11C: Lazio-Inter 0-0

Nemmeno io che sono ritardatario cronico ho perso tanti treni quanti l’Inter. Forse perché ne prendo pochi. Ma all’Olimpico contro la Lazio l’Inter non è andata al di là di un inutile 0-0. Direzione non brillante quella dell’arbitro Messina, che ha annullato un gol regolare ai biancazzurri e negato almeno un paio di rigori accordabili all’Inter. Questo lo scrivo solo per prevenire coloro che vorrebbero subito scrivermi su questo tema. Sapete bene che io non guardo mai l’arbitro e raramente ho cercato alibi per giustificare le mancanze dell’Inter. Nei miei sogni, l’Inter è una squadra che può concedersi il lusso di fregarsene dell’arbitro,perché è più forte e vince a prescindere. Ho parlato di sogni, ovviamente, e sogni restano, anche se io ho avuto la fortuna di vedere squadre più forti di tutto e tutti: anche un’Inter, quella dello scudetto dei record. In realtà l’immagine dell’Inter di oggi si riflette nell’azione più importante della partita, quella che avrebbe potuto significare il vantaggio e, probabilmente, la vittoria. L’odierna Inter si specchia in Oba Martins che, a pochi metri dalla porta, scivola come sul bagnato nel momento di calciare in porta. Onestamente non ho capito perché Mancini non abbia utilizzato Julio Cruz nel finale. Spero che le scelte continuino ad essere fatte per il bene della squadra e non dei singoli più frignoni. Preferisco pensare che Recoba in allenamento sia apparso più tonico di Cruz. In fondo, Mancini i suoi li vede tutti i giorni e non è matematico che Cruz avrebbe cambiato anche questa partita. Adriano è andato un po’ meglio, dicono, perché ha giocato più per la squadra che per se stesso. Sarà, ma l’Adriano che ho in mente io continuo a non vederlo. Sinceramente, fare peggio di martedì scorso era impossibile! Tornando all’Inter e ai treni persi, con due punti in tre gare, è meglio dimenticarsi la classifica. Nel momento in cui scrivo, Juve e Milan devono ancora giocare ma, se anche non vincessero, ci pensa l’Inter a perdere terreno ad ogni giornata. Purtroppo l’Inter ha la terza rosa della serie A e può ambire a fare meglio di Juve e Milan solo se ha Adriano al massimo della forma, Martins più maturo e la maggior parte dei titolari in gran forma. Invece al momento non ha nulla di tutto questo e infatti non è nemmeno terza in classifica, ma quarta. Inutile dare tutte le colpe all’allenatore, sport preferito di molti tifosi nerazzurri. Il lavoro di un tecnico, lo dirò alla nausea, va giudicato nell’arco di un triennio. Se Mancini non vince, alla fine dell’anno andrà via, quindi chi non lo può vedere porti pazienza fino a maggio. Poi potrà massacrare il prossimo tecnico, nella miglior tradizione dell’interismo becero. Io credo che i campionati si continuino a vincere sul campo, ma Mancini ha dato molto materiale in questi giorni al partito dei complottisti, dicendo quello che tre quarti d’Italia pensa: e cioè che la giustizia sportiva va a due velocità a seconda delle squadre imputate. In tal caso però, se è davvero tutta e solo una questione di ‘potere’, io continuo a non capire perché l’Inter non sia riuscita a trovarsi tra le società che contano. Non mi pare le mancassero nè gli uomini nè le risorse, ma forse sbaglio tutto.

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