Calciopoli/Il verdetto di primo grado

Alla faccia di tutti coloro che per interesse personale volevano tarallucci e vino sul tavolo di Calciopoli coprendo di ridicolo un Paese Campione del Mondo, la Caf, presieduta dal giudice Cesare Ruperto, ha emesso le sentenze di primo grado, quindi non definitive. Cominciamo dalle persone che hanno seriamente compromesso il calcio: c’è chi ha riscontrato poca severità nei cinque anni di inibizione comminati al galantuomo Innocenzo Mazzini, a Moggi e a Giraudo e nei 4 anni e 6 mesi a Carraro, ma giova ricordare che la Caf non ha per statuto il potere di radiare alcun tesserato. Tale potere è riservato solo alla Federcalcio, cioè al professor Guido Rossi. Cinque anni di inibizione è per la Caf il massimo della pena. Vediamo ora le sanzioni alle società.
La Juventus, oltre alla revoca dei campionati 2004-05 e 2005-06, subisce la retrocessione in serie B per il prossimo torneo con penalizzazione di 30 punti. Lo scudetto 2004-05 resta non assegnato, mentre è a discrezione della Federazione l’assegnazione dell’ultimo titolo che potrebbe restare a sua volta vacante o finire all’Inter. In B anche la Fiorentina con 12 punti di penalizzazione e la Lazio con 7, mentre il Milan chiude il primo grado con una penalizzazione complessiva di 59 punti, di cui 15 da scontare nel prossimo torneo di serie A. In ragione dei 44 punti comminati per l’ultimo torneo, la società rossonera chiude in classifica alle spalle dei piazzamenti utili per la Coppa Uefa, smentendo chi sosteneva che le penalizzazioni sui punti in classifica non potessero che essere fisse, minime e non cumulabili. La sentenza emessa dalla Caf ha cambiato la classifica dello scorso campionato, modificando anche la rappresentanza italiana in Europa. Inter e Roma accedono direttamente alla Champions League, mentre Chievo e Palermo disputeranno i preliminari. In Coppa Uefa salgono Livorno, Parma ed Empoli, ma con un distinguo per la società toscana che non è in possesso della licenza Uefa. In linea teorica il Milan, nonostante i 44 punti di penalità, potrebbe giocare in Uefa, ma le cose stanno diversamente. Tra le tante amenità di queste ultime ore, si è pure detto che la Caf non fosse a conoscenza del fatto che l’Empoli, come l’Ascoli del resto, non avesse la licenza Uefa e non si sarebbe accorta della possibilità del Milan di prenderne il posto in Uefa. In realtà, la Caf era assolutamente informata di ogni aspetto e la misura della penalizzazione alla società rossonera non è casuale: il Milan è stato retrocesso oltre l’ultima squadra qualificata per una manifestazione europea. Se altre nostre squadre avessero scelto di iscriversi all’Intertoto, il Milan sarebbe stato appositamente sistemato alle loro spalle, ma non essendoci alcuna italiana in Intertoto, lo si è scalato volutamente lì. Se poi Empoli e Ascoli non hanno i requisiti per la partecipare alla Coppa Uefa, la cosa non riguarda la Caf. Con tutta probabilità, il Milan non andrà però nemmeno in Uefa perché questa, di regola, non iscrive alle sue competizioni le squadre penalizzate nei rispettivi campionati nazionali. Così in Coppa Uefa potrebbe finire l’Udinese, tra l’altro semifinalista dell’ultima Coppa Italia con il Palermo, diretto in Champions League come le finaliste Inter e Roma. Nelle 154 pagine del dispositivo della sentenza, che consiglio di leggere prima di parlare a vanvera, viene accuratamente spiegato perché alcune delle sanzioni sono state, per così dire, ridotte rispetto alle richieste del procuratore federale Palazzi. La Juventus ha evitato la serie C anche perché ha tenuto un comportamento processuale corretto e ha ‘dimostrato, con l’opera di rinnovamento societario già attuata, di riconoscere gli errori commessi nel passato per il tramite dei suoi dirigenti, iniziando un processo di rigenerazione’, mentre il Milan ha ottenuto una sanzione minore di quella richiesta dall’accusa perché ‘risponde di illecito a titolo di responsabilità oggettiva’.
“Le sentenze si rispettano, non si commentano” – ha osservato il ministro dello sport Giovanna Melandri e in uno stato di diritto dovrebbe essere proprio così. Poi in un Paese democratico è legittimo che ognuno dica la sua, accettando però i verdetti: a chi vuole comunque introdurre elementi non strettamente calcistici, giova ricordare che alla fine la Fiorentina di Della Valle, politicamente assai lontano da Berlusconi, è stata retrocessa, mentre il Milan ricomincia comunque dalla A.
Certamente ha detto bene Cesare Maldini: “Il danno peggiore” – ha affermato l’ex c.t. azzurro – “resta quello di immagine, perché il Milan con Berlusconi presidente è salito sul tetto del mondo”. Inoltre rinunciare a circa 35 milioni di euro provenienti dalla Champions League non è poco, ma non si può dire che le sentenze di primo grado non siano state attentamente ponderate: tra acceso giustizialismo e massima clemenza, si è optato per una via di mezzo, perché anche nella giustizia sportiva in medio stat virtus. Ora si attende il giudizio d’appello della Corte Federale, secondo grado di giudizio, presieduta dal giudice Piero Sandulli, che entro il 25 luglio, in tempo per le scadenza Uefa, potrebbe riformare alcune delle sentenze di primo grado, ma non mi aspetto grandi ripensamenti, a parte forse un leggero ritocco verso il basso sui 30 punti di penalizzazione comminati alla Juventus. Nell’ultimo campionato cadetto, l’Atalanta ha chiuso al primo posto con 81 punti, ma già oltre i 60 si potrebbe entrare nei playoff per la promozione. Una grandissima Juve, capace di totalizzare su 42 partite almeno 96 punti, vale a dire 28 vittorie, 12 pareggi e 2 sconfitte, tanto per fare un esempio, potrebbe anche farcela a tornare subito in serie A, dove al momento si riaffacciano Messina, Lecce e Treviso. Scrivo al momento, perché Messina e Reggina hanno problemi legati ad altre inchieste e la loro permanenza in serie A potrebbe saltare per altre ragioni.

