9C: Inter-Catania 2-1

Stesso risultato di un anno fa, 2-1, sul Catania salito a San Siro con l’idea di non prenderle. D’accordo che mercoledì i siciliani hanno col Chievo un impegno certamente più alla loro portata, ma il turn-over di Gianluca Atzori stavolta è stato esagerato. Gli uomini migliori, dal portiere Andujar a Mascara, Plasmati e Ricchiuti stavano tutti in panca. L’Inter la partita l’ha chiusa in mezz’ora, come gli accede sempre più spesso in campionato. Primo gol in nerazzurro di Muntari sugli sviluppi di un lancio per Eto’o che ha solo provato la deviazione: il rimbalzo ha tradito Campagnolo, battuto anche alla mezz’ora da una punizione di Sneijder, sempre più convincente nel ruolo di trequartista, che interpreta con un piglio decisamente da leader. E se Muntari è l’undicesimo marcatore nerazzurro in campionato, l’olandese è già al suo secondo gol. La partita è praticamente finita lì, anche se nella ripresa l’ingresso di Mascara e Plasmati l’hanno più che riaperta, almeno socchiusa, quando Julio Cesar ha ‘didascamente’ pasticciato su un tiro dalla distanza raccolto prima da Plasmati che da lui. calcio di rigore per l’arbitro Giannoccaro, anche se le immagini non chiariscono il contatto. Da dischetto Mascara ha accorciato le distanze ma ormai la partita era andata. Mi compiaccio delle prestazioni di Vieira e di Cordoba, uno che si fa trovare sempre pronto, schierati per far rifiatare Samuel e Stankovic. Peccato per la traversa che ancora dondola, colpita da posizione invidiabile dal francese poco prima del raddoppio di Sneijder, costretto poi ad uscire in anticipo. E’ allarme vero, soprattutto in vista di Kiev. Anche Mourinho, causa infortuni a catena, si è convertito alla logica del turn-over, proprio per arrivare in Ucraina con la squadra migliore, ma i recuperi di Thiago Motta e di Milito, due a caso, sono ancora da valutare ed Eto’o si vede che non è ancora a posto. Balotelli, che a giudizio di Mourinho, non aveva svolto una buona settimana di lavoro, è stato meno incisivo che a Genova, ma ha comunque fatto meglio, sempre a giudizio di Mourinho, che in allenamento. A fine primo tempo ha un po’ esagerato nella caduta sul contatto con Spolli, cosa che è bastata a negare all’Inter il rigore. Intanto, non c’è più trippa per i contabili da strapazzo sui calci di rigore a favore e contro, visto che al momento l’Inter è in perfetta parità con due a favore e due contro. L’Inter in campionato fila che è un piacere, con 4 punti in più dell’anno scorso e 21 gol segnati a fronte dei soli 6 subiti dopo 9 giornate. 4 punti, in saldo negativo però, vi sono anche nel confronto a metà girone con la Champions di un anno fa, ma che in Europa l’Inter sia mentalmente inadeguata mi pare lo si sia capito. E seguitare a parlarne non porta nulla: occorre fare, sperando che a Kiev arrivino i migliori nelle condizioni migliori.

2 Commenti su 9C: Inter-Catania 2-1

  1. Alberto Gardina, Trezzano sul Naviglio (MI) // 23 gennaio 2010 a 03:25 //

    So come la pensi sull’evoluzione del rapporto Società-Tifosi di questi ultimi anni. Ti inoltro l’e-mail che ho inviato alla cortese attenzione del Responsabile Ufficio Relazioni col Pubblico dell’Inter, in seguito a una piccola disavventura che mi è capitata in occasione della partita Inter-Catania.

