Zac e il Mancio

Non passa giorno senza che Mancini non passeggi metaforicamente davanti alla panchina dell’Inter. Le operazioni di mercato chiuse o in procinto di chiudersi sembrano quasi quelle che Mancini avrebbe proposto se fosse alla guida tecnica dell’Inter. Ma l’allenatore dell’Inter, straconfermato da Giacinto Facchetti, è Alberto Zaccheroni, invitato secondo alcuni a farsi da parte in fretta. Dal suo punto di vista però Zac ha firmato un contratto fino al giugno 2005 e intende rispettarlo: se deve andarsene, tocca lla scoietà cacciarlo. Zac in questo è coerente: non a caso non ha accettato nemmeno di convertire in azioni i 500.000 euro di cui è ancora creditore dalla Lazio. Moratti in cuor suo vorrebbe forse girar pagina, ma sa bene che tre allenatori a bilancio sono un danno economico e d’immagine, a meno che Cuper, con la collaborazione economica dell’Inter, non si accasi davvero altrove. In tal caso per Mancio ecco il semaforo verde, che c’è chi giura scatterà comunque alla vigilia del CdA tra meno di una settimana. D’altronde la conferma di Alberto Zaccheroni non è proprio quella che qualsiasi tecnico vorrebbe. Mettetevi nei suoi panni: le voci sul suo futuro sono davvero troppe e non cessano un attimo. Far credere che sia tutta colpa dei giornalisti è un’operazione propagandistica dell’Ufficio stampa dell’Inter, che fa il suo lavoro, mentre io faccio il mio e allora mi fermo a pensare al mercato di Alberto Zaccheroni e concludo che mai l’avrei immaginato come quello in corso, che mi pare la lista della spesa di Mancini. E questo vale più di mille smentite.

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