2 Commenti su Calciopoli/Il verdetto di primo grado

  1. Matteo Rizzi, Cremona // 22 gennaio 2010 a 02:10 //

    Caro Gian Luca, anche tu a volte hai manifestato il “fastidio” di essere italiano. Inoltre sei un uomo con una cultura giuridica. Per questo capirai ancora meglio la rabbia e lo sdegno che provo in questo momento. Siamo un paese di inguaribili truffatori, dove l’imbroglio, il taroccamento, la slealtà e quanto di peggio ci sia sono la regola. E quando si viene beccati ci si incazza pure. Si grida al complotto, a oscuri teoremi, ad una giustizia ingiusta. Ma si vergognino! Ne hanno fatte di tutti i colori e adesso fanno pure le vittime scandalizzate. I vari Moggi, Della Valle, Lotito, Galliani e compagnia bella vanno radiati, cancellati e i loro club sbattuti il più in basso possibile. Ne avessi sentito uno dire “…è vero, ho sbagliato. Mi dispiace.” Niente di niente. La Juve temendo la C fa un mezzo patteggiamento e ammette: la B e 15 punti di penalizzazione potremmo accettarla. Adesso a sentenza emessa gridano alla scandalo. E poi credi veramente che sia finita qui? Tutti pronti a violare la clausola compromissoria e a fare ricorso alla giustizia ordinaria. Ma non è vietato? Se non accettano le regole dello sport se ne vadano. Nessuno li rimpiangerà. E sai come andrà a finire? Il Tar o chi per esso accetterà i ricorsi. Avremo una A a 23 squadre e chissà quante partite. E così via… tanto siamo italiani!! Con stima. Ciao

  2. Eugenio Vedove Milano // 22 gennaio 2010 a 02:13 //

    Ciao Gian Luca, complimenti per l’editoriale sulle sanzioni, equilibrato e attento. Mi è piaciuta la “lettura politica” della squalifica di Milan e Fiorentina anche se poi ognuno, soprattutto nel nostro Paese, potrà sempre sostenere di essere vittima della politica; qualcun altro risponderà che invece è stato graziato ed è il bello della democrazia e del pluralismo! magari apprezzarli un po’ di più non sarebbe male invece di provare sempre a fare i furbi… Scudetto alla Beneamata? Personalmente non ne gioirei e vorrei aspettarne uno dal campo, ma a rigor di logica mi sembra legittimo richiederlo. Per opportunità spero che Moratti non muova un dito (sulla tastiera del cellulare o del fisso…) per fare presente le sue ragioni e che la federazione lo assegni solo con motivazioni molto forti, altrimenti la scusa che Rossi è amico di Moratti salterà immediatamente fuori. Ultima cosa. Ma come si fa a dire che si danneggiano tifosi e giocatori con le sentenze? Il valore dei giocatori non è certo messo in discussione, e saranno sicuramente in grado di ottenere un ingaggio degno di esso; per i tifosi mi domando:”i tifosi di inter, roma, sampdoria, palermo, udinese, bologna, brescia e simili valgono meno di quelli bianconeri e rossoneri, viola e biancocelesti? O forse valgono meno gli incassi che il baraccone potrà fare senza il loro denaro?” Buon lavoro. Eugenio

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