Zanetti ha fatto 600!
Vi chiederete perché c’è una foto con Silvio Berlusconi su questo pezzo che celebra Javier Zanetti e le sue 600 partite nell’Inter. Ve lo spiego, ma andiamo con ordine. Conoscendo Massimo Moratti e le sue frequenti rivoluzioni tecniche, il traguardo tagliato da Zanetti è storico! Ricordo perfettamente l’arrivo a Milano del timido Javier, neppure ventiduenne, in compagnia dell’attaccante Sebastiàn Rambert, soprannominato ‘avioncito’ ovvero ‘aeropolanino’ per l’abitudine di planare come un aereo dopo i gol. Zanetti e Rambert furono i primi acquisti di Moratti, neo-presidente dell’Inter, impegnato in quei giorni a strappare al Manchester United la stella francese Eric Cantona, impresa poi fallita. Zanetti e Rambert furono presentati alla Terrazza Martini a Milano in un pomeriggio di pioggia. Io c’ero: era il 5 giugno 1995 e li vidi arrivare in Piazza Diaz, ma all’inizio li ignorai per l’arrivo improvviso di Silvio Berlusconi, casualmente lì per un impegno politico. La foto è stata fatta proprio quel giorno e i signori alle mie spalle stanno guardando di lato l’ingresso alla Terrazza Martini di Zanetti e Rambert, ma io faccio il giornalista, all’epoca anche di news, e tra Berlusconi che parla del Paese e due imberbi e sconosciuti calciatori argentini non c’è partita. All’inizio si credeva che Zanetti fosse arrivato solo per compiacere uno dei tanti procuratori che possedevano il cartellino di Rambert ed in effetti quest’ultimo pareva quello buono. Poi, sappiamo com’è finita: Zanetti è arrivato a 600 partite nell’Inter, mentre Rambert si è fermato a due presenze: a San Siro con il Lugano nella serataccia dell’eliminazione dalla Coppa Uefa e in Coppa Italia col Fiorenzuola. Poi, già a novembre, tanti saluti, mentre Zanetti è ancora qui. Per anni però Javier non è stato considerato dai tifosi un capitano all’altezza delle tradizioni nerazzurre, anche per il suo carattere timido e riservato. A cavallo del nuovo secolo, gli fu pure imposto di passare la fascia a Ronaldo che, reduce dal primo lungo infortunio, aveva bisogno di un rilancio in grande stile. Zanetti ci rimase male, ma obbedì senza fiatare e aspettò pazientemente che la fascia di capitano tornasse sul suo braccio. Oggi, col passare delle stagioni, le ultime quattro con Mancini le migliori della sua carriera, Javier Zanetti è cresciuto in personalità e oggi è un capitano credibile, anche per i tifosi dell’Inter. Luisito Suarez mi raccontava sempre che il vero capitano è colui che, prima che dalla società o dall’allenatore, viene riconosciuto tale dai compagni. Oggi Javier si è conquistato sul campo questo onore e le sue 600 partite in maglia nerazzurra sono la ricompensa ad una carriera esemplare, dove non gli è stato regalato mai nulla. Anche in campo è migliore di dieci anni fa. E la fine della sua storia con l’Inter sembra ancora lontana.
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