    Premetto che sono un vostro abbonato da anni ed invio la presente per raccontarvi quanto mi è capitato in occasione della partita di campionato Inter – Catania disputatasi in data 24 Ottobre 2009.
    Giunto allo stadio, dopo aver superato il varco del controllo documenti mi avvicino al tornello, metto la tessera dell’abbonamento dal lato del codice a barre sotto il lettore ottico ed attendo i soliti 2/3 secondi che si illumini il led verde quando invece…
    Si accende un led rosso ed una vocina metallica mi dice con tono severo: “TITOLO DI INGRESSO NON VALIDO”.
    Sono subito colto da un dubbio atroce, giro lentamente la mia tessera d’abbonamento e le mie peggiori paure si materializzano all’istante: anziché vedere 17 scudetti allineati in fila per uno col resto di otto, un bel dragone stilizzato mi sorride sullo sfondo di una mappa stellare. In altre parole, prima di uscire di casa, anziché prendere dal cassetto della mia scrivania l’abbonamento della stagione 09-10, ho preso quello della stagione 08-09. Mi avvicino ad uno dei responsabili dell’Inter presente presso l’ingresso 7 (e di cui scoprirò il nome solo in un secondo tempo) e cerco di spiegare la mia situazione. Dovrebbe essere facile, dico, con tutti la tecnologia ora impiegata per gestire l’ingresso dei tifosi allo stadio, verificare che sono in possesso del titolo per accedere allo stadio pur non avendo con me fisicamente l’abbonamento. L’unica risposta che ottengo è che fino al giorno dopo non sarà possibile verificare quello che sostengo perché i sistemi informatici si aggiorneranno solo a distanza di 24 ore (???)
    Provo ad insistere cercando di fare valere le mie ragioni ma vedendo la rigidità della persona che ho di fronte, e non avendo nessuna intenzione di iniziare alcuna animata discussione, preferisco allontanarmi. Mi reco dunque presso i container collocati non molto distanti dell’ingresso con l’idea di cercare una soluzione per riuscire a vedere la partita. Mi rivolgo sia allo sportello Accrediti che a quello Biglietti acquistati on-line, ma senza esito. Mi sposto quindi ad un altro sportello vicino, dove trovo una gentilissima responsabile cui espongo la mia situazione che però non può fare nulla per aiutarmi. Sono stanco ed irritato ma ormai sono uscito di casa, ho preso la mia macchina per giungere fino allo stadio e dichiaro, pensando ad alta voce, il mio proposito di acquistare un biglietto pur di vedere la partita……e qui viene il bello!
    Riporto il dialogo intercorso tra la Gentile Responsabile (di seguito G.R.) ed il Povero Abbonato (P.A.)
    P.A.: “Oggi ho lavorato tutto il giorno per dipingere casa, concedendomi solo una breve pausa per il pranzo. Prima di uscire mi sono solo fatto una doccia, senza cenare, pur di riuscire a vedere l’Inter. Tra la fretta e la stanchezza ho preso l’abbonamento sbagliato ed ora mi ritrovo in questa situazione. Vabbè a questo punto vorrà dire che comprerò il biglietto pur di vedermi la partita…..”
    G.R.: “Temo non sia possibile”.
    P.A.: “Cosa sta dicendo, m-m-mi scusi n-n-n-non capisco…” (comincio a balbettare)
    G.R.: “Vede, essendo lei abbonato, nei sistemi informatici risulta che per questa partita è già stato emesso un “titolo” a suo nome quindi, anche volendo, non può comprare un altro biglietto. In questo caso, infatti, infrangerebbe le disposizioni in materia di sicurezza recentemente introdotte che non consentono ad una persona fisica di avere più di un “titolo” per accedere allo stadio”.
    P.A.: “???”
    In altre parole voi, e con voi intendo F.C. Internazionale S.p.A., mi avete appena detto che grazie ai vostri sistemi informatici NON SIETE IN GRADO DI DIMOSTRARE CHE HO DIRITTO a vedere la partita MA, contemporaneamente, SIETE IN GRADO DI DIMOSTRARE CHE NON HO DIRITTO ad acquistare un biglietto per vederla!!!
    Torno allora dal Responsabile dell’Inter dell’ingresso 7 con cui avevo parlato precedentemente con l’idea di spiegare la situazione paradossale in cui mi trovo ma non faccio in tempo ad aprire bocca che questo, riconoscendomi, mi caccia via in malo modo. Faccio solo in tempo a chiedergli di indicarmi le sue generalità (si presenta come Attilio Savi, Responsabile degli Accrediti Stadio dell’Inter) anticipandogli che all’indomani avrei scritto una formale lettera di protesta. Me ne vado con un’amarezza in bocca che non trovo le parole per descrivere.
    Torno quindi verso la mia macchina ripensando ai sacrifici fatti in questi anni per sostenere sempre di persona la mia squadra allo stadio. Torno con la memoria a Inter-Modena, partita del campionato 02-03 giocata in notturna il 12 Gennaio quando mentre salivo al 3° anello il termometro digitale segnava 2 gradi sotto zero. Ripenso a Inter-Arsenal, partita di Champions League 03-04 quando dovetti discutere con una persona pur di riuscire ad andare allo stadio e vedere poi l’Inter prendere 5 goals, sentendomi un po’ come il protagonista di un famoso libro di N. Hornby. Ripenso ai tanti momenti, belli e brutti, vissuti allo stadio che andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
    Chiaramente l’anno prossimo ed in quelli a venire ci penserò due volte prima di fare l’abbonamento, limitandomi magari a sentire le partite alla radio, anche se credo che a voi, F.C. Internazionale S.p.A., la cosa non interessi più di tanto visto che ormai i proventi derivanti dai tifosi che si recano allo stadio costituiscono una voce di bilancio insignificante rispetto alle altre.
    Ricapitolando, per chiarirci tutti insieme le idee:
    1) Trovo semplicemente vergognoso il fatto che nel momento in cui un tifoso dimentichi per sbaglio l’abbonamento a casa, con tutta la tecnologia ora disponibile, non sia possibile trovare il modo per consentirgli comunque di accedere allo stadio per vedere la partita per cui HA PAGATO.
    2) Nella pratica, in occasione della partita, mi è stata NEGATA la possibilità di assistere ad un evento sportivo pubblico pur avendone diritto ed essendo disponibile a pagare una seconda volta: credo che una qualsiasi associazione di difesa dei diritti dei consumatori avrebbe del bel materiale su cui lavorare in merito.
    Cordiali saluti.
    L’abbonato
    Rosso 3 – Settore 330 Fila 2 Posto 20
    00055292 A0055073 00011022 – 6E7C091A6E988960
    Emesso da INTERAB – 00897 il 06/07/09 alle ore 08:56
    Prezzo Eur 155,00 – Dir. Eur 0,00 – Tot Eur 155,00
    INTERO
    P.S.: ora sono passate 24 h quindi i vostri sistemi informatici dovrebbero essere in grado di identificarmi anche in questa maniera.

