Imputato Gresko discolpati!

Pubblicato su Tuttosport – 14 maggio 2002

L’Italia è un Paese dove è facilissimo trovare un capo espiatorio. Starà pensando a questo, Vratislav Gresko, in questi giorni di vacanza nell’avvolgente Bratislava. Difficile farlo tornare sull’agghiacciante domenica dell’Olimpico. Ha pianto, anche se non lo ammette, e fa ancora fatica a dormire. Lo scudetto perso all’ultima giornata per lui è un incubo. Gli è già capitato tre volte: la prima a Bratislava, la seconda a Leverkusen, l’ultima a Roma. Se tre indizi fanno una prova… Gli hanno fatto male i fischi, sempre più intensi, sempre più assordanti, che hanno accompagnato questa sua seconda stagione nerazzurra, l’ultima dicono molti perché, dopo l’errore dell’Olimpico, sarebbe molto difficile riproporlo nell’Inter. “Ma io voglio restare”- fa sapere – “Non posso e non voglio essere giudicato solo per l’ultima partita. Rispetto all’anno scorso penso di essere migliorato tantissimo e l’anno prossimo posso fare molto di più!”.
Tutti i tifosi se la sono presa con te indicandoti come il principale responsabile di una sconfitta che è costata la scudetto: cosa rispondi?
“Dico che non è giusto, ma sono un professionista e mi sforzo di accettarlo, anche se mi fa male. Fino alla partita con la Lazio ritengo di aver fatto una buona stagione, poi all’Olimpico ho perso la testa, come tutti. A Roma, io ho sbagliato sul 2-2, ma dopo? C’era tutto il tempo per vincere la partita ma abbiamo sbagliato tutti. Nel secondo tempo, eravamo tutti troppo nervosi, perché non riuscivamo a fare gol. E lì non è colpa di Gresko”.
Colpa dei solisti?
“No, perché i nostri campioni ci hanno portato in alto. Dico solo che è più facile prendersela con Gresko, piuttosto che con Ronaldo o con Recoba. So bene di non essere un fenomeno. Sono buon giocatore che s’ ;impegna sempre. Fino ad un po’ di tempo fa, nel 4-4-2 facevo l’ esterno di centrocampo, ma è chiaro che all’Inter è diverso: ci sono Guly, Dalmat, Seedorf e soprattutto c’è Recoba. Con tanti campioni io devo stare dietro. E va benissimo così. Non è nemmeno giusto dire che non sono aiutato nella fase difensiva”.
E allora?
“E allora preferisco guardare avanti e pensare positivo. Spero di restare all’Inter, anche se mi dicono che sui giornali italiani scrivono ogni giorno che mi hanno già ceduto, ma finché non me lo dice la società, io non ci credo. Io vorrei restare all’Inter, giocare e, se possibile, prendermi anche qualche fischio in meno, anche perché i fischi si sentono e non è facile giocare con i tuoi tifosi che ogni tanto impazziscono. I tifosi dovrebbero sostenerti sempre, ma qui non è così. Poi, i fischi non li ho presi solo io. E’ toccato anche a Guly, Conceicao, Seedorf”.
E ai tifosi dell’Inter cosa vuoi dire?
“So che ce l’hanno con me e mi dispiace. Io vorrei solo dire che ho fatto un errore grave e non ci dormo la notte, ma anche che non è giusto ricordarsi di Gresko come dell’unico colpevole di uno scudetto perso così male, ma perso da tutti”.

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