27C: Livorno-Inter 1-2

A tre giorni da Valencia sinceramente non mi aspettavo che l’Inter vincesse a Livorno. Mancini e i suoi saranno pure con la testa in Spagna ma la dimostrazione di forza e carattere data all’Ardenza è di quelle che contano. L’Inter di Livorno si è presentata con qualche titolare in più rispetto alle attese e, forse, anche questo ha fatto la differenza. Trafitta da una gran punizione di Lucarelli sulla quale Julio Cesar non ha colpe, l’Inter ha subito reagito da grandissima squadra con due pali e due gol, chiudendo il discorso. Su tutti, ancora una volta, Zlatan Ibrahimovic: oltre a segnare il gol del pareggio, il suo 12° personale, Ibra ha fatto cose da marziano, tra cui un assist di tacco per il gol vincente del grande Julio Cruz. E’ la 22.a vittoria in 26 gare ed il vantaggio sulla Roma, fermata ancora sul pareggio ad Ascoli, è salito addirittura a +16. Il copione però prevede che si continui a dire che lo scudetto non è certo finché non sarà la matematica ad assegnarlo. Il finale di partita è stato un po’ turbolento per un paio di decisioni dell’arbitro Morganti di Ascoli Piceno che hanno lasciato un po’ esterrefatti i nerazzurri. Espulsi in rapida successione Maicon, per un applauso che sembrava d’incoraggiamento ai compagni e Mancini per aver abbandonato il rettangolo dell’area tecnica in panchina, così giusto per movimentare un po’ l’ambiente. Moratti è stato sorpreso da una telecamera puntata in tribuna d’onore mentre con un sorriso sarcastico diceva la sua su Morganti, esattamente come qualsiasi tifoso dell’Inter. “Sveglione, sbronzo, vai a ranare!” si è letto sul labiale del Presidente! Ovviamente scherzo, perché le parole vere fanno solo rima con quelle che ho qui riportato, ma non darei peso all’episodio, esattamente come non ci si è poi sopresi quando più o meno le stesse cose le avevano dette, inquadrati dalle telecamere spuntate sulla tribuna d’onore, Adriano Galliani e il presidente della Reggina Lillo Foti. Sicuramente onguno di noi, vivendo con una telecamera puntata sulla faccia, potrebbe essere prima o poi colto in fallo. Adesso si va a Valencia, per l’impresa più difficile della stagione. E’ dura ma si può vincere! In ogni caso, anche si dovesse uscire dalla Champions, non ne farei un dramma, perché fino a ieri si diceva che l’Inter era buona per la Coppa Italia, mentre oggi è da scudetto e magari l’anno prossimo sarà da Champions League. Insomma, un passo alla volta! Non equivocate però: non sto mettendo le mani avanti perché ribadisco che l’Inter resta in ogni caso più forte del Valencia e l’eliminazione sarebbe certamente una delusione, ma la Champions è particolare: se sbagli una serata, finisci a casa! E’ capitato a tutte le squadre: all’Inter con il Villarreal e non solo, alla Juve con l’Arsenal e non solo, al Milan con il Deportivo e non solo. Chiudo con un omaggio al toscanaccio Benito Lorenzi che si è spento all’età di 82 anni: è stato un simbolo dell’Inter degli anni ’50 e passò alla storia per aver vinto due scudetti con l’Inter di Carlo Masseroni e per la leggenda della mezza fetta di limone infilata sotto al pallone prima di un calcio di rigore sbagliato dal milanista Cucchiaroni in un derby. Ciao Benito!

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