  2. Caro amico, che dirti? Anche tu però ricordati di sistemare i vecchi abbonamenti in un cassetto diverso. Sono senza parole per il resto. , Tanto per cominciare, Inter-Catania non è Inter-Barcellona. So perfettamente che paghiamo tutti disagi assurdi per colpa di pochi e lascio alle Società le attenuanti del caso, tranne la maleducazione con cui si trattano gli abbonati, che sono clienti in senso molto lato. E non è la prima volta. Il calcio è diventato una cosa troppo seria per essere lasciata troppo spesso in mano a steward che, spero siano pochi, che temo abbiano come prima finalità quella di assistere gratis alle partite, piuttosto che svolgere un buon servizio. Occorrebbe almeno un ufficio, non certo uno sportello affacciato su un container, per la risoluzione immediata di certi problemi. Nei grandi impianti americani è previsto, ma qui è ancora il tempo dei dilettanti allo sbaraglio! E se avete letto attentamente questa mail, credo che non ci voglia Bill Gates per una gestione telematica come dio comanda, non dopo 24 ore, quando non serve più a nulla. Una precisazione è doverosa: il discorso non riguarda l’Inter, ma anche altri grandi club italiani. Cose del genere, secondo le mail che ricevo, succedono all’Inter, al Milan, alla Juve, anche nei club con minore seguito. Però, è molto raro che succeda nel mondo civile e per mondo civile intendo in ordine sparso Gran Bretagna, Germania, Austria e Nord Europa, Giappone, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Parlo con cognizione di causa, visto che alcuni di questi Paesi li conosco bene e non manco mai, spesso ospite di amici locali, agli appuntamenti sportivi in programma: si tratti di calcio, hockey su ghiaccio, baseball, football, rugby o basket. Poi ci si scandalizza se chi va all’estero, fa certe affermazioni sul nostro paesello, buon ultimo Fabio Capello.
    GLR

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