Allegri l’ha pettinato la Juve-39

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – lunedì 1 novembre 2010

E’ giorno di festa e il Bar Sport è aperto solo alla mattina, ma i ranghi non sono poi tanto ridotti, anche perché l’unico ponte conosciuto dagli abituali clienti è quello del dentista. Per il pensionato interista Artemio le ultime vacanze risalgono addirittura agli anni ’70: “Quella rompiballe di mia moglie Gisella voleva portarmi sul Lago di Garda – sogghigna – ma ha piovuto, alla faccia della Gise! Ué fiòo, ma che bambula l’ha ciapà il Milan (Ehi ragazzi, ma che bambola ha preso il Milan, ndr)?
In effetti la vittoria della Juventus sul Milan a San Siro ha mandato in brodo di giuggiole gli juventini del bar, a cominciare dal carrozziere juventino Ignazio Arfuso, commosso fino alle lacrime: “Che Bunga Bunga che c’abbiamo suonato al Milan – ghigna soddisfatto – finalmente con ‘Gnello (Andrea Agnelli, ndr) è tornata la vera Juve!”

Intanto lo studente juventino fuori-corso Boris continua a correre intorno al bancone del bar come un ebete sventolando una bandierina bianconera. A rincorrerlo vanamente c’è il claudicante postino milanista Donato, che vorrebbe strappargliela di mano, mentre il barman Pinuccio richiama l’attenzione con il consueto editoriale: “Ora per lo scudetto c’è anche la Juve – osserva, mentre l’ortolano milanista Gaetano ce l’ha a morte con tutti i suoi, pure con Seedorf, entrato nel finale senza incidere: “Ogni volta che lo Sceicco non gioca dall’inizio va a due allora – inveisce – ma che stia in panchina con i suoi ciabattoni.”
Ad orchestrare gli interventi è sempre il borioso concessionario interista Walter Bordegoni, che ha goduto come un riccio per la magica serata bianconera: “Bravi juventini – si complimenta – finalmente una serata da Effecinternazionale (Inter, ndr) anche per voi. Domani in Champions però dovrebbe giocarci il Milan, mica noi: il giorno dei morti è il giorno loro!”

Il tassista milanista Gianni è furioso soprattutto con Allegri: “Il Berlusca gli ha detto pure di pettinarsi – apprende dalla Gazzetta dello Sport, già violentata sul frigo-gelati da più mani – ma intanto la pettinata ce la data la Juve! Mandiamolo via a calci nel sedere, altro che pettinarlo” mentre il parrucchiere Tonino, che di tagli alla moda se ne intende, insiste sullo shampoo a doppia passata, la prima di Quagliarella, la seconda di del Piero.
L’anzianissimo pensionato Ambrogio può quindi partire con la consueta filippica sui tempi moderni: “Capelli lunghi, orecchini, tatuaggi – polemizza – una generazione di rammolliti, che non si capisce neanche più se uno è uomo o donna. Ci vorrebbe un’altra guerra per fare un po’ di largo in questo mondo ladro!” (39-continua, purtroppo…)

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