5C: Milan-Inter 1-0
Un derby che il calendario ha proposto troppo presto e che quindi non pregiudica nulla nella corsa scudetto, ma un derby orrendo per l’Inter, perso per colpe ben precise, tutte di Mourinho. Ragazzi miei, quando la realtà è così evidente, chi fa il mio mestiere ha il dovere morale di non nasconderla, al di là della propria dichiarata simpatia sportiva. Lo Special One è riuscito nell’impresa di rendere normale, anzi meno che normale, la partita speciale per definizione! Ne ha combinate di tutti i colori, ma andiamo con ordine. La squadra è apparsa subito adagiata su un irritante complesso di superiorità, non ha quasi mai verticalizzato e fatico a ricordare una vera occasione da gol. Il gioco dell’Inter è di una noia mortale e non si ha mai la sensazione di poter far gol, a differenza di quando in panchina sedeva Roberto Mancini. Lo so, guai a citare il Mancio, perché ti danno subito della ‘vedova’ ma, a parte l’ultimo periodo con l’Inter ormai imbolsita, il gioco di Mancini era più divertente! Il Milan ha due attaccanti veloci, Kakà e Pato, mentre il difensore più veloce dell’Inter, Ivan Cordoba, è rimasto in panchina per far giocare Burdisso che, al solito, è stato espulso, lasciando l’Inter in 10 nell’ultimo fondamentale quarto d’ora. Ibrahimovic, mandato in campo anche nella gara con il Lecce, dove gli avrebbe fatto bene riposare, non ha mai brillato. Quaresma avrà pure classe e inventiva, ma è arrivato sul filo della chiusura del mercato e, senza un’adeguata preparazione, ha ancora un chilometraggio limitato. Come non bastasse, Quaresma toglie spazio a Balotelli, che Mourinho ha il dovere di considerare prima scelta e non l’ultimo della fila. Adriano dev’essere senz’altro recuperato, ma c’è tempo per farlo e il grande allenatore non antepone mai il recupero di un calciatore al bene della squadra: il gol che Adriano si è mangiato nel finale non giustifica la fretta di Mourinho. Julio Cruz, uomo derby per definizione, andava schierato di punta: metterlo nelle retrovie a lanciare Ibrahmovic e soci ha voluto dire regalarlo all’avversario. L’operato dell’arbitro Morganti e dei guardalinee Niccolai e Papi non è stato così decisivo: il fuorigioco di Kakà nell’azione del gol di Ronaldinho era difficile da vedere e non si può davvero pensare che abbia influenzato il risultato. Ibra, giudicando l’arbitro così importante, non ha fatto gol nemmeno nel dopo-gara! Esagerata la prima ammonizione di Burdisso ma non la seconda: dopo l’ennesima espulsione, quella col Liverpool, pensavo che Burdisso avesse capito e invece non capirà mai. L’espulsione di Materazzi in panchina non la trovo rilevante, visto che non era in campo. Spiace dirlo, ma Mourinho del derby non c’ha capito nulla e perdere contro un Milan non certo imbattibile con l’impresa di far segnare Ronaldinho di testa, che non è certo la sua specialità, aggrava la sua posizione. E il bello è che alla mia domanda in sala stampa sulla assoluta normalità di una gara da sempre speciale, come si professa l’allenatore dell’Inter, Mourinho ha risposto che sono i risultati finali a definire le partite: fosse finita 1-1, ha aggiunto, la partita dell’Inter sarebbe giudicata diversamente. Bella scoperta! Purtroppo per Mourinho, in Italia si gioca per il risultato e confermo: finora questa Inter non ha nulla di speciale. Purtuttavia, precede ancora in classifica le rivali più accreditate e perdere un derby alla quinta di campionato non è un dramma. Drammatico è però non aver saputo utilizzare l’enorme potenziale a disposizione. Ora vediamo se Mourinho riesce a far ripartire la macchina: ha in mano l’Inter di Mancini con Amantino Mancini, Quaresma e Muntari al posto di Cesar, Solari e Maniche. A rendere speciale un allenatore sono i calciatori. Anche Mancini al primo anno sbagliava spesso, poi ha apportato i giusti correttivi. Mi aspetto la stessa cosa da Mourinho.
Ciao Gian Luca, Sentendo Mourinho nel post-derby sono rimasto colpito da una cosa: gli è piaciuto l’atteggiamento con cui i ragazzi hanno affrontato la gara. Secondo me è stato un delitto non aver giocato usando bene le armi a disposizione, da Cruz a Balotelli. Mourinho è un grande comunicatore e abile con le parole, ma non vorrei ci credesse davvero in quello che ha detto nel dopo partita. Se questo è il suo credo, il suo gioco non mi piace e anzi mi fa incazzare avere a disposizione giocatori che possono fare male ai rivali e non utilizzarli nel modo giusto. Per il campionato rimango ottimista: l’Inter può vincere ancora più che per il gioco per la miglior rosa rispetto alle altre grandi. Se invece penso alla Champions, la partita di stasera mi rende pessimista. Qui bisogna far rendere al meglio i campioni a disposizione e Mourinho nel derby non solo non l’ha fatto, ma non ha nemmeno capito quali sono, vedi Quaresma.