo di strada, c’è che l’Inter è ancora ad un tiro di schioppo dalla vetta, anche se la vittoria in extremis del Napoli a Cagliari dopo il pareggio di  Lecce l’ha fatta scivolare al quarto posto. In questo turno di campionato, un beffardo destino ha incrociato le prime sei della classe: milanesi e romane, Juventus e Napoli. In linea teorica restano tutte in corsa per vincere lo scudetto, poiché in linea pratica sono tutte e sei in un fazzoletto di cinque punti: solo un anno fa la Roma di questi tempi era in ritardo di ben 14 punti dalla vetta, occupata dall’Inter. E i giallorossi hanno poi lottato per lo scudetto fino all’ultimo istante del torneo. A fare notizia però è proprio l’Inter, la squadra che da cinque anni iscrive il suo nome dell’Albo d’Oro della Serie A. Nel vuoto di potere nerazzurro si sono infilati tutti, non solo il Milan.

PROBLEMI E ANCORA PROBLEMI – L’Inter, al di là dell’ecatombe di infortuni, sta vivendo un rallentamento di marcia evidente: rispetto ai 28 punti di un anno fa alla medesima giornata, ne mancano 8. E ci sono addirittura 15 reti in meno: nelle ultime 7 partite i nerazzurri sono andati a segno solo 5 volte. In casa l’Inter ha già pareggiato tre partite, come Catania, Bologna e Parma, non certo tra i suoi competitors. Anche senza mercato estivo, si pensava che l’Inter fosse in ogni caso la squadra da battere. Di questi tempi non è così perché, al di là degli assenti, sono mancati pure i presenti, su tutti Maicon e Sneijder, ora scopertosi pure anemico. Eppure, fermo restando che nelle ultime partite il bel gioco non si è più visto e non potrebbe essere altrimenti, visto che i titolari assenti hanno addirittura superato quelli presenti nell’undici-base, l’Inter crea almeno dieci palle gol per poi capitalizzarne una. E quando gira così, errori come quello di Pandev a Lecce sono imperdonabili. A volte però basta una grande partita a mutare il corso degli eventi ed il derby lo è per definizione, anche se va considerato che per la società di Moratti al momento le priorità sono ben altre: Inter-Twente che, il prossimo 24 novembre a San Siro, può qualificare i nerazzurri alla seconda fase della Champions League e, soprattutto, il Mondiale per Club negli Emirati Arabi Uniti. Manca un mese ed il count-down verso l’evento è già cominciato.

E’ IL DERBY DI BENITEZ – Derby, ovvero una parola di cinque lettere. Cinque sono anche le lettere che compongono un’altra parola, che in caso di sconfitta, pervaderebbe casa Inter, la parola ‘crisi’.
Se l’Inter vince il derby, magari con una prova di carattere, congela in un lampo la crisi di gioco e risultati. Più che il derby dell’Inter, al momento tesa alla qualificazione in Champions League e al Mondiale per Club, questo è il derby di Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo stenta ad entrare nelle grazie dei tifosi interisti. Ha già uno svantaggio in partenza, quello di essere il successore di Mourinho, uno che solo pochi mesi fa qui ha scritto storia e leggenda. Figuriamoci il resto, con tutto quello che sta succedendo da un mese a questa parte: i tanti infortunati ad impoverire il bel gioco dell’avvio, i risultati altalenanti con pareggite cronica degli ultimi turni di campionato e l’atteggiamento in panchina da tranquillo signore, completamente diverso dallo Special One, uomo in perenne movimento psico-fisico. Benitez deve vincere il derby per se stesso prima ancora che per l’Inter. E’ l’unico modo per guadagnarsi dai tifosi dell’Inter le prime briciole di quella fiducia riversata a volontà su Mourinho, capace poi di ricambiarla a suon di Triplete.

Lascia una risposta