23C: Chievo-Inter 0-2

TrasferteInter07Nella domenica dell’emergenza l’Inter va a Verona, a porte chiuse, sbriga con un gol per tempo la pratica Chievo e sbatte in faccia al mondo la sua interminabile lista di record: 15 vittorie consecutive come il leggendario Real di Di Stefano e Puskas nella stagione 1960-61 e 28° risultato utile di fila con otto vittorie in trasferta. A questo proposito, la vignetta di Valerio Marini pubblicata a lato è tutt’altro che esagerata! E ora si discute se questa sia l’Inter più forte di sempre: dico di no, per il momento, perché manca la ribalta europea che è più di una controprova. In passato si sono viste grandissime squadre naufragare in Europa squadre che a livello nazionale dettavano legge. Certamente in Italia quest’Inter non ha paragoni con nessun’altra formazione precedente, a parte forse quella di Helenio Herrera a metà degli anni ’60: la filastrocca Sarti, Burnich, Facchetti, eccetera per intenderci. Ma io non l’ho vista e non sono in grado di approfondire l’argomento. Ma è certamente superiore all’Inter di Trapattoni, che pure aveva un fuoriclasse come Matthaeus. Ieri, ad un certo punto della ripresa a centrocampo erano allineati Cambiasso, Dacourt, Stankovic, Vieira e il miglior Zanetti di sempre: altro che i tornelli! Lì non passerebbe nemmeno una pallina di carta, figuratevi gli avversari! E questo malgrado Vieira appaia, come sempre nelle ultime stagioni nel girone di ritorno, in leggero calo e Dacourt stia riprendendo gradualmente lo stato di forma dello scorso autunno. Il risultato di pareggio è durato appena 43 secondi: al primo tiro il redivivo Adriano ha fatto centro ed è calato il sipario. Da lì, l’Inter ha viaggiato in scioltezza senza mai spingere al massimo e, nella ripresa, ha pure trovato il raddoppio con Crespo, autore di un tiro che sarebbe stato inoffensivo se Sicignano fosse stato più attento. Il tocco di mano di Crespo dopo rimbalzo sul braccio del difensore Mantovani è stato svelato dalle moviole e ad essere fiscali il gol poteva pure essere annullato ma cosa sarebbe cambiato? Quest’anno va così: se non gioca Ibrahimovic, segna Crespo segna e chi continua ad illudersi che l’Inter vinca solo per gli episodi sa in cuor suo di oltrepassare con questa tesi la soglia del ridicolo: un confine che nella vita divide il serio dal patetico. La verità è che quest’anno in campionato l’Inter è troppo forte, esattamente come certi Milan e Juventus del passato e sarebbe così anche con la Juventus in serie A, fermo restando l’innegabile contributo di Ibrahimovic e Vieira, ma anche gli altri stanno girando a mille. Ora attendiamo la controprova in Europa con la Champions League alle porte. E a proposito di porte, certamente quelle chiuse negli stadi danno tristezza, ma siamo in emergenza ed invece di lamentarsi per ogni cosa, sarebbe più costruttivo farsene una ragione. In fondo anche in questo week-end dentro o fuori alcuni stadi le cose di cui vergognarsi non sono mancate, ma non ho intenzione di dedicare a queste inciviltà nemmeno mezza riga